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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Il canto dei cent'anni
Nel centenario della nascita di Tito Gobbi, Bassano riscopre uno dei suoi più illustri concittadini. Dedicandogli un degno programma di eventi e iniziative, e intitolandogli il Teatro del Castello degli Ezzelini
Pubblicato il 04-10-2013
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“The Godfather of the Bel Canto”. Dove la parola “Godfather”, ovviamente, viene intesa nell'accezione positiva del termine.
Parliamo di Tito Gobbi, sommo baritono del '900 e esponente di diritto della Hall of Fame della lirica internazionale, nato a Bassano del Grappa il 24 ottobre di 100 anni fa.
A definirlo così è la Bel Canto Foundation di Chicago che dopodomani, domenica 6 ottobre, organizza nella metropoli statunitense un tributo alla figura del grande artista nel centenario della nascita con la partecipazione della figlia Cecilia Gobbi, “ospite d'onore da Roma”. Sempre a Chicago, la Lyric Opera dedicherà l'apertura della stagione lirica con l'“Otello” verdiano, dedicato alla memoria del baritono bassanese. Non è da meno il Teatro San Carlo, che inaugurando la stagione sinfonica ha promosso un incontro dedicato al rapporto tra “Tito Gobbi e Napoli”.

Tito Gobbi (Bassano del Grappa, 1913 - Roma, 1984)
Tra concerti celebrativi, edizioni discografiche e speciali radiofonici in occasione del centenario, potremmo andare ancora avanti.
Questo per dire una cosa sola: quella di Tito Gobbi è una figura artistica di risonanza mondiale e quando si parla delle eccellenze bassanesi, dovremmo ricordarci di questo “Padrino del Bel Canto” che in 40 anni di carriera ha incantato le platee di ogni latitudine, dalla Scala di Milano al Metropolitan di New York. I suoi partner sul palcoscenico si chiamavano Maria Callas e Renata Tebaldi, Mario Del Monaco e Beniamino Gigli, e a dirigerlo dal podio è stato anche von Karajan: di più, oggettivamente, non si può.
Eppure - fatta eccezione per i melomani, per gli addetti ai lavori e per gli appassionati della cultura “ufficiale” - nei tempi recenti il grande interprete lirico, scomparso a Roma quasi 30 anni fa, non è apparso tra i protagonisti della memoria collettiva della sua e della nostra Bassano. Una lapide sulla facciata della sua casa in via Beata Giovanna ne commemora i natali e la collezione dei costumi di scena e di altri documenti e cimeli conservata al Museo Civico ne tramanda l'inestimabile eredità artistica. Ma alzi la mano chi, di fronte all'ipotetica domanda “dimmi il nome di un grande personaggio di Bassano”, risponderebbe di getto: “Tito Gobbi”.
Per recuperare il gap di riconoscenza nei confronti di cotanto illustre concittadino, tuttavia, non è mai troppo tardi: e proprio in occasione del centenario, il leggendario baritono ritornerà profeta in patria.
E' questo l'obiettivo dichiarato di “Tito Gobbi - 100° Anniversario: 100 Volti di un Artista”: progetto celebrativo promosso dal Comune di Bassano (Assessorato allo Spettacolo e Operaestate, e Museo Biblioteca Archivio) in collaborazione con gli Amici dei Musei di Bassano, gli Amici della Musica di Bassano e la Pro Bassano.
Una serie di manifestazioni e iniziative, come sottolineano i promotori, “per svelare i 100 volti di un grande artista, precursore di generi e stili, maestro indiscusso del recitar cantando.”
L'evento clou è in programma giovedì 24 ottobre, data di nascita del “nostro” cantante: alle ore 12 si terrà la cerimonia di intitolazione del Teatro del Castello degli Ezzelini a Tito Gobbi. Il luogo di spettacolo all'aperto per antonomasia della nostra città “viene così legato indissolubilmente a uno dei suoi più prestigiosi concittadini”.
Sempre il 24, ma alle ore 21, è annunciato al Teatro Remondini il concerto lirico “Omaggio a Tito Gobbi” in apertura della stagione concertistica degli Amici della Musica “Gabriele Vianello” di Bassano. In scaletta brani di opere del repertorio del baritono, eseguiti dai cantanti del programma “Giovani Artisti” dell'Associazione Tito Gobbi, con proiezioni, documenti e ricordi a cura della figlia Cecilia.
Al grande artista sarà anche dedicata la stagione lirica di OperaFestival 2013, con le due opere in cartellone al PalaBassano - “Rigoletto” di Giuseppe Verdi, l'8 e il 10 novembre e “Tosca” di Giacomo Puccini, il 6 e 8 dicembre - delle quali Gobbi “rimane insuperato interprete”.
“L'intitolazione del suggestivo Teatro al Castello e la dedica della stagione di OperaFestival, unitamente ai tanti altri eventi - commenta in una nota Cecilia Gobbi -, sono un grande riconoscimento che avrebbe reso mio padre felice e onorato. Felice anche e soprattutto per il grande tributo di affetto che conferma e alimenta nel segno della continuità, il profondo attaccamento che da sempre lega Bassano a lui e lui alla “sua” Bassano.”
E non è finita qui: in programma laboratori didattici, il 10 e 17 ottobre a cura del Museo; e conferenze, proiezioni e ascolti a ingresso gratuito (prossimi appuntamenti: “900 volte Scarpia. Tito Gobbi, Maria Callas e la Tosca di Puccini”, 10 ottobre ore 20.30 al Museo Civico, relatori Fernando Rigon e Stefano Pagliantini e “Wozzeck 1942: canti in tempo di guerra”, 17 ottobre ore 21 al Teatro Remondini, un racconto con musica e immagini con Luca Scarlini).
E ancora ai più giovani è dedicato il “Concorso a scuola con Tito Gobbi”, aperto a tutte le classi e i singoli alunni - dalle scuole dell'infanzia fino alle superiori - che abbiamo partecipato nel corrente anno scolastico alle attività didattiche dedicate all'illustre baritono e organizzate dal Museo Civico. Si partecipa “presentando un elaborato grafico realizzato con qualsiasi tecnica che abbia per tema Tito Gobbi e la sua musica”.
Insomma: una full immersion alla scoperta - o riscoperta, a seconda dei casi - di una figura al cui cospetto possiamo sentirci fieri di essere bassanesi. Per ridare la giusta collocazione, nella nostra speciale Hall of Fame in riva al Brenta, a un concittadino che come pochi fu baciato in vita dalla gloria.
Lo recita, del resto, anche lo stesso Barone Scarpia, il personaggio della Tosca pucciniana che forse più di tutti ha dato la fama al celebrato cantante nato a Bassano 100 anni fa : “L'Onnipotente ama i solisti”.
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