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Rinascimento in bianco e nero

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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Sarto su misura

Papa San Pio X Superstar. In ottobre a Riese Pio X la “peregrinatio corporis” di Papa Sarto. È la terza “peregrinatio” della salma di un Papa nel suo paese natale nella storia della Chiesa. Attese decine, forse centinaia di migliaia di fedeli

Pubblicato il 19-08-2023
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Non mi ricordo più l’anno esatto, ma comunque è successo diverso tempo fa.
Mi trovo a Riese Pio X per la televisione. Devo realizzare un servizio sulla collezione di testimonianze storiche e religiose (documenti, abiti talari, ritratti eccetera) legate ai tempi di Giuseppe Melchiorre Sarto, futuro cardinale, futuro Papa Pio X e futuro santo, nella chiesa di San Matteo.
Nell’occasione il mio cameraman è l’indimenticabile Fabrizio Mingotto, detto Fabriz, che qualche anno dopo, purtroppo e prematuramente, non sarà più tra noi.

Papa Pio X nel giorno della sua incoronazione, il 9 agosto 1903 (Seminario Vescovile di Treviso, Archivio fotografico, numero di inventario 000619)

Ci accompagna nella visita la custode, una donna rigida, scolpita nella fede cristiana.
Devo intervistarla per raccogliere un po’ di informazioni su quella collezione ecclesiale dedicata all’epoca del Papa Santo. Ma davanti alle sacre teche espositive, prima ancora di farle la prima domanda lei ci dice, severamente e con un’espressione del volto che non ammette repliche: “Fatevi il segno della croce.”
Ed io, per mantenere le relazioni diplomatiche e anche perché è cosa buona e giusta, mi faccio il segno della croce. Fabriz invece non può farlo: ha entrambe le mani occupate dalla telecamera accesa.
Al che, con la coda dell’occhio, scorgo alle mie spalle la telecamera che va prima su, poi va giù, poi va a sinistra e poi va a destra.
Quel segno della croce con la Panasonic che sta riprendendo provoca in me un effetto tragicomico. Comico, per il modo con cui l’operatore ha obbedito alla perentoria richiesta. “Tragico”, per lo sguardo inflessibile dell’intervistata.
E ve lo giuro, non per mancanza di rispetto ma per l’esatta descrizione di quel momento: durante l’intervista con la severa custode, faccio l’immane sforzo di non scoppiare a riderle in faccia.
Potrà sembrarvi bizzarro, ma questo è il ricordo che mi lega a Papa San Pio X da Riese.

Giuseppe Melchiorre Sarto, nato a Riese nel 1835, successore di Pietro dal 1903 fino alla sua morte nel 1914, proclamato santo nel 1954, è un personaggio a cui il nostro territorio è affezionato. Non fosse altro per il fatto che fu lui, il 4 agosto 1901, ancora in veste di Patriarca di Venezia, a benedire la statua bronzea della Madonnina del Grappa (“Madonnina” per modo di dire: è alta due metri) collocata nel sacello eretto sulla cima del Monte Grappa.
E fu lui a nominarla “protettrice delle genti venete”: quelle stesse genti che ogni anno le avrebbero reso omaggio con un pellegrinaggio che ancora oggi si ripete la prima domenica di agosto.
La salita del Patriarca Sarto sul Grappa appartiene alla pura leggenda, per quanto si tratti di assoluta realtà, testimoniata dalle foto dell’epoca.
Nella prima parte dell’ascesa, colui che due anni dopo sarebbe stato eletto Papa si avviò verso la vetta, dalla parrocchiale di Borso, a dorso di una mula bianca.
La mula però, dopo una ventina di chilometri di sentieri sul versante trevigiano del Massiccio, si fermò a metà strada verso Campo Croce. Lì, nella notte fra il 3 e il 4 agosto, il futuro Pontefice bivaccò in una casera di montanari, in seguito trasformata in cappella commemorativa, per poi riprendere il suo viaggio sulla mula che trasportò la sua eccelsa “soma”, lungo il percorso chiamato oggi il Sentiero del Patriarca, fino a Cima Grappa dove Sarto presiedette la solenne celebrazione dell’intronizzazione della statua della Vergine.
Altro che Camel Adventures.

Domani è il 109° anniversario della morte di Papa Pio X, avvenuta il 20 agosto 1914.
Secondo di dieci figli di una famiglia modesta e figlio della campagna veneta, fu cappellano a Tombolo, arciprete a Salzano e canonico della cattedrale di Treviso prima di diventare Vescovo di Mantova e quindi Patriarca di Venezia, per poi salire sulla vetta non più del Grappa ma delle gerarchie della Chiesa.
Ne scrivo perché il 2023, per quanto riguarda Papa Sarto, sarà un anno speciale. Quello del suo “ritorno a casa”.
Dal 7 al 15 ottobre prossimi l’urna contenente le spoglie mortali di Pio X, proveniente dal Vaticano, sarà infatti trasferita a Riese Pio X per la “peregrinatio corporis” del Pontefice nel paese dove vide la luce.
Sono già attese decine, forse centinaia di migliaia di pellegrini per un evento unico, sia dal punto di vista religioso che sociale: è solo la terza “peregrinatio” della salma di un Pontefice nella sua terra natale nella storia della Chiesa.
I preparativi per lo storico appuntamento sono ormai entrati nel vivo, secondo un programma confezionato ad hoc sulla figura del Papa: Sarto su misura.
L’urna con le spoglie di San Pio X partirà dal Vaticano trasportata da un mezzo speciale per impedire che le vibrazioni possano danneggiarla e arriverà venerdì 6 ottobre nella cattedrale di Treviso, dove sarà celebrata una giornata di accoglienza, venerazione e preghiera.
Sabato 7 il trasferimento a Riese: alle 18 il solenne arrivo nella chiesa arcipretale.
Poi, da domenica 8 a domenica 15 ottobre l’urna sarà collocata nel Santuario delle Cendrole, il borgo riesino che ospita la chiesa mariana nella quale il giovane Bepi Sarto sviluppò la sua fede, che diventerà la vera e propria meta della settimana di pellegrinaggi (prenotazioni online sul sito dedicato papapiox.it, vista la tantissima gente prevista).
Le prenotazioni fioccano e c’è davvero da attendere un “overbooking” dal momento che già negli anni normali i turisti religiosi che visitano la casa natale del Papa a Riese sono migliaia. “Per trovare da dormire - avverte Matteo Guidolin, presidente della Fondazione Giuseppe Sarto nonché anche sindaco di Riese Pio X - già adesso serve cercare alberghi e hotel nelle città limitrofe come Castelfranco Veneto, Possagno, Bassano del Grappa e Cittadella. Invito tutti a prenotare la propria visita per non rischiare di perdere una opportunità storica.”
Questo sì, che è Marketing Territoriale.

Ma accanto ai pellegrinaggi al Santuario delle Cendrole, il programma della “peregrinatio corporis” di San Pio X Superstar - predisposto dalla Fondazione Giuseppe Sarto assieme alla Diocesi di Treviso, alla Parrocchia di San Matteo in Riese Pio X e dal Comune di Riese Pio X - è assai più articolato.
Il grande evento di ottobre sarà preceduto a settembre dalla cerimonia di inaugurazione della ristrutturata Casa Natale di Pio X che sarà ovviamente “meta obbligata” dei pellegrini.
A seguito delle indagini e dei saggi effettuati negli anni scorsi si erano riscontrati alcuni aspetti di criticità conservativa dello stabile.
“È stato perciò deciso di recuperare tutti gli elementi architettonici, costruttivi e decorativi presenti nell’edificio - spiega il sindaco e presidente Guidolin -. Il progetto ha previsto azioni conservative, di salvaguardia e di protezione, con una visione più ampia di recupero dei valori e testimonianze materiali presenti nel territorio, restituendole alla collettività.”
Restyling di circostanza anche per il Museo Pio X con il riallestimento degli spazi museali, la riorganizzazione dei percorsi di visita e il rinnovo degli ambienti di servizio della casa-museo. L’intervento interessa anche gli spazi di Casa Maggion - detta anche casa del custode - che in futuro ospiterà anche l’Archivio di Papa Pio X e spazi per mostre temporanee e permanenti.
Inoltre, per chi non potrà recarsi fisicamente a Riese in occasione della “peregrinatio”, nessun problema: il Museo di Pio X sarà reso accessibile al mondo intero tramite un virtual tour sul web.
“L’obiettivo è rendere accessibile e fruibile in modo virtuale la visita del museo - spiega ancora Guidolin -, con particolare attenzione alla resa fotorealistica e all’inserimento di contenuti arricchiti di esperienzialità, come approfondimenti testuali e multimediali.”
Le attività di restauro e di rinnovo del complesso museale saranno quindi presentate nel virtual tour, a cura di Wow Textura, tramite “un intervento di digital storytelling”.
“Digital storytelling”: quanto mi piace questa parola. Comincio quasi a preferirla agli “stakeholders”.

Ma come ogni grande evento che si rispetti, anche la “peregrinatio corporis” del Papa che pontificò a cavallo tra due secoli è occasione per una bella sistemazione del paese che la ospita.
Riese Pio X, nell’occasione, si è rifatta il look. Con il progetto del nuovo arredo urbano in centro storico e la riqualificazione di alcune aree urbane.
Riqualificato anche il sentiero Curiotto, quello che Sarto percorreva da giovanetto per raggiungere il Santuario delle Cendrole. Realizzata inoltre la pista ciclabile da Cendrole a Spineda, che unisce definitivamente il centro del paese al Sentiero degli Ezzelini e sarà utilizzata dai pellegrini a due ruote per avvicinarsi al Santuario.
A Riese il clima è quello del conto alla rovescia.
Domani, domenica 20 agosto, si celebra come ogni anno l’anniversario della morte del Papa locale. Il giorno dopo, lunedì 21 agosto, la messa e la solenne processione per la festa del Santo che vede ogni anno la partecipazione di centinaia di fedeli.
L’evento clou di ottobre sarà anche preceduto da un programma di eventi religiosi e culturali che saranno pianificati dalla Fondazione Giuseppe Sarto assieme alla Diocesi, al Comune e ad altri enti, tra cui il Conservatorio Steffani di Castelfranco Veneto e il Consorzio Marca Treviso, solo per citarne alcuni.
La “peregrinatio corporis” di Santo Papa Sarto proseguirà poi da Riese nel Veneziano.
Ma prima il borgo delle Cendrole, dove abitano poche decine di famiglie, accoglierà migliaia di pellegrini nell’arco di dieci giorni di eventi. E in questi giorni si sta organizzando un centro logistico di accoglienza a due chilometri di distanza.
Tutto è pronto, dunque, per la San Pio X Experience che in ottobre trasformerà Riese in un mini Caput Mundi della cristianità.
E, a Dio piacendo, penso che andrò a farci un salto anch’io, se non altro in memoria di Fabriz.

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