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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
“Sono pronto a giocarmi le mie carte”
Ale Beccia: “Non mi spaventa la concorrenza, penso solo a lavorare bene. Gli ultimi due pareggi? Intanto stiamo riuscendo a non farci mettere sotto da nessuno”.
Pubblicato il 20-11-2009
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C’è un giocatore al Bassano che sta vivendo un momento particolare. Si tratta di Alessandro Beccia, per anni titolare sulla fascia sinistra del Soccer Team e colui che può vantare la più lunga militanza in giallorosso. Le cose sono cambiate da quest’estate quando Roselli decise di impiegarlo in pianta stabile a centrocampo (sia come esterno che come mezz’ala sinistra) e questo nonostante Beccia fosse stato uno dei componenti dell’impenetrabile pacchetto arretrato dello scorso campionato. Per sostituirlo in retrovia Braghin puntò deciso su quello che si sarebbe rivelato un pezzo da novanta del nuovo scacchiere giallorosso: Thomas Veronese. Ma il Bassano in campionato non ha mai ingranato davvero, Roselli è stato sostituito da Massimo Beghetto e l’ex capitano, di cui proprio Beccia raccolse l’eredità sulla corsia mancina, ha fin da subito cambiato le carte in tavola puntando su due esterni con maggiori attitudini offensive. A quel punto, viste le buone performance di Veronese in qualità di terzino, il tecnico ha preso la difficile decisone di lasciar fuori il suo successore, impiegandolo come subentrante di lusso. Cinque gare consecutive fuori dall’undici titolare fin quando domenica, complici anche alcune assenze, ha deciso di dargli fiducia impiegandolo dal primo minuto.
Si vedeva lontano un miglio che il ragazzo di Cornuda mordeva il freno. La sua determinazione e voglia di giocarsi le proprie chances fino in fondo l’hanno portato ad offrire una prova così convincente che si è meritato il titolo di “the best player” secondo gli utenti di bassanonet. I risultati del sondaggio sul migliore in campo parlano chiaro: il 45% delle preferenze vanno proprio a Beccia che stacca Gianni Fabiano, fermo al 36%, e Saverio Guariniello, attestatosi al 18%. “Sono molto soddisfatto del mio rendimento e di aver convinto i nostri tifosi a votarmi come miglior giocatore della partita – riconosce il tornante –. Era un periodo poco felice, nel quale non giocavo molto e la voglia di mettermi in luce era enorme. Fin dal riscaldamento guardavo il terreno del “Mercante”, avevo dentro un grande desiderio di “cogliere l’attimo”, di dimostrare al mister che aveva fatto bene a riporre in me la sua fiducia e volevo far vedere di cosa sono capace”. Mettere in difficoltà l'allenatore con il lavoro, la serietà e con buone prestazioni qualora venisse chiamato in causa. Questa è la ricetta di Beccia: “Non è un segreto che sono legato a Beghetto da un rapporto di stima che si è consolidato fin dagli anni in cui giocavamo assieme. Io ero il ragazzino che si affacciava alla prima squadra e lui il campione sempre pronto a seguirmi e consigliarmi. Sono sicuro che il mister manda in campo chi lo merita maggiormente, a me non rimane che lavorare col massimo impegno e determinazione per metterlo in difficoltà al momento di compiere le scelte. Il ruolo? Io sono disponibile a qualsiasi soluzione, le mie caratteristiche mi consentono una discreta duttilità e non mi metto certo a fare lo schizzinoso. Quindi, anche se durante la settimana svolgo quasi sempre gli allenamenti con i difensori, presto la massima attenzione anche al lavoro dei centrocampisti in modo da apprendere i giusti movimenti e compiti qualora venissi chiamato a giocare esterno alto. Proprio come domenica”.
Alessandro Beccia, 24 anni, è alla settima stagione col Bassano Virtus (foto Andrea Martinello)
A proposito della Sangiustese, il Bassano ha faticato oltremodo a portare dei convincenti assalti finali alla porta avversaria nonostante il risultato fosse fermo sullo zero a zero: “Credo che il fatto di non essere riusciti a mettere in piedi un forcing finale debba essere attribuito alle copiose energie spese fino a quel momento. È venuta a mancare la necessaria lucidità per portare degli attacchi pericolosi. Eppoi c’è da sottolineare un altro aspetto: nelle condizioni in cui ci troviamo non possiamo permetterci un passo falso perché potrebbe rivelarsi deleterio per il morale. Sicuramente verrà il momento in cui sarà opportuno provarci anche a costo di lasciare qualche spazio agli avversari, ma non adesso. Le parole più sagge le ha proferite il mister quando ci ha fatto notare che si sarebbe preoccupato maggiormente se avessimo ottenuto i tre punti però subendo il gioco dell’avversario. In questo momento è molto meglio essere una squadra propositiva, che ci mette l’anima e che, pur non riuscendo ad ottenere il bottino pieno, non si fa mettere sotto da nessuno”.
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