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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Fuori la rabbia
Il Bassano ora deve rialzarsi. Lo deve prima di tutto a sé stesso. Lo deve fare con una cattiveria diretta discendente di quei 6/7 punti regalati con cuore magnanimo e sanguinante. Col Forlì out Bizzotto e Minesso
Pubblicato il 05-12-2016
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L’inizio è coinciso con l’incontro con la Maceratese, a seguire Feralpi e Parma. La fine i giallorossi dovranno farla coincidere con l’inusuale appuntamento fissato per mercoledì alle 14:30, quando i giallorossi ospiteranno il Forlì al Mercante. I biancorossi sono ultimi in classifica, sono appena stati battuti dal Teramo, ma arrivavano dal miglior filotto stagionale che ha permesso loro di accodarsi al treno salvezza. E tra sentirsi spacciati già ad ottobre ed essere prepotentemente rientrati in corsa per la salvezza c’è una differenza abissale. Quindi antenne dritte eppoi via, grande calcio, grande agonismo, azzeramento degli svarioni difensivi e cattiveria bruta sottoporta. D’Angelo dal Tardini ha lanciato un messaggio ai suoi, ha fatto presente loro di aver visto un grande Bassano dominare sul Parma. Però un ulteriore rinvio con i tre punti demoralizzerebbe anche un asceta di professione. Col Forlì non si può fallire.
Quale ricetta. Anche contro Parma e Feralpi (almeno nella seconda frazione), i giallorossi hanno dimostrato di essere efficaci negli scontri diretti. Viceversa le piccole hanno strappato fior fiore di punti alla classifica del Soccer Team. Quindi una soluzione, tecnico-tattica, va trovata. Mattia Proietti all’indomani della sconfitta contro la Maceratese ha provato ad individuare la ricetta migliore: «Bisogna tenere i ritmi più elevati possibile, aggredire e inseguire le nostre idee di gioco inserendoci quel tocco di imprevedibilità che fa la differenza». L’altro aspetto riguarda la pazienza, la capacità di non farsi prendere dalla frenesia e, possibilmente, ricordarsi di calciare da fuori area. Un altro apporto che potrebbe risultare decisivo è la fisicità di Maistrello dentro l’area di rigore. Fisicità che non fa per forza fa rima con gol bensì anche con lotta, spizzate per i compagni, creare casino nell’area piccola avversaria, aiutare nelle palle inattive avversarie. La strutturata difesa dell’Avellino ad un certo punto, nel match di coppa Italia, rinunciò addirittura a contendergli i palloni alti perché non ci arrivavano mai. Un Maistrello più calcisticamente malizioso, quel Maistrello lì, adesso farebbe parecchio comodo. Astuzie varie che stanno, invece, entrando prepotentemente nel bagaglio di Michael Fabbro. L’attaccante scuola Milan è adesso il vero punto fermo dell’attacco bassanese.
(foto Giorgio Zen)
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