Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Pubblicato il 06-10-2016
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Bassano-Pordenone ha tutto per essere considerato un derby. Due città delle stesse dimensioni e della stessa area geografica, tanti, tantissimi ex attuali ma anche del recente passato (su tutti il bassanese Nichele poi Mateos e Zubin). Dall’anno scorso anche un dna molto simile, stessi target e un modo di muoversi sul mercato sempre più simile. Non crediamo di offendere nessuno osservando come il sodalizio di patròn Lovisa si stia ispirando alla società giallorossa, tant’è vero che in terra friulana si sta rafforzando l’assioma «prendere un giocatore ex Bassano è sinonimo di affare». La più grande differenza tra le due squadre sorelle è che ai piedi del Grappa l’uomo forte è il dg Werner Seeber mentre in riva al Meduna il deux ex machina è l’allenatore Bruno Tedino. È evidente che tanta vicinanza, così tanti punti di contatto, non possa che generare competizione. Però sfatiamo una non notizia che sta circolando. Stefano Rosso, il pres, in sede di presentazione estiva non ha dichiarato che «l’unica partita da vincere a tutti i costi è quella contro il Pordenone». Ciò non toglie che tutto l’ambiente giallorosso sia carico in vista del match contro l’attuale capolista e che sfidare cari vecchi amici, alcuni veri e propri simboli del miglior Bassano di sempre, sia uno stimolo incredibile. Quando i giallorossi scenderanno in campo potrebbero trovarsi di fronte i 64 gol in giallorosso di Berrettoni in campionato, miglior marcatore del Bassano di tutti i tempi, e i 32 di Stefano Pietribiasi, capocannoniere giallorosso per due anni consecutivi. Tanta roba. E allora non stupisce che con l’avvicinarsi della fatidica data (appuntamento sabato ore 20:30 al Mercante) in città crescano le aspettative e la voglia di vivere una serata magica: «Noi giocatori percepiamo immediatamente quando l’aria si fa più frizzante – sorride capitan Bizzotto –. La gente ci ferma, ci incoraggia, ci trasmette la loro voglia di vincere. È una sensazione estremamente piacevole, noi tutti vogliamo fortemente regalare alla città intera questa vittoria. Sabato vorrei vedere un Mercante gremito».
Riflessi di classifica. Il Pordenone fa da apripista, il Soccer Team chiude la classifica delle «intruse». In un girone dove le botti di ferro sono o comunque dovrebbero essere altre, dal Parma al Venezia, passando per Reggiana e Padova, ci sono un pool di cinque squadre che si stanno portando alla luce della ribalta. Il cerchio delle nordestine lo chiude la FeralpiSalò poi si scende nel centro Italia con Gubbio e Sambenedettese. C’è da scommettere che nessuna vuole lasciare il posto al sole così faticosamente conquistato in queste prime uscite di un campionato durissimo e lo scontro diretto del Mercante può avere importanti riflessi di classifica. Basti pensare che un’eventuale vittoria friulana porterebbe la formazione pordenonese addirittura a +7 rispetto all’inseguitore veneto. D’Angelo e i suoi non possono di certo permetterselo. Esemplare il pensiero di Falzerano: «Certe partite a livello mentale si preparano da sole. Noi non vediamo l’ora di scendere in campo a giocarci tre punti importanti. Adesso è troppo presto perché un risultato o l’altro sia decisivo però a livello di entusiasmo e convinzione può contare parecchio. Superare brillantemente certi ostacoli regala una consapevolezza diversa». Per ottenere un buon risultato la base di partenza è quasi sempre un’ottima prestazione. Il Bassano ha raggiunto degli equilibri che però vanno amplificati continuando a lavorare duro. Da questo punto di vista mister D’Angelo non molla niente, ogni partita viene analizzata per esaltare i pregi e correggere i difetti: «Ultimamente abbiamo lavorato molto per crescere in fase difensiva – continua Bizzotto –. Abbiamo cambiato moltissimo quindi è normale non aver raggiunto il massimo dopo un solo mese di campionato. Per fortuna ci siamo amalgamati in maniera sorprendentemente veloce ma sono le partite a farci fare dei decisi passi in avanti». Si associa Falzerano: «La nostra idea di calcio è gestire la palla in modo da servire le nostre punte dentro l’area di rigore. Il mister cura ogni singolo dettaglio, ci prepara ad ogni fase della partita quindi sta a noi metterci quel qualcosa in più ed essere più consapevoli della nostra forza».