Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 07-10-2008
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Ci sono due chiavi di lettura per giudicare la gara disputata dai portacolori della città del Grappa, domenica, contro il Celano. Il primo, estremamente positivo, recita di un Bassano che ha ottenuto un buon pareggio contro un avversario che gioca in uno stadio caldissimo nel quale non perde in casa da oltre due anni, rimontando due volte lo svantaggio e, per giunta, con alcuni giocatori come Fabiano, Crucitti e lo stesso Rondon quasi mai impiegati in questo scorcio di stagione. Il secondo, molto meno lusinghiero, che punta il dito contro un pareggio arrivato dopo un secondo tempo disputato per intero in superiorità numerica. A nostro parere la risposta va ricercata nella prestazione offerta dal Soccer Team cioè, se a Celano, si è potuto assistere a un miglioramento o meno nella crescita del gioco e dello spirito di squadra allenata da mister Glerean. Nel caso di passo in avanti, bene così altrimenti si può essere autorizzati a storcere il naso. L’ardua sentenza è affidata al direttore sportivo dei giallorossi, Alberto Briaschi: -“ Certo, si poteva vincere perché nel secondo tempo, in undici contro dieci bisognava fare di più sotto il punto di vista della concretezza e della cattiveria agonistica. Posso, comunque, garantire che gli abruzzesi sono una squadra davvero ostica che si esalta quando sospinta dal suo numeroso pubblico. Una volta rimasti in dieci hanno moltiplicato le forze, commettendo molti falli e mettendo in campo tutto quello che avevano per metterci in difficoltà. Detto questo, il bilancio finale è in attivo perché si è potuto assistere a un netto miglioramento. Nel primo tempo per assurdo, quando si era ancora in parità numerica, ho visto un Bassano sicuramente crescita rispetto alle recenti uscite. In un contesto ambientale molto ostile e contro un buon avversario la squadra ha dimostrato personalità, rispondendo colpo su colpo e tenendo a lungo il pallino del gioco: finalmente i ragazzi hanno fatto vedere quello che, anche con toni decisi, chiedevamo a gran voce. Vederli giocare da squadra tosta e compatta”.
Nella formazione erano presenti alcune novità. Giocatori che hanno avuto una grossa chance, sottoforma di posto tra gli undici titolari, ma un’altrettanto grossa responsabilità visto l’avversario e, soprattutto, il contesto non proprio semplice in cui sono stati inseriti. Come gli ha visti?
Antonio Crucitti, 21 anni, alla sua prima stagione ai piedi del Grappa (foto Andrea Martinello)
“Fabiano, che era alla prima partita vera che disputa con questa maglia, si è disimpegnato molto bene, compreso il tiro dal quale è scaturito il gol di Lorenzini. Crucitti, che è molto giovane, non ha fatto trasparire la minima emozione e se l’è cavata egregiamente. Un po’ alla volta stiamo recuperando giocatori importanti e la squadra assumerà ben presto le sembianze di quella costruita quest’estate”.
Ci può dire qualcosa sulle indiscrezioni circolate che parlano di abboccamenti con allenatori attualmente senza squadra? Ricordiamo che oltre ai già citati Pillon e Viscidi si è aggiunto, nelle ultime ore, il nome di Domenico Di Carlo ex tecnico di Parma e Mantova.
“Mi vien da sorridere quando sento di tali presunti contatti. Noi, come società, abbiamo all’unisono sempre affermato che siamo soddisfatti del lavoro svolto da Glerean che, quindi, non può essere messo in discussione. Mi sembra di essere stato abbastanza chiaro”.