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Cronaca

Condanna della follia

Tentato femminicidio a Marostica: le reazioni della politica. Il sindaco Mozzo: “A Marostica non c’è spazio per la violenza”

Pubblicato il 08-09-2025
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Nella giornata di ieri la cronaca locale, e non solo, è stata scossa dalla notizia del tentato femminicidio di Marostica.
Nella tarda serata di sabato un uomo 45enne, italiano, già noto alle Forze dell’ordine per precedenti specifici, è entrato nella sala slot dove lavora la sua ex moglie e ha brutalmente aggredito la donna a coltellate, inveendole contro anche con calci e pugni. Decisivo il coraggioso intervento di una cliente che, pur minacciata dall’uomo a sua volta, ha cercato di frapporsi fra i due e di proteggere la vittima, chiamando immediatamente il 112. Grazie al pronto intervento dei Carabinieri della Compagnia di Bassano del Grappa e del personale sanitario del Suem 118, è stato evitato il peggio.
L’aggressore è stato arrestato dai militari dell’Arma in flagranza di reato per tentato omicidio aggravato e la vittima, operata d’urgenza all’Ospedale San Bassiano e attualmente ricoverata in prognosi riservata, non è fortunatamente in pericolo di vita.

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Il primo a dare la notizia, ieri mattina tramite un comunicato diffuso alle redazioni, è stato il governatore Luca Zaia.
“Desidero esprimere la mia più ferma condanna per questo ennesimo episodio di violenza di genere, che lascia sgomenti e rappresenta una ferita profonda per tutta la comunità veneta”, ha commentato.
“È fondamentale dare un messaggio corale, forte e coeso, che unisca istituzioni, società civile e cittadini: non esiste giustificazione che possa attenuare un atto tanto vile - ha aggiunto Zaia -. Ringrazio le Forze dell’ordine per il tempestivo intervento e auspico che venga fatta piena chiarezza su quanto accaduto. Il Veneto non tollera la violenza: continueremo a lavorare con determinazione per promuovere una cultura del rispetto e della dignità di ogni persona.”
“A Marostica non c’è spazio per la violenza”, ha dichiarato invece il sindaco Matteo Mozzo.
“Voglio esprimere, a nome dell’intera cittadinanza, la più profonda solidarietà alla donna vittima di questo atto di inaudita violenza, augurandole una pronta e piena guarigione - ha affermato il primo cittadino - Il mio grazie sincero ai Carabinieri per l’efficienza e il coraggio dimostrati nel bloccare l’aggressore, e al personale sanitario per le cure tempestive. Un ringraziamento particolare anche ai cittadini presenti, in particolare alla donna che, con grande temerarietà, ha cercato di proteggere la vittima e ha chiamato i soccorsi, dimostrando quanto la solidarietà umana possa fare la differenza.”
“Questo drammatico episodio - ha proseguito - ci impone una riflessione profonda: la violenza di genere è un'emergenza sociale che non possiamo e non dobbiamo tollerare. Le istituzioni devono continuare a fare la loro parte, ma è necessaria anche una cultura del rispetto che parta da ciascuno di noi, ogni giorno.”
“Continueremo a lavorare - ha concluso Mozzo - insieme alle forze dell’ordine, ai servizi sociali, alle associazioni del territorio e a tutte le realtà impegnate nella prevenzione e nel contrasto della violenza sulle donne, perché la sicurezza e la dignità delle persone vengano sempre prima di tutto.”
“È con costanza impressionante che, a quanto emerso, si ripete anche stavolta sempre lo stesso schema di base, pur con infinite varianti: una relazione affettiva finita, un uomo violento, una aggressione fisica spietata ai danni di una donna. Succede di continuo e ovunque.”
È l’incipit di un comunicato stampa congiunto trasmesso sempre ieri dai due coordinatori dei circoli di Bassano del Grappa e di Marostica del Partito Democratico.
“Si tratta ormai di un bollettino di guerra - ha commentato la segretaria Dem del circolo di Bassano, Maria Di Pino -. Una guerra spesso silenziosa che si combatte nelle famiglie, invisibile e inascoltata fino all'esito da cronaca.
“Il lavoro costante dei Centri Antiviolenza, lavoro a tratti eroico, vista la penuria di mezzi, l'attenzione delle Forze dell'ordine, purtroppo non bastano - ha aggiunto -. La cronaca riporta con troppa frequenza casi come questi e peggiori ancora.”
“Serve accrescere la sinergia di tutte le forze che combattono questi fenomeni - ha commentato Luigi Pianezzola, segretario del circolo di Marostica del PD -, serve un patto fra generazioni e fra generi per sradicare questo triste e inaccettabile fenomeno, per smascherarne le radici culturali, superare connivenze e omertà che ancora ci sono. È un compito che spetta a tutti noi.”
“La scuola e le istituzioni culturali a tutti i livelli - ha aggiunto Di Pino - devono lavorare insieme per creare una nuova cultura che metta al centro il rispetto verso le persone e che non le riduca a dei ruoli. Le donne ancora oggi pagano il prezzo di essere considerate più per i ruoli che vengono loro attribuiti, che per il loro essere persone.”
Sempre dal fronte PD, è giunto in redazione anche un intervento della consigliera regionale Chiara Luisetto.
“Un altro episodio efferato nel bassanese, un tentato femminicidio che colpisce per l'ennesima crudeltà che affonda le radici in una cultura del possesso ancora purtroppo diffusa - ha affermato -. Nonostante una rete antiviolenza presente ed essenziale nel sostegno alle donne, la strada da percorrere è ancora lunga, episodi come questo ce lo rendono drammaticamente evidente.”
“Di sicuro, da questa strada passa anche la necessità di rafforzare i Centri Antiviolenza e il lavoro di tantissime operatrici e volontarie - ha concluso Luisetto -. A una settimana dalla scadenza della proroga dell'intesa Stato-Regioni non abbiamo, infatti, ancora certezze sul futuro di moltissimi centri in Veneto. Dal linguaggio, all'educazione, al sistema di protezione, su tutto questo non si possono accettare passi indietro, ma devono essere al centro di un lavoro di costruzione costante e pervasivo.”

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