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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Volpe del deserto
La Regione stanzia 52 milioni di euro annui integrativi per il personale sanitario, ma non per gli operatori socio-sanitari. Il bassanese Roberto Volpe, presidente di URIPA: “Per la politica siamo considerati gli ultimi, anzi siamo invisibili”
Pubblicato il 06-09-2025
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La data delle elezioni regionali in Veneto non è stata ancora decisa - e questa è una cosa ai confini della realtà - ma per la Regione è comunque il periodo di fine legislatura.
È il tradizionale periodo dei saldi e dei regali di fine stagione, quelli che intendono portare consensi in vista del voto.
È il caso del maxi stanziamento di 52 milioni di euro annui, per il triennio 2025-2027, a incremento dei fondi contrattuali (in pratica: aumenti in busta paga) per gli operatori del servizio sanitario regionale, ovvero il personale del comparto e la dirigenza sanitaria.

Il presidente URIPA Roberto Volpe (archivio Bassanonet)
La delibera di giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, dà seguito a un percorso di confronto con le organizzazioni sindacali di categoria e le risorse saranno distribuite alle Aziende Sanitarie “secondo criteri trasparenti”, come afferma un comunicato stampa della giunta regionale.
Gli indirizzi per la contrattazione integrativa prevedono, tra le priorità, l’incremento delle indennità di pronta disponibilità, notturno e festivo, il sostegno alla copertura dei servizi in contesti disagiati e la valorizzazione delle attività di tutoraggio nel percorso professionale di colleghi più giovani.
“Con questo atto - ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin - il Veneto è la prima Regione italiana a rendere operativa questa misura innovativa, che consente di portare nuove risorse alla contrattazione integrativa e di sostenere i professionisti nei contesti più complessi. Si tratta di una delle iniziative previste dal Piano regionale per il contrasto alla carenza di personale sanitario, con cui stiamo mettendo in campo strumenti concreti per rafforzare l’attrattività del nostro sistema.”
Ma, Houston, abbiamo nuovamente un problema (ormai quella tra Houston e Bassanonet è una linea diretta fissa).
E il problema è il fatto che gli aumenti integrativi stanziati dalla Regione Veneto riguardano il personale sanitario, ma non il personale socio-sanitario: quello che si occupa di assistenza agli anziani e ai disabili nelle RSA e nelle strutture dedicate.
Eppure, almeno sulla carta, Manuela Lanzarin è anche l’assessore regionale ai Servizi sociali.
“Siamo figli di un Dio minore”, commenta interloquendo con chi vi scrive il bassanese Roberto Volpe, presidente di URIPA, Unione Regionale Istituzioni e Iniziative Pubbliche e Private di Assistenza, l’associazione il cui compito primario è quello di coordinare i problemi generali e di rappresentare gli interessi degli Istituti per anziani del Veneto associati presso le autorità centrali e regionali.
Volpe esprime “profonda amarezza e rabbia per l’ennesima umiliazione inflitta a operatori socio-sanitari, infermieri, assistenti sociali, educatori e a tutto il personale che lavora nel settore socio-sanitario, ogni giorno accanto ad anziani fragili e persone con disabilità” e lamenta “l’ingiustificabile silenzio della politica su questo personale”.
Considerazioni contenute in un comunicato stampa trasmesso in redazione da URIPA, che pubblichiamo di seguito.
COMUNICATO
Volpe: “Bene i fondi per il personale sanitario, ma umiliante il silenzio su chi lavora nel mondo dell’assistenza agli anziani e disabili: per la politica siamo considerati gli ultimi, anzi siamo invisibili”
“Accogliamo con favore - dichiara Roberto Volpe, Presidente di URIPA - lo stanziamento di 52 milioni di euro in più all’anno destinati al personale sanitario. È una misura doverosa, anche se ancor troppo esigua rispetto al carico di lavoro quotidiano che grava su queste figure, a cui si aggiunge il rischio fisico per l’aumento dell’aggressività che questi operatori sanitari subiscono. In tale contesto non posso che esprimere profonda amarezza e rabbia per l’ennesima umiliazione inflitta a operatori socio-sanitari, infermieri, assistenti sociali, educatori e a tutto il personale che lavora nel settore socio-sanitario, ogni giorno accanto ad anziani fragili e persone con disabilità.”
“Il silenzio della politica su questo personale - prosegue Volpe - è ingiustificabile. Nessuna parola, nessun segnale di stima e attenzione rispetto a questo mondo. Nulla. È come se il personale socio-sanitario non esistesse, come se il loro impegno e la loro dedizione fossero invisibili, indegni perfino di un pensiero.”
“Rispetto a questa politica, noi siamo gli ultimi. Lo ripetiamo da anni: siamo costretti ad aumentare le rette RSA, non riusciamo a trovare personale. I giudici ci costringono a rimborsare le rette, siamo allo stremo. Ma le nostre parole cadono nel vuoto, senza lasciare traccia nelle coscienze, nei pensieri, nel cuore di chi ci governa.”
“È una vergogna, e lo diciamo senza mezzi termini: questo silenzio pesa come un macigno sulle spalle di chi ogni giorno si prende cura degli anziani più fragili e dei disabili. Non chiediamo privilegi, chiediamo dignità. E ancora una volta ci viene negata. A margine degli articoli che abbiamo letto sui giornali bastava che la politica dicesse: ci dispiace non aver potuto riservare somme premianti anche per il personale socio-sanitario.”
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