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Grammy, il rap domina le nomination con un pizzico di Kpop
La restaurazione giallorossa è una pensata estiva del diesse fresco di nomina
Alessandro Bellotti che per rivitalizzare e rigenerare un ambiente depresso e
mortificato da una delle stagioni più grigie e insulse di sempre, dove a
Il nuovo Fiorese Bassano schierato al gran completo
chiunque era scesa la catena, ha dato un bel giro di manovella richiamando alla
base quei bei personaggioni degli anni ruggenti (che poi erano l’altroieri mica
chissachè). Niente affatto operazione nostalgia, piuttosto una reunion di
quattro amici al bar facendo leva sul moto degli affetti. Con la società che a
luglio ha consapevolmente scelto di autoretrocedersi, rinunciando dolorosamente
alla B per scendere di un gradino in C nazionale per esclusivi motivi di
budget, la C non rappresenta un ripiego quando l’alternativa è schiattare come
è accaduto a fior di club in ogni angolo d’Italia. Così Bellotti e il
riconfermato coach Pippo Campagnolo, motivatore innato (subentrato troppo tardi
nello scorso torneo) si sono provveduti di Mirko Camazzola e Nicola Tosetto, l’
asse play-pivot che poi è la base di ogni quintetto, rinnovando soprattutto a
Enrico Crosato, Stefano Gallea e Alberto D’Incà, tre tipi che a queste
latitudini potrebbero e dovrebbero mangiare in testa a chicchessia. Inoltre,
rimangono nel roster Nicola Camazzola, Davide Pietrobon e il giovanottone
Busatta, più qualche altro virgulto della nidiata, mentre Andrea Bordignon ha
chiesto e ottenuto di allenarsi col gruppo e magari potrebbe fare comodissimo
più avanti, chissà.
BOTTA DI SFIGA: Al completo Bassano, sempre affiancato dallo sponsor amico
Fiorese, non temerebbe nessuno. Ma il play titolare Mirko Camazzola ha un
ginocchio fuori uso e rientra a inizio dicembre, mentre il secondo regista
Pietrobon soffre di ernia discale. Può gestirsi tutta la stagione e giocare
senza forzare, oppure operarsi e saltare l’annata. Un doppio problemone che
spinge il management a monitorare il mercato prima del via di ottobre alla
caccia di un costruttore di gioco affidabile a cui consegnare le chiavi del
palleggio. “Se lo troviamo giocheremo da subito un basket spregiudicato e di
grande aggressività difensiva – anticipa il coach – diversamente per i primi
due mesi al comando ci va D’Incà e sarà fatalmente una pallacanestro più
ragionata. Meglio la prima ipotesi, non voglio perdermi l’esplosività di
Alberto. Di sicuro, però, puntiamo a divertirci e a divertire riportando la
gente al PalAngarano, tantopiù che si torna a giocare di domenica alle 18. Le
avversarie sono Padova, San Vendemmiano e Montebelluna che troveremo all’
esordio in esterna del 5 ottobre. Quanto a Firenze, San Marino e i forlivesi di
Bertinoro sono delle incognite”. Mercoledì prossimo intanto, presentazione al
Pigalle del nuovo logo del club firmato da Andrea Bizzotto, una delle bandiere
del sodalizio cittadino. E’ il new deal di Bassano, sottocanestro prevale la
voglia di far baracca degli antichi draghi tornati assieme. Anche se un cast di
lunghi così ce l’hanno in pochi. Anzi, quasi nessuno.
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