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Paolo Massimiliano Paterna
Giornalista
Bassanonet.it
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Armi biologiche etniche, uccidere tutti o soltanto alcuni?
Pubblicato il 15-11-2023
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Hanno creato scalpore le dichiarazioni, risalenti a questa estate, di uno dei candidati in corsa per le prossime elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America.
Allora coi democratici, oggi presentandosi da indipendente, durante un evento stampa in un ristorante dell'Upper East Side, il politico aveva descritto il covid-19 come un'arma biologica geneticamente modificata, e realizzata in tal modo da colpire miratamene determinate razze umane, per avere invece effetti più blandi su di altre.
Ha avvertito inoltre che sono in sviluppo armi biologiche “etniche” ancor più terribili, e come le superpotenze del mondo stiano attualmente raccogliendo DNA per poter colpire obiettivi in base alla razza (nypost.com/2023/07/15/rfk-jr-says-covid-was-ethnically-targeted-to-spare-jews/).
In futuro potremmo avere a che fare con armi biologiche che colpiscono solo gruppi specifici di persone, lasciando illesi tutti gli altri.
Tali affermazioni sono state colte con scetticismo, considerate fantascientifiche e tacciate di razzismo.
Abbiamo già avuto occasione di vedere come, secondo il Dipartimento dell'Energia e l’FBI, la fuga dal laboratorio sia l'origine più probabile della recente pandemia (www.bassanonet.it/opinioni/30500-covid_free.html).
In tal contesto si inserisce la testimonianza della massima agenzia di spionaggio cinese, che mette ora in guardia proprio dalle armi genetiche in grado di colpire etnie e razze specifiche (www.scmp.com/news/china/science/article/3239723/chinas-top-spy-agency-warns-gene-weapons-able-target-specific-ethnicity-or-race).
Al momento attuale Usa, Cina e Russia si accusano reciprocamente, ma già nel 1999, un rapporto della British Medical Association aveva avvertito riguardo la creazione di armi simili (www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1114775/).
Vi leggiamo: “La BMA ha avvertito che la possibilità di sviluppare armi geneticamente mirate a diversi gruppi etnici potrebbe essere a soli cinque anni di distanza [...] Il BMA è particolarmente preoccupato per l'uso di informazioni provenienti dallo Human Genome Project e dallo Human Diversity Project. Tali progetti di ricerca, il cui completamento è previsto per il 2003, mirano a svelare la chiave del genoma umano e a determinare perché certe malattie colpiscano solo alcuni gruppi etnici. Tali informazioni potrebbero essere utilizzate per indirizzare le armi biologiche [...] Sarebbe una tragedia se tra 10 anni il mondo si trovasse ad affrontare la realtà di armi geneticamente modificate […] Attualmente le armi biologiche sono regolate dalla Convenzione sulle armi biologiche e tossiche del 1972, firmata da 158 Paesi. Molti Stati e singole organizzazioni hanno violato la normativa. Il rapporto avverte che il modello di sviluppo scientifico è tale che la formulazione di sistemi di controllo efficaci per le armi biologiche e genetiche entro i prossimi cinque o dieci anni [l’articolo risale oramai a quasi venticinque anni fa, ndr] sarà cruciale per la sicurezza mondiale”.
Il “Sunshine Project” è stata una ONG internazionale dedita alla difesa delle proibizioni contro la guerra biologica e, in particolare, alla prevenzione degli abusi militari delle biotecnologie.
Aveva uffici ad Austin, in Texas, e ad Amburgo, in Germania. Il suo scopo era informare riguardo la ricerca sulle armi biologiche e chimiche.
Aveva accesso a documenti di interesse grazie alle leggi sulla libertà d'informazione e sulla trasparenza, pubblicava poi rapporti per incoraggiare azioni al fine di ridurre il rischio di guerre biologiche. Il Sunshine Project ha partecipato attivamente anche alle riunioni della Convenzione sulle armi biologiche, principale trattato internazionale riguardo la guerra biologica. A causa della mancanza di fondi, sul sito web ufficiale del Sunshine Project è stato pubblicato l’annuncio della sospensione delle attività a partire dal 1° febbraio 2008. Da ottobre 2013 è offline.
Due esperti del Sunshine Project in un articolo scientifico di giugno 2023 dal titolo “Ingegneria genetica e armi biologiche” (www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1326447/), esprimono chiaramente la loro preoccupazione: “Molto più allarmanti, dal punto di vista del controllo degli armamenti, sono le possibilità di sviluppare armi completamente nuove sulla base delle conoscenze fornite dalla ricerca biomedica - sviluppi che sono già in corso.
Tali armi, progettate per nuovi tipi di conflitti e scenari di guerra, operazioni segrete o attività di sabotaggio, non sono semplice fantascienza, ma stanno diventando sempre più una realtà che dobbiamo affrontare.”
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