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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

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Finale aperto

Il 31 dicembre chiude la pluridecennale attività della storica bottega dell'Enogastronomia Antonio Baggio in via Roma. Ma riaprirà subito dopo in un altro punto del centro storico. E noi vi diciamo dove

Pubblicato il 22-10-2019
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Se 72 anni vi sembran pochi. Sono gli anni di permanenza di Antonio Baggio, storico commerciante bassanese, nel locale di via Roma dell'Enogastronomia che porta il suo nome. Un'istituzione: lui e il suo negozio. Correva l'anno 1937 quando in questo locale a metà della via si insediò la Salumeria Bizzotto. Il giovanissimo Antonio vi era entrato come dipendente nel 1947 e poi, nel 1964, aveva prelevato l'attività. Nasceva così l'epopea dell'Enogastrononia Antonio Baggio: 55 anni di storia all'insegna dell'eccellenza dei generi alimentari e del buon bere, con quella raccolta di bottiglie per intenditori conservata come in uno scrigno nella leggendaria cantina nell'interrato dell'esercizio commerciale, luogo di calici e di incontri “di annata” escluso da occhi indiscreti.
Da lungo tempo ormai il fondatore dell'attività è coadiuvato nella gestione della rinomata bottega dai due figli Alessandro e Annalisa, offrendo un fulgido esempio di impresa a conduzione familiare. Fa parte della “task force” della famiglia Baggio anche la moglie di Antonio Alessandra, che da una decina d'anni però si è meritatamente ritirata a vita casalinga. La lunga e appassionante storia di Antonio Baggio e figli nel loro negozio in via Roma ha però una data di scadenza: il 31 dicembre 2019. Non sta scritto in un nessuna etichetta, ma negli atti della procedura di ristrutturazione edilizia che interesserà a breve il palazzo dove il negozio è ubicato. Cessazione attività: un esito inevitabile. Anche il locale dell'attuale Enogastronomia sarà parzialmente oggetto dei lavori previsti, rendendone obbligatoria la chiusura. Ma la fine del negozio non è la fine della storia.
La famiglia Baggio ha infatti trovato una nuova “location” in centro storico in cui trasferirsi e dove proseguire l'attività di sempre. Si tratta del locale in via Bellavitis 19 che fu già sede, nei decenni passati e fino al 2012, dell'altra storica Gastronomia Dalla Rosa, che a sua volta aveva operato all'interno di quel locale per 49 anni.

Annalisa, Antonio e Alessandro Baggio (foto Alessandro Tich)

Decisiva, per la scelta della nuova ubicazione dell'esercizio commerciale, è stata la presenza di una cantina annessa al negozio, che per la “mission” enogastronomica targata Baggio è un aspetto fondamentale. Il trasferimento in via Bellavitis, con riapertura delle danze del buon gusto, è previsto tra gennaio e febbraio.
Via Roma perderà uno dei suoi luoghi più caratteristici, plateatico esterno con le botti compreso, ma la tradizione proseguirà a una sola piazza di distanza.
Il frontman del bancone Alessandro Baggio, che condivide il compito di servire l'affezionata clientela con la frontwoman e sorella Annalisa, è un volto notissimo in città e soprattutto un volto sempre sorridente. E di questi tempi, scusate se è poco. Conosce ogni centimetro della bottega di via Roma sin da quando era piccolo. E anche lui si sta preparando al fatidico momento del “passaggio di frontiera”. Me lo conferma in questa intervista che non può che rilasciarmi nella cantina del negozio, enoteca pregiata e “sancta sanctorum” della storia di famiglia.

Dunque Alessandro Baggio, la vostra attività andrà avanti. Ma a lasciare questa sede che pensieri vengono?
“Tanti pensieri, perché qui c'è anche la mia gioventù, i giochi che si facevano in via Roma con i figli degli altri commercianti che c'erano, quando le città erano popolate anche di giovani e di famiglie. Oggi purtroppo si assiste sempre di più a un “fuggi fuggi” delle famiglie nelle città. Ci sono i ricordi anche dei giochi fatti in piazzetta Ragazzi del '99 dove c'era il mercato del pesce. Per cui saranno non forse 50, ma 45-48 anni che io ho vissuto in questa via e ho vissuto anche in questo negozio, naturalmente. Quindi sarà un distacco abbastanza duro dal punto di vista emotivo. Senza considerare che sono addirittura 72 anni che il papà è qui. Però, visto che non c'erano le condizioni per un possibile rientro, abbiamo optato - proprio perché a Bassano ci siamo nati, vissuti e ci siamo affezionati sempre di più - di continuare in centro città.”

Adesso la storia continua. Ma quando avete ricevuto la comunicazione di questi lavori per cui dovevate andare via, qual è stata la vostra reazione?
“I primi pensieri che sono venuti sono stati quelli di dover svuotare per la prima volta completamente il negozio, dopo averlo ristrutturato più volte. Per cui la mole enorme di lavoro che ci sarà, oltre al discorso di lasciare una “location” che è storica. Fa parte della storia.”

Con che spirito intraprendete adesso la nuova avventura?
“Con uno spirito che ci ha reso un po' più consapevoli del nostro ruolo e anche dell'affetto dei bassanesi. Perché ci sono stati offerti molti negozi, le persone si sono preoccupate, ci hanno incoraggiato e ci hanno incentivato a non mollare. Perché in un primo momento c'è stato lo sbandamento di dire “stop, finisce qui la storia e basta, non si continua più”. Però poi è prevalso l'affetto della città ma anche e soprattutto l'attaccamento che abbiamo noi alla città e al nostro lavoro, che non è fatto solo di riscontri economici, ma anche di amore e passione per quello che si fa. Sicuramente facciamo degli errori, ma li facciamo in buona fede. Questa è una cosa importante sempre da trasmettere.”

Cosa contraddistingue, nell'offerta commerciale generale, la famiglia Baggio?
“La sobrietà che abbiamo sempre cercato di tenere e soprattutto questa cantina, voluta dal papà, in anni in cui giravano botti, damigiane e “fiasche”. Per cui una volta c'erano queste tipologie di commercializzazione del mondo del vino e papà ci ha visto molto avanti, andando a inventarsi questa cantina che poi è servita anche come traino per molti altri, nel circondario, nel Bassanese, nella città stessa, nel mondo del vino. Diciamo che questa cantina ha avuto il suo ruolo. Sobrio, ma ce l'ha avuto.”

Quando l'anno prossimo passerà per via Roma, che cosa le verrà in mente?
“Non lo so se avrò ancora il coraggio di passare per via Roma... Battute a parte, qui ho troppi amici, negli ultimi anni si è sviluppata una bellissima collaborazione con Romano Zanon, con il quale abbiamo avuto la possibilità, con la sua voglia di fare e la sua esuberanza, di portare anche a dei bei momenti. Ho un bellissimo rapporto con tutti i commessi che ci sono stati, che se ne sono andati, che ci sono tuttora, e comunque la cosa bella che si è creata è una buona armonia all'interno della via, di collaborazione e anche di rapporti personali e non solo commerciali.”

Con che vino brinderete all'inaugurazione del nuovo negozio?
“...Top Secret!”

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