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Alessandro Tich
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Museo Bonfanti, pronto il “Piano B”
E' Montecchio Maggiore la sede del “possibile trasferimento della Galleria del Motorismo, Mobilità e Ingegno Veneto” in caso di rigetto del Polo Santa Chiara. Lo prevede un Masterplan accolto all'unanimità dal Comune castellano
Pubblicato il 22-10-2015
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In fatto di Masterplan urbanistici, l'architetto bassanese Massimo Vallotto è certamente un esperto. Porta infatti la sua firma, assieme a quella del collega Antonio Guglielmini, il famoso Masterplan 2020 di Bassano del Grappa: lo studio di progettazione sostenibile, elaborato ancora nel 2010 dai due professionisti in forma volontaria e gratuita, per la “Bassano del futuro” con riferimento soprattutto alla cruciale zona est della città (Vecchio Ospedale, Stazione Ferroviaria, Area Parolini e Via Parolini) ma non solo. Un importante contributo alla “visione” della Bassano che verrà, rimasto tuttavia chiuso - anche se non ancora ermeticamente - nei cassetti dell'Amministrazione comunale.
Ma l'arch. Vallotto è anche il presidente della Fondazione Museo dell'Automobile Bonfanti-Vimar, e in quanto tale il capofila del “fronte” favorevole alla realizzazione del Polo Museale Santa Chiara nell'ex monastero delle suore nonché ex caserma Cimberle Ferrari di viale delle Fosse.
Qui infatti, secondo le Sacre Scritture, dovrebbe trovare collocazione - oltre al nuovo Museo Civico Naturalistico - la “Galleria del Motorismo, Mobilità e Ingegno Veneto - Giannino Marzotto”: l'evoluzione 2.0 del Museo dell'Automobile, che rende ormai troppo stretta e inadeguata l'attuale sede di Romano d'Ezzelino.

Un'immagine del Masterplan per la riqualificazione urbanistica dell'ex caserma "La Ghisa" di Montecchio Maggiore
Come noto, la vicenda del Polo Santa Chiara - al netto del problema del cantiere già bloccato per le note vicissitudini - sta vivendo un momento cruciale: entro il 30 novembre l'Amministrazione comunale di Bassano dovrà rendere conto alla Fondazione Cariverona, che ha messo sul piatto un contributo di 10 milioni, circa la continuazione o meno del progetto.
E cioè - in sostanza - dovrà chiaramente dire se il nuovo centro museale s'ha da fare, attivando la procedura per riappaltare i lavori del primo stralcio, oppure se è da gettare alle ortiche, “dirottando” il contributo della Fondazione bancaria alla acquisizione o realizzazione del nuovo Teatro cittadino.
Vallotto, dal canto suo, sta facendo azione di pressing sui “decisori eletti” per renderli informati sulle potenzialità e prospettive che si aprirebbero con la conferma del progetto del Polo Museale: ai primi di settembre li ha invitati a una visita conoscitiva al MuSe di Trento, con il quale la futura “Galleria” del Bonfanti-Vimar sta già predisponendo azioni di sinergia e di scambio di flussi di visitatori; mentre il prossimo 7 novembre inviterà i medesimi a un “question time” sull'argomento, per capire - pubblicamente - qual è la loro posizione.
L'auspicio dell'architetto è ovviamente quello che il futuro museo dedicato ai primati tecnologici e scientifici del Veneto trovi la sua collocazione, come previsto, a Bassano. Ma lo stesso Vallotto non ha mai nascosto che - qualora il già avviato progetto del Polo Museale venisse abbandonato - altre città del Veneto sono pronte ad accogliere la “Galleria Giannino Marzotto” a braccia aperte, facendo scattare il cosiddetto “Piano B”. Un piano alternativo che ora è pronto, sfornato e impacchettato caldo.
Perché ancora Vallotto (e sempre in forma volontaria e gratuita) ha predisposto un nuovo Masterplan, ma questa volta non più per il Comune di Bassano del Grappa e per un futuro molto più prossimo rispetto al 2020.
Si tratta infatti del Masterplan “La Ghisa”, elaborato dal professionista bassanese per conto dell'ACI di Vicenza e che interessa il Comune di Montecchio Maggiore.
Il piano riguarda un'ipotesi di recupero e valorizzazione di una importante area (l'ex caserma militare denominata appunto “La Ghisa”) che il Demanio ha affidato al comune di Montecchio Maggiore con l'obbligo di esprimere una progettualità concreta e praticabile in tempi relativamente brevi.
In estrema sintesi, il Masterplan suggerisce di puntare su di un Hub tecnologico articolato nell'ambito del tema della “mobilità”, in tutte le forme che oggi può esprimere.
Nata con il proposito di “creare un complesso unico in Europa”, l'iniziativa urbanistica “ambisce ad essere elemento generatore non solo di nuovi flussi economici e quindi di nuova occupazione per il territorio dove è ubicata ma, soprattutto, di un complesso di valori immateriali importantissimi come la salvaguardia e il rispetto della vita e dell'ambiente, perseguiti tramite azioni e sperimentazioni che apriranno nuovi importanti scenari nel campo della mobilità”.
“Concepito per stralci, realizzabili tramite accordi pubblico-privati o altri strumenti normativi ed operativi idonei ad assicurare il prevalente interesse pubblico pur nel rispetto delle dinamiche economiche private - si legge nella relazione di Vallotto per il Comune di Montecchio Maggiore - il Masterplan “La Ghisa”, ha la ragionevole ambizione di diventare un punto di riferimento anche per un'area vasta che guarda ad un orizzonte più ampio della regione.”
In sintesi - come si legge ancora nel documento - alla “Ghisa” potrebbe essere realizzato: “un tracciato guida sicura dell'ACI-Sara di Vicenza, l'estensione di un tracciato prova asfalto terra per corsi di guida sportiva; spazi per la didattica e accoglienza; spazi espositivi multifunzionali”.
E ancora: “spazi di rappresentanza (Distretto della Sostenibilità) da destinare ad aziende che si occupano di ambiente-energie rinnovabili-mobilità elettrica e sostenibile-sicurezza stradale e, in sinergia con il Premio Marzotto, alle start-up correlate”. E ancora: “Spin-off universitari con Padova e Venezia”.
E infine (Udite Udite!!!): “Possibile trasferimento della Galleria del Motorismo, Mobilità e Ingegno Veneto - Giannino Marzotto”.
Eccolo qui, dunque, il “Piano B”. Molto più concreto e realizzabile di quanto non si pensi: ieri sera il promotore del Masterplan, al termine di una “prima fase” partita all'inizio di quest'anno, ha presentato il piano alla Commissione Consiliare Territorio del Comune di Montecchio Maggiore, che con consenso unanime ha dato il placet “per avanzare con ulteriori approfondimenti operativi”.
Domani, inoltre - e al di là del presente articolo -, la notizia uscirà ufficialmente allo scoperto. Alle 12 è prevista infatti a Vicenza una conferenza stampa di presentazione del “Progetto di recupero e valorizzazione dell'area “La Ghisa” e della realizzazione di un circuito di guida sicura ACI per la formazione di automobilisti più consapevoli e responsabili”.
Interverranno il presidente dell'Automobile Club di Vicenza Valter Bizzotto, il sindaco di Montecchio Maggiore Milena Cecchetto, l'amministratore delegato del Premio Marzotto Ferdinando Businaro e il presidente del Museo dell'Automobile Bonfanti-Vimar Massimo Vallotto.
Et voilà, le jeux sont fait. Il Museo dell'Automobile, con la sua “Galleria dell'Ingegno Veneto”, attende di conoscere, a brevissimo, il suo destino.
Se rimarrà a Bassano del Grappa nell'ancora ipoteticamente previsto (?) Polo Museale di viale delle Fosse saranno esaudite le legittime aspettative, legate al territorio bassanese, dei suoi promotori. Altrimenti saluterà per sempre Santa Chiara, per trasferirsi all'ombra dei Castelli - dal nome quasi profeticamente automobilistico - di Romeo e Giulietta.
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