Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
1 Sep 2025 20:13
1 Sep 2025 18:45
1 Sep 2025 17:38
1 Sep 2025 17:35
1 Sep 2025 16:44
1 Sep 2025 16:43
1 Sep 2025 20:27
1 Sep 2025 19:46
1 Sep 2025 19:59
1 Sep 2025 19:27
Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 10-12-2022
Visto 9.989 volte
Gianantonio Bertoncello, 70 anni, ha lasciato tutti in modo totalmente improvviso e inaspettato. Un infarto, un maledettissimo infarto, ha tolto di mezzo un uomo insostituibile, un uomo che ha saputo rialzarsi di fronte a mille difficoltà.
Un uomo che ha fatto così tanto per il Bassano Virtus e la sua gente che non basterebbero le pagine di un’enciclopedia per descrivere tutto. Lo sgomento è così grande tra i tifosi giallorossi di tutte le età che sembra quasi di sentirlo, denso, tra le dita.
Solo giovedì era al Mercante come sempre al fianco del suo Bassano a scandire ad alta voce le formazioni. Era lì, come al solito, con la sua aria un po’ burbera ma sempre pronto a lasciarsi andare ad un sorriso enorme alla vista di un fanciullo/a con addosso la divisa del settore giovanile o con la sciarpa giallorossa al collo.
Foto: Gito Trevisan
Un organizzatore nato, leader del gruppo dei “Fedelissimi”, fondatore del famoso Terzo Tempo che ha fatto parlare del Bassano e di Bassano del Grappa in tutta Italia al di là delle mere faccende sportive. Difficile trovare una persona dallo spirito così indomabile, capace di mettere insieme energie e risorse anche dove energie e risorse sembrerebbero non essercene più. Per l’ambiente calcistico bassanese si tratta di una perdita somma.
Dalla sua clamorosa forza motrice, coadiuvata dagli indispensabili amici, hanno preso il via per tantissimi anni la festa di Natale, gli omaggi ai ragazzi delle giovanili, le bandiere che abbelliscono il Mercante, le trasferte organizzate con l’immancabile pit stop a carattere culinario e, come detto in precedenza, potremmo continuare, continuare, continuare…
Tutti momenti che hanno sì a che fare con il calcio ma che vanno ben oltre l’aspetto agonistico e sfociano con estrema prepotenza nella sfera del sociale, dell’amicizia, del sentimento comune, quasi del patriottismo. Gianantonio Bertoncello col suo essere così orgogliosamente bassanese è stato un esempio per molti.
Anche quando il Bassano sembrava non dovesse esserci più, si è tirato su le maniche ed è andato avanti come un tir diventando formidabile anello di congiunzione tra gli imprenditori che hanno restituito la squadra alla città e quel gruppo di sponsor/attivisti/volontari che a vari livelli hanno dato un contributo enorme prima alla squadra tra i professionisti eppoi alla rinascita.
Per chiudere, è emblematico il commento in reazione alla tragica notizia da parte di Fabio Campagnolo: “Bertoncello è stato il Bassano Calcio”.