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Direttore Responsabile
Bassanonet.it
La saga dei Marin
Che cos’hanno in comune il primo ministro finlandese Sanna Marin e l’ex vicesindaco di Bassano Roberto Marin, oltre al cognome? Ve lo spiego io
Pubblicato il 10-10-2022
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Lei e lui. Oggi, egregi lettori, vi parlo infatti dei due Marin.
Lei è Sanna Marin, primo ministro finlandese. Lui è Roberto Marin, ex vicesindaco di Bassano del Grappa.
Curiosamente i due hanno lo stesso cognome (anche se in finlandese, come per tutte le lingue ugrofinniche, l’accento cade sempre sulla prima sillaba e quindi il cognome della premier si pronuncia “Màrin”), ma non è l’unica cosa che li accomuna. E ve la spiego subito.
Sanna Marin e Roberto Marin, entrambi discussi per le loro rispettive ‘libere uscite’
La scorsa estate la presidente del governo di Helsinki è finita al centro delle cronache di tutto il mondo per le animate discussioni e polemiche conseguenti a una sua “libera uscita” da normale cittadina della Repubblica finlandese.
Sanna Marin si era presa infatti una serata libera per partecipare a un party con artisti, influencer e volti noti dello spettacolo e del jet set finlandese.
A suscitare le polemiche è stato un video che la immortala nel bel mezzo della festa mentre balla scatenata, con movenze anche sensuali, e si diverte al ritmo della musica irradiata a palla per l’occasione, sulle note (si fa per dire) di noti artisti rap nazionali.
Il filmato ha provocato critiche e indignazione in una parte della cittadinanza finlandese che non ha digerito il fatto che il capo del governo si sia concesso una parentesi così “libertina” e nei social finnici si è arrivati persino a presumere che la premier, apparentemente “su di giri” nel corso della sua performance, avesse fatto uso di sostanze non consentite.
La Sanna ovviamente non l’ha presa bene, ha replicato che si trattava di “momenti privati” e di “video privati” che non dovevano essere diffusi online e ha precisato che “non ha usato droghe, ma nient’altro che alcol”. E per far tacere tutte le polemiche si è subito sottoposta, pagandolo di tasca propria, ad un test antidroga che è risultato negativo.
La stampa, finlandese e internazionale, ci ha inevitabilmente marciato su alla grande.
Il polverone sollevato dalla premier danzante è stato ribattezzato “Partygate” e i connazionali più intransigenti della Marin, assieme a una parte del mondo politico, si sono chiesti - come a suo tempo ha riferito La Repubblica - “se sia opportuno sorprendere un primo ministro in preda a una dionisiaca euforia da alcol e musica”.
Niente febbre del sabato sera, dunque, per chi detiene la responsabilità di uno degli esecutivi più a nord d’Europa.
Anche se in realtà “la prima ministra più “cool” del mondo” - come è stata recentemente definita dal quotidiano tedesco Bild - ha appena 36 anni e ha probabilmente deciso di fare quello che fanno la maggioranza dei suoi coetanei in pieno agosto: prendersi una serata di svago.
E come accade sempre in queste occasioni, c’è stato anche il rovescio della medaglia.
In favore della premier è sorto infatti il movimento “Solidarity with Sanna”, partito su impulso delle stesse donne finlandesi che si sono messe a ballare su Twitter per esprimere la vicinanza alla giovane prima ministra e rivendicare il diritto di disporre a proprio piacimento del proprio tempo libero. Per la serie: Sanna Santa Subito.
Ma passiamo adesso a Roberto Marin, ex vicesindaco di Bassano del Grappa.
Tranquilli: non c’è nessun video che lo immortala mentre danza al ritmo della musica rap.
Ma anche nel suo caso - e fatte ovviamente le debite proporzioni - sta facendo rumore una sua “libera uscita” da normale cittadino, questa volta della Repubblica italiana.
Sabato scorso Marin ha partecipato infatti al matrimonio del consigliere comunale di maggioranza, gruppo #PavanSindaco, Gianluca Pietrosante che è convolato a nozze con la sua dolce metà Irene. E colgo intanto l’occasione per esprimere pubblicamente ai novelli sposi, giovani e belli, i miei personali auguri e felicitazioni.
Ma torniamo a Marin: ciò che ha colpito gli “osservatori esterni” (e cioè quelli che non sono stati invitati al matrimonio) è stata l’evidenza che l’ex vicesindaco sia stato l’unico invitato, assieme alla consigliera e capogruppo di #PavanSindaco Ilaria Brunelli, di quella maggioranza di cui non fa più parte e della quale Pietrosante è uno degli esponenti, per meriti mediatici conquistati sul campo, più in vista.
Anche in questa circostanza la presenza “impertinente” del leader politico di Impegno per Bassano “sorpreso” a festeggiare il matrimonio di Pietrosante è stata resa pubblica dai social network, dove le foto del sorridente Marin con gentile signora assieme agli sposi sono state bellamente postate a partire dal profilo Facebook personale del già braccio destro di Elena Pavan e conseguentemente scaricate da altre utenze social e immediatamente condivise Urbi et Orbi da un profilo WhatsApp all’altro nella scatenata danza (come quella della Sanna) degli smartphone.
Eccola qui, l’attinenza dell’uomo di Santa Croce con la sua omonima premier finlandese.
Stiamo parlando difatti di un “momento privato” dell’ex vicesindaco, del quale sono state scattate e postate delle “foto private”. E anche in questo caso il Marin de noialtri ha semplicemente fatto quello che farebbe qualsiasi altro comune cittadino nelle stesse circostanze: rispondere positivamente a un invito di partecipazione a un matrimonio.
Ma visto il ruolo pubblico ricoperto fino a poco più di un mese fa e il ruolo politico che detiene tuttora, nel suo caso la privacy diventa un concetto del tutto relativo.
La nuova versione di Roberto Marin nella sua veste di “ospite di nozze” ha infatti richiamato l’attenzione dei sempre attivi adepti bassanesi di Dietrology.
Lo sposo della situazione Gianluca Pietrosante - personaggio controcorrente per natura e con la non indifferente tessera politica di Fratelli d’Italia in tasca - è stato del resto l’unico esponente dell’attuale maggioranza che ha reso pubblicamente onore all’ex vicesindaco dopo il clamoroso annuncio delle sue dimissioni.
Da qui l’interpretazione di un reciproco rapporto “di stima” e “di amicizia”, suggellato dai confetti e dalle bomboniere, nell’ottica di equilibri politici in divenire, soprattutto in vista delle prossime elezioni amministrative in programma a Bassano nella primavera del 2024.
La partecipazione di Marin alla cerimonia nuziale era già stata ampiamente “chiacchierata” negli ambienti del Palazzo ancora prima che i due coniugi salissero all’altare.
Ma adesso che tutto è avvenuto alla luce del sole, per citare il noto slogan di un sindaco del recente passato, si arriva già al delineamento precoce dei possibili scenari futuri.
Da alcuni settori della coalizione di centrodestra - Lega in primis, ma non solo - l’intervento dell’ex vicesindaco in modalità “W gli sposi” viene visto come l’espressione di un chiaro messaggio alla maggioranza: e cioè quello di un “avvicinamento” tra Marin e Pietrosante in funzione di una futura e diversa coalizione da costruire per il voto comunale del 2024. Un’alleanza di centrodestra non più guidata dalla Lega, in conseguenza dell’esito delle recenti elezioni politiche, e che riunisca sotto un tetto comune le anime di Impegno per Bassano, di Fratelli d’Italia e di una frangia di #PavanSindaco pronta a cambiare nome e a sostenere un diverso candidato a primo cittadino.
Diavolo di un Pietrosante: riesce a far notizia, per via indiretta, anche nell’unica occasione in cui se ne è stato totalmente in disparte, impegnato esclusivamente a dedicarsi al giorno più bello della sua vita.
Ma queste sono le conseguenze della saga dei Marin: entrambi discussi, l’una sul piano internazionale e l’altro limitatamente all’area della Biosfera del Grappa, per le rispettive “libere uscite”.
Personalmente io non penso che l’ex vicesindaco di Bassano abbia partecipato alle nozze per “dire altro” e abbia voluto deliberatamente aggiungere dei così indigesti - per alcuni - ingredienti politici sulla torta degli sposi. E ritengo che la sua presenza al matrimonio vada considerata per quella che è, come la danza al party della Sanna: la piacevole occasione per trascorrere un sabato diverso e nulla più. Niente di cui preoccuparsi in anticipo.
Probabilmente una bella sauna finlandese aiuterebbe l’attuale maggioranza di Bassano a sbollire la fibrillazione del momento.
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