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Che PECcato
L'interrogazione sulla “parentopoli” non protocollata a Romano? Questione di Posta Elettronica Certificata. L'Amministrazione comunale sul gruppo Ronchi-Olivo: “Si perdono nel gossip e non riescono a mandare una mail”
Pubblicato il 03-09-2017
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Che PECcato. La mancata iscrizione all'ordine del giorno dell'ultimo consiglio comunale di Romano d'Ezzelino dell'interrogazione sulla presunta “parentopoli” in municipio?
È una banale questione di Posta Elettronica Certificata. Ovvero della errata procedura con la quale il gruppo consiliare Massimo Ronchi Sindaco-Lista Rossella Olivo-Lega Nord Liga Veneta avrebbe trasmesso il messaggio email con l'interrogazione da protocollare.
È quanto afferma l'Amministrazione comunale ezzelina, con un comunicato trasmesso in redazione dall'assessore Mauro Salvemini, dopo la pubblicazione del nostro articolo di ieri “Parenti in Comune”.
Immagine tratta dal web
Nel pezzo in questione abbiamo riportato la segnalazione inviata dall'ex sindaco e consigliere di opposizione Rossella Olivo al sindaco Simone Bontorin e al prefetto di Vicenza Umberto Guidato, nella quale il non inserimento dell'interrogazione tra gli argomenti da discutere in aula consiliare viene definito come un atto di “mancato rispetto del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale”.
“In data 13 agosto 2017 - esordisce la segnalazione - la sottoscritta Rossella Olivo, in qualità di consigliere comunale di Romano d’Ezzelino, ha inviato presso l’ufficio protocollo una mail con una interrogazione dal titolo “Parentopoli a Romano?” da inserire nella seduta del prossimo consiglio comunale come previsto dal regolamento per il funzionamento del consiglio comunale art. 40 comma 4.”
L'ex sindaco sottolinea “che tutto ciò che viene inviato tramite posta elettronica (anche se non certificata) presso l’ufficio protocollo viene posto agli atti e protocollato” e “che da sempre è prassi in questo comune che qualsiasi iniziativa proposta dai consiglieri comunali sia considerata valida anche se inviata tramite mail”. Da qui la richiesta “che venga ripristinato il rispetto delle regole nella funzione del consiglio comunale e quindi che l’interrogazione venga inserita all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale convocato per il 7 settembre 2017”.
Ma quell'interrogazione, come replica l'Amministrazione comunale, “non è mai stata presentata/depositata/protocollata”. Per il semplice fatto che, secondo il comunicato trasmesso dalla giunta comunale, “il sistema di posta certificata non permette di inviare una mail da un account “standard” ad un account di Posta Certificata”. L'email viene respinta e compare una notifica di “messaggio non recapitato” di cui Salvemini allega uno screenshot, che riportiamo anche noi sotto questo articolo.
L'apparente questione “tecnica”, in realtà, è solo lo spunto per una velenosa risposta politica dell'Amministrazione comunale, tramite il comunicato stampa che riportiamo integralmente di seguito:
COMUNICATO
INCOMPETENZA “CERTIFICATA”
Imbarazzante. Non troviamo altro aggettivo per descrivere l’ennesimo scivolone dei nostri ex amministratori. Ci rammarica dover comunicare a loro ed alla cittadinanza che l’ormai presunta interrogazione in stile “gossip di mezza estate” non è stata messa all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale, semplicemente perché non è mai stata presentata/depositata/protocollata.
Umanamente, proviamo perfino imbarazzo nell’evidenziare che chi ci ha amministrato per tredici anni, non è nemmeno in grado di presentare un’interrogazione consiliare; peggio, non è nemmeno in grado di mandare correttamente una mail.
Ricordiamo a Rossella Olivo che di default, il sistema di posta certificata non permette di inviare una mail da un account “standard” ad un account di Posta Certificata. Questo lo sanno anche gli studenti di terza media … il sistema respinge la mail e ritorna un messaggio del tipo di quello indicato in foto (invitiamo tutti a provare a mandare una mail all’indirizzo indicato per verificare). Lo stesso messaggio è sicuramente arrivato anche alla Signora Olivo, che ovviamente mai lo ammetterà.
Ecco lo spessore e la fantomatica esperienza tecnico-amministrativa di chi ci ha governati; si perdono nel gossip, giocano con gli alberi genealogici e non riescono a mandare una mail. Nel comunicato che leggiamo, poi, fanno riferimento al fatto che “il sindaco e l’intera amministrazione hanno dimostrato di essere a conoscenza di tale interrogazione dato che hanno anche risposto mezzo stampa e sul sito del loro gruppo politico “un cuore in comune” a tale interrogazione” … bene, proprio nella nostra risposta a mezzo stampa avevamo scritto “ … presunta interrogazione consiliare che il gruppo di minoranza si appresterebbe a depositare in Comune (ad oggi mercoledì 16 Agosto ore 18, non v’è traccia di deposito)”.
Forse, e diciamo forse, avrebbero potuto e dovuto chiedersi come mai ad una mail inviata il 13 non risultava nessun atto protocollato al 16 Agosto.
Sono passate quasi tre settimane dal maldestro “tentativo” di invio dell’interrogazione; nel frattempo ci risulta che i nostri ex amministratori siano venuti più volte negli uffici comunali, anche per chiedere copia di atti già pubblicati sul sito istituzionale. Potevano semplicemente chiedere no?! O si aspettavano forse che fossimo noi per loro a prenderci carico delle loro lacune, copiare ed incollare il testo dell’interrogazione dal loro comunicato stampa, ed inserirlo all’ordine del giorno del prossimo Consiglio?
Il tempo dell’arroganza, degli intoccabili e del potere fine a se stesso è finito; le regole, cari ex amministratori, sono tornate quelle “uguali per tutti”… anche per voi. Per il prossimo tentativo di deposito dell’interrogazione, sconsigliamo segnali di fumo, e consigliamo un account di posta certificata; perché con cinque euro all’anno vi sareste risparmiati almeno questa magra figura.
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