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“Veneti ubriaconi e alcolizzati”. Le parole di Oliviero Toscani alla “Zanzara” su Radio24 scatenano il putiferio. Zaia gli lancia l'ultimatum: 48 ore per scusarsi, o denuncia alla magistratura
Pubblicato il 04-02-2015
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United Colors of Imbriagon.
Oliviero Toscani non si smentisce mai: da sempre provocatorio con le immagini e con le parole, ha scatenato un nuovo putiferio.
L'antefatto è noto, perché è da un paio di giorni che la cosa sta facendo vorticosamente il giro della Rete e dei social network: intervistato a “La Zanzara” su Radio24, il celebre fotografo, che deve molto della sua fama e della sua fortuna proprio al Veneto dei Benetton, ha bollato i veneti come “un popolo di ubriaconi e alcolizzati”. Ipse dixit: “I veneti sono un popolo di ubriaconi. Alcolizzati atavici, i nonni, i padri, le madri. Poveretti i veneti, non è colpa loro se uno nasce in quel posto, è un destino. Basta sentire l’accento veneto: è da ubriachi, da alcolizzati, da ombretta, da vino.”
Oliviero Toscani (fonte immagine: designindaba.com)
Apriti cielo. Va ben l'Ombralonga a Treviso e la grappa a Bassano, ma conferire d'ufficio a 5 milioni di veneti un tasso alcolico da ritiro della patente - benché comunque non siano in pochi, dalle nostre parti, ad alzare il gomito - ha suonato come come un'impropria e disonorante sparata.
Al di là del vespaio di reazioni dalle nostre latitudini, la questione sta prendendo una piega piuttosto seria. E' notizia di ieri che cinque padovani, offesi dalle parole di mister Colors, hanno intentato nei suoi confronti una causa civile, chiedendo 5mila euro di risarcimento “per danni morali per ingiuria e diffamazione”. In più, come avverte l'avvocato difensore della “parte lesa”, “se alla causa si aggiungeranno altre persone si può valutare una class action”.
Toscani successivamente ha cercato di correggere il tiro, specificando che “era una battuta”. Era solo satira, uno scherzo insomma. Ma ormai la frittata alcolica era fatta. Figlia di un luogo comune che, come tutti i luoghi comuni, è durissimo a morire.
Ed è di oggi invece la notizia di una “lettera aperta” che il governatore del veneto Luca Zaia, - particolarmente attapirato per l'accaduto, ma anche attento, come sempre, alle notizie che conquistano la prima pagina - ha trasmesso a Toscani. Diffondendola, in quanto “aperta”, a tutte le redazioni.
“Egregio Signor Oliviero Toscani - esordisce il presidente della giunta regionale -, ho letto le Sue dichiarazioni sui Veneti che Lei considera tutti “ubriaconi”. Nell’immediatezza, Le avevo chiesto di scusarsi pubblicamente, convinto come sono che a tutti debba essere concessa l’opportunità di rimediare a un errore. Apprendo invece che, non soltanto Lei non ha provveduto a scusarsi, ma addirittura rilancia quelle incommentabili dichiarazioni ed, evidentemente per giustificarsi, fa appello al diritto di satira (ma Lei non faceva un altro mestiere?).”
“Siccome non ho evidentemente avuto nei suoi confronti il dono della chiarezza - prosegue Zaia, lanciando un vero e proprio ultimatum -, La invito nuovamente - prima che scadano le 48 ore - a rivolgere le Sue scuse a tutto il Popolo Veneto senza se e senza ma, e soprattutto senza appellarsi di nuovo alla satira, perché la satira - quella vera, quella seria - gioca su tutt’altri accenti ed è molto, molto più raffinata e rispettosa. Pretendo che le Sue scuse siano profonde e sincere, capaci di rimarginare quella ferita che Lei ha voluto infliggere a un intero Popolo, in un gioco di tristi e non più originali provocazioni che contribuiscono sicuramente a far galleggiare nelle cronache e a imporsi nei titoli dei giornali, ma che lasciano perplessi e attoniti.”
“Non soltanto - aggiunge la lettera aperta - ha lanciato accuse immotivate, ma in un crescendo di cattivo gusto ha coinvolto nella sua deprimente e penosa affabulazione nonni, padri, madri, generazioni di persone di cui noi Veneti andiamo orgogliosi. Non solo quindi contro i viventi, ma anche contro i nostri cari che non ci sono più. Siamo un popolo avvezzo a fronteggiare povertà e difficoltà, sappiamo cos’è la temperanza e abbiamo come virtù principale una immensa pazienza. Ma la pazienza, prima o poi, lascia il posto all’orgoglio.”
“Per cui - ammonisce Zaia in conclusione - attenderò pazientemente, per qualche ora ancora, le Sue pubbliche scuse, poi domattina trasmetterò all’Avvocatura Regionale tutti gli articoli contenenti le sue dichiarazioni affinché le trasmettano alla Magistratura competente.”
Morale della favola: da uomo di comunicazione qual è, Oliviero Toscani ha saputo ancora una volta fare notizia. E probabilmente, ai microfoni della radio, sapeva di farlo e sapeva bene a cosa sarebbe andato incontro.
Ora però, dal campo mediatico in cui sguazza alla stragrande, rischia di dover rispondere della sua sparata in campo giudiziario. Con molti veneti “ubriaconi e alcolizzati” che non attendono altro che brindare a una sua eventuale chiamata in tribunale.
Nel frattempo l'immancabile dichiaratrice Mara Bizzotto, europarlamentare della Lega, lancia a Toscani l'avvertimento: “Può star tranquillo che, oltre alla class action, saranno molti i veneti che gli prepareranno un caloroso comitato d'accoglienza per fargli sentire quanto indesiderato sia dalle nostre parti per tutte le pesanti e assurde offese che ha sparato contro il Veneto.”
Ocio, Oliviero: Hic sunt leones. Dove leones non va confuso con beones.
E dove hic, per essere chiari, non è il singhiozzo dell'imbriagon de turno.
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