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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Cronaca

Olivo e Saretta assolti in appello

Processo Lorenzato: il sindaco e l'ex assessore di Romano d'Ezzelino assolti con formula piena dalla Corte di Appello di Venezia “perché il fatto non sussiste”. L'accusa accoglie i motivi della difesa e la sentenza è pertanto definitiva

Pubblicato il 04-02-2013
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Assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste.
E' la sentenza emessa questo pomeriggio a conclusione del processo di secondo grado presso la Corte di Appello di Venezia (presidente del collegio giudicante, il giudice Giacomo Sartea), nei confronti del sindaco di Romano d'Ezzelino Rossella Olivo e dell'ex assessore romanese Giuseppe Saretta.
I due amministratori comunali, come noto, il 7 dicembre 2011 erano stati condannati in primo grado dal Tribunale di Bassano del Grappa - rispettivamente a 1 anno e 4 mesi la Olivo e a 1 anno Saretta, con interdizione dei pubblici uffici per i medesimi periodi - per tentata concussione, a seguito delle accuse del consigliere comunale Giampaolo Lorenzato che aveva denunciato presunte minacce e pressioni nei suoi confronti, ad opera dei due imputati (assieme all'attuale vicesindaco Remo Seraglio, già assolto in primo grado per non aver commesso il fatto), per convincerlo a dimettersi dall'incarico di capogruppo di maggioranza.

Rossella Olivo e Giuseppe Saretta: rovesciata la sentenza di primo grado (foto Alessandro Tich - archivio Bassanonet)

La condanna del Tribunale di Bassano - impugnata in appello da Olivo, difesa dall'avv. Paolo Fava del foro di Bolzano, e da Saretta, difeso dall'avv. Beniamino Migliucci, sempre del foro di Bolzano - è stata quindi totalmente rovesciata dal giudice di secondo grado.
“La sentenza di assoluzione è stata emessa con formula piena perché il fatto non sussiste - conferma l'avvocato Fava a Bassanonet -. Non è stato nemmeno considerato l'articolo 530, 2° comma del codice di procedura penale, ossia quella che una volta era chiamata “insufficienza di prove”. Inoltre, caso più unico che raro, la procura generale, e cioè l'accusa, ha accolto i motivi della difesa. La sentenza pertanto, in quanto concordata con l'accusa, non è ricorribile in Cassazione ed è definitiva.”
“Sono felicissima, ho sempre avuto fiducia nella giustizia e oggi la giustizia è arrivata - è il primo commento del sindaco Rossella Olivo dopo la sentenza di assoluzione -. E' stata creata tutta questa storia per una questione solo politica, e alla fine la giustizia ha trionfato.”
“Sarebbe corretto - dichiara ancora la Olivo - che tutti quelli che hanno fatto volantini contro di me, dicendo che avevano il dovere di informare sulla mia condanna, per lo stesso dovere di informazione facessero dei volantini in cui si dice sono stata assolta con formula piena perché il fatto non sussiste.”
La notizia dell'assoluzione arriva nel bel mezzo della campagna elettorale, che vede Rossella Olivo candidata per il Pdl nella lista per il Senato.
Il sindaco-candidato - che nei giorni scorsi, per le sue “pendenze” penali, era stato oggetto di una dura frecciata del coordinatore provinciale del Pdl Sergio Berlato - non ha perso tempo, e ha convocato per domani mattina una conferenza stampa a Vicenza “per commentare in diretta l'assoluzione in Corte d'Appello”.
Non è casuale la sede in cui avverrà l'incontro coi cronisti: sarà lo studio dell'avvocato Pierantonio Zanettin - vicecoordinatore provinciale del Popolo della Libertà e candidato al Senato - che di Berlato, in casa Pdl, è il grande avversario.

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