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“Un Ponte di Stelle”: il 1 dicembre al Ca'7 lo chef stellato Norbert Niederkofler e sette talenti dei fornelli del nostro territorio protagonisti della seconda cena di gala per la promozione del Marchio d'Area

Pubblicato il 14-11-2016
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Elena Pavan

Dal Tavolo (di marketing territoriale) alla Tavola.
Anche quest'anno, dopo il positivo riscontro della prima edizione del 2015, l'associazione Territori del Brenta promuove la cena di gala “Un Ponte di Stelle - I talenti dell'alta cucina incontrano il nostro territorio”: evento conviviale finalizzato alla promozione del Marchio d'Area.
L'appuntamento è per giovedì 1 dicembre, alle ore 20, al ristorante Ca'7 di Bassano del Grappa. Anzi, sarebbe meglio chiamarlo eccezionalmente Ca'8: dal momento che, in cucina, saranno protagonisti ben otto interpreti dell'arte culinaria.

Norbert Niederkofler, 2 Stelle Michelin, di nuovo a Bassano per Territori del Brenta (fonte immagine: finedininglovers.com)

Ritorna infatti in città, per l'occasione, lo chef detentore di 2 Stelle Michelin Norbert Niederkofler del ristorante St. Hubertus di San Cassiano in Alta Badia.
Sarà affiancato nella predisposizione del menù da sette talenti dei fornelli originari del nostro territorio: Riccardo Antoniolo ('800 Simply Food, Bassano del Grappa), Alessandro Favrin (Ristorante La Corte del Lampone, Hotel Rosapetra, Cortina d'Ampezzo), Alessio Longhini (Stube Gourmet Hotel Europa, Asiago), Alex Lorenzon (Villa Ca'7, Bassano del Grappa), Giovanni Scapin (Antica Trattoria Da Doro, Solagna), Teo Zanus (Cucina Teochef, Bassano del Grappa) e Martino Zardo (Osteria Al Portego, Cittadella).
A cosa è dovuto un simile spiegamento di forze cucinanti?
È presto detto. Secondo Massimo Vallotto del comitato organizzatore, infatti, “la promozione dei Territori del Brenta passa attraverso l'alta cucina”. Una prassi “che in territori turisticamente più evoluti è già consolidata”.
E siccome i talenti ci sono e i prodotti locali pure, bisogna fare in modo che dalle nostre parti “si attivi un turismo esperienziale”. Esattamente come in Alta Badia, scelta come destinazione da molte persone grazie anche alla cucina di herr Niederkofler. Il potenziale di attrazione turistico-gastronomica in riva al Brenta e dintorni non manca, serve tuttavia “fare sistema” e diventare consapevoli degli assi nella manica del nostro territorio, a cominciare dagli stessi addetti ai lavori.
“La nuova sfida riguarda la reputazione, l'essere percepiti come ambito qualitativo coeso - spiega il “teorico” di Territori del Brenta Andrea Cunico Jegary -. La tradizionale competitività tra imprese impegnate a soddisfare bisogni di prodotti si trova oggi a rispondere alla domanda di riscoperta della ruralità, delle origini, di un senso di comunità preesistente.”
Ergo: l'eccellenza gastronomica del territorio va recuperata e valorizzata, comunicandola come un valore strettamente legato a quello che il territorio stesso produce e sa raccontare.
“Assistiamo di fatto - conferma al riguardo Cunico Jegary - ad una tendenza della riemersione di aspettative di valori, forse il più remoto e più istintivo dei bisogni sociali. La nuova sfida riguarda quindi il volerci impegnare in questo “nuovo” fattore competitivo, implica saper cogliere l’essenza del nostro territorio e comunicarne i valori per essere più competitivi. L'aumento qualitativo dei flussi turistici è una conseguenza e rappresenta nuove opportunità, diffuse, di business.”
Alta cucina = Alto turismo? Staremo a vedere. Si tratta di dinamiche che non si costruiscono dall'oggi al domani. Ma intanto, il primo dicembre, andrà in scena una prova generale di quel “distretto dei sapori” che i Territori del Brenta, su impulso degli operatori del settore, potrebbero diventare in un prossimo futuro.
Il menù della serata, del resto, promette bene.
A cominciare dagli aperitivi, il nome di uno dei quali (lascio a voi indovinare quale) è degno di un titolo di una fiaba di Andersen: Tartara di coregone croccante, mela, uva fragola e vino di Terlano (Norbert Niederkofler); Ovetto di quaglia e tartufo (Alex Lorenzon); Tartelletta di frolla con ricotta fresca e confettura extra vergine di oliva (Teo Zanus); Trancetto di trota del Brenta marinata agli aromi del Grappa e bieta, adagiata su un bun (Giovanni Scapin); Finta arachide di fegatini d'anatra, polvere di porcini, profumo di fieno (Alessio Longhin); Bacarons (Martino Zardo); La passeggiata autunnale del capriolo...(Alessandro Favrin).
A tavola si proseguirà quindi con l'antipasto: Mousse di trota del Brenta e broccolo bassanese con capperi di Pantelleria (Giovanni Scapin).
Due le uscite per i primi piatti: Orzotto mantecato all'alloro, anatra, melograno (Alessio Longhini) e Tortelli di ricotta di malga, spuma di rafano, porcini confit ed estratto di mirtillo nero (Alessandro Favrin).
Piatto di mezzo: Cubo di pancetta di maialino da latte laccata al miele di castagno, spuma di rafano e purea di broccolo bassanese (Teo Zanus).
Secondo: Guancia di manzo brasata, rampuzzolo di Villaga De.Co. e polvere di ginepro di montagna (Norbert Niederkofler).
Infine il dessert, predisposto da Riccardo Antoniolo e coraggiosamente intitolato “Do maròni”.
Alla cena di gala del G8 dei fornelli (prenotazioni direttamente al ristorante Ca'7) ha già annunciato la sua partecipazione Paolo Massobrio, noto giornalista ed enogastronomo, ideatore del “Golosario” e della rassegna “Golosaria”. Reduce dalla prima edizione a Bassano del Grappa di “Golosaria Veneto”, Massobrio interverrà alla serata in veste di attento osservatore.
Tra gli obiettivi di Territori del Brenta vi è infatti anche l'ipotesi, attualmente allo studio, di consolidare nel calendario degli eventi i due appuntamenti comprensoriali dedicati al cibo di qualità e mirati a bacini di utenza diversi: “Golosaria Veneto” da una parte e “Un Ponte di Stelle” dall'altra.
Se son rose, fioriranno. Se invece è ginepro oppure uva fragola, finirà sul piatto. Sempre che non se la mangi prima, nella sua passeggiata autunnale, il capriolo.

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