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Quando una serie è più efficace della realtà
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Ciao Presidente
È morto Ezio Calmonte, presidente del Consiglio di Quartiere San Vito. Con lui scompare una delle figure più battagliere e vivaci della vita pubblica di Bassano
Pubblicato il 14-07-2022
Visto 9.372 volte
“Oggi è venuto a mancare il Presidente Ezio Calmonte. Come Consiglio di Quartiere esprimiamo sconcerto e dolore. Un pensiero speciale va alla famiglia alla quale manifestiamo le più sentite condoglianze.”
La comunicazione ufficiale è stata postata nel tardo pomeriggio nella pagina Facebook “Quartiere San Vito Bassano del Grappa” dal Consiglio di Quartiere San Vito, con un comunicato a firma del segretario Umberto Vivian.
Ma la triste notizia, come solitamente ormai accade, si era già sparsa in città da uno smartphone all’altro. Secondo le prime informazioni in nostro possesso Calmonte, che era malato da tempo, stava trascorrendo un periodo di vacanza sull’Altopiano di Asiago ma le condizioni di salute ne avevano consigliato il ricovero all’Ospedale di Bassano, dove oggi è venuto improvvisamente a mancare.

Ezio Calmonte (foto Alessandro Tich - archivio Bassanonet)
Con lui scompare una delle figure più battagliere e vivaci della vita pubblica di Bassano.
Talmente presente nella vita pubblica da far dimenticare ai più l’importanza di ciò che ha realizzato nella sua vita privata. Alla sua figura di professionista e di imprenditore si deve infatti la nascita della Calmonte Srl, importante agenzia di rappresentanza nei settori dell’abbigliamento e della biancheria della casa. L’aveva fondata lui nel 1970, facendone il fulcro della sua attività da rappresentante, prima nella biancheria per la casa e poi nell’abbigliamento, in tutto il Triveneto. Oggi la Calmonte Srl, nata come impresa famigliare, è condotta e saldamente gestita dalle seconde generazioni. Ma la figura del fondatore è rimasta sempre presente nell’organigramma della società, avendo continuato fino quasi all’ultimo a svolgere attività di gestione generale dell’agenzia, “oltre ad essere sempre un riferimento importante - si legge nel sito aziendale calmonterappresentanze.it - per l'esperienza e i consigli che è in grado di dare”.
Negli ultimi anni il Calmonte agente e imprenditore aveva lasciato sempre più spazio al Calmonte personaggio pubblico, chiamato a tenere le redini del consiglio del quartiere più popoloso della città. Lo ha fatto sempre a modo suo e cioè facendo notizia.
Che fosse uno spirito libero era fuori di dubbio e non ha mai fatto nulla per metterlo in dubbio. Di lui rimarrà una rassegna stampa cospicua, soprattutto per le prese di posizione che ne hanno contraddistinto l’attività di volontariato, qual è la presidenza di un quartiere cittadino. Le ha scritte sempre nero su bianco sul giornalino di quartiere “San Vito Informa”, di cui tutto si potrà dire ma non che passasse inosservato. E le ha ribadite e rinforzate nei suoi interventi a mezzo stampa, intraprendendo a volte delle vere e proprie battaglie come nel caso del gruppo di richiedenti asilo ospitati in via Monte Sabotino, nel suo quartiere, sulla cui gestione da parte della competente cooperativa non ha mai fatto mancare le sue caustiche osservazioni.
Un personaggio sempre pronto a dire pane al pane, rischiando anche di cucinare del pane abbrustolito, e a generare anche per questo dei ricorrenti casi mediatici: rimane storico ed esemplificativo il suo accostamento dei partigiani ai terroristi islamici in occasione della ricorrenza del 25 aprile di tre anni fa.
Calmonte ha quindi sempre abbinato in parallelo alla sua intensa ed apprezzata attività di presidente di quartiere una altrettanto intensa passione per i temi politici e amministrativi, anche internazionali, interpretata in una sincera visione di parte ed espressa in particolare nei social dove era attivissimo.
Per anni il suo nome è comparso tra gli utenti più fedeli alla pagina Facebook di Bassanonet, dove non ha mai fatto mancare la sua riprovazione e il suo dissenso, anche in termini coloriti, nei confronti degli articoli del nostro portale e miei in particolare che non risultavano concordi con il suo pensiero. E cioè praticamente tutti. Con un riguardo particolare, negli ultimi tre anni, nei confronti di quanto ho scritto sul sindaco e sull’amministrazione Pavan di cui Calmonte, che non ha mai fatto mancare la dote della coerenza, è stato sempre uno strenuo e incrollabile difensore anche, in taluni casi, di fronte all’evidenza. Ma questo è il gioco delle parti: e il passionale presidente del consiglio di quartiere San Vito lo ha saputo interpretare benissimo.
Ciò non significa che ci trovassimo su due fronti contrapposti. I nostri rapporti personali sono sempre stati molto cordiali e in tempi non sospetti ci siamo più volte sentiti ed incontrati sulle questioni che riguardavano San Vito.
E ricordo quella volta, nel 2018, che lo avevo intervistato nella sede del suo consiglio di quartiere nell’area attrezzata di via Col Moschin. Mi aveva accolto da gran signore: persino il bicchiere di bollicine da sorseggiare e i salatini da assaggiare tra una domanda e l’altra.
All’epoca era la vigilia delle elezioni per il rinnovo dei consigli di quartiere e Calmonte era molto arrabbiato - tanto per cambiare - per il fatto che l’allora sindaco Poletto aveva annunciato sul giornale che grazie a un decreto del governo l’amministrazione comunale avrebbe potuto beneficiare dello sblocco di un avanzo di amministrazione di 5 milioni di euro. Avanzo che sarebbe stato utilizzato in “progetti di grande impatto” in vari quartieri della città, tra i quali però non figurava San Vito.
Ne uscì un articolo memorabile, che intitolai “L’Avvelenata”. Un titolo che racchiude in una parola la natura sincera di Ezio Calmonte, anche e soprattuto quando dal suo pensiero sgorgava naturale la vis polemica.
Ciao Presidente. Sulle tante cose che ho scritto a riguardo della nostra città raramente siamo andati d’accordo, più volte hai affermato che io cerco il gossip invece di fare il mio lavoro.
Ma le tue critiche appassionate e talvolta anche pesanti nei miei confronti, anche se non le ho mai condivise, mi mancheranno.
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