Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Cittadella inaugura le Mura con il nastro da Guinness dei Primati

1660 metri di striscia di tessuto: record mondiale per la riapertura totale del camminamento di ronda della cinta muraria, interamente percorribile dopo 20 anni di restauri. Testimonial dell'evento inaugurale, il popolarissimo Gerry Scotti

Pubblicato il 09-06-2013
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Più che una cerimonia, è una grande festa. Parata di autorità e di invitati nel grande spazio recintato di Campo della Marta, il pubblico delle grandi occasioni assiepato tutt'intorno sugli spalti e sotto i bastioni, maxischermo in piazza Pierobon per guardare le immagini in diretta dell'atteso avvenimento. Atteso, per la precisione, da quasi 20 anni: e cioè dal 1994, data di inizio - preceduta da un ulteriore decennio di progetti e finanziamenti mai andati in porto - dell'infinito cantiere dei lavori di restauro delle Mura duecentesche di Cittadella.
Stiamo parlando di uno dei più splendidi e integri esempi di fortificazione urbana medioevale e dell'unica cinta muraria in Europa con camminamento di ronda totale: e scusate se è poco. Per rimetterlo a posto, nei vari stralci prolungatisi per due decenni, sono stati investiti complessivamente 25 milioni di euro.
L'ultima fase di intervento ha riguardato il completamento del camminamento di ronda, che si poteva già percorrere per tre quarti. Ora i lavori sono finiti è l'intera cinta muraria, finalmente, è totalmente percorribile dai visitatori.

Gerry Scotti, mattatore della cerimonia di riapertura totale del camminamento delle Mura di Cittadella (foto Alessandro Tich)

Per la riapertura totale dell'anello medievale sono state pensate le cose in grande: è stato infatti predisposto un nastro inaugurale che dovrà cingere l'intera cerchia, lunga 1744 metri nel lato esterno, attraversando tutto il percorso del camminamento. La sfida lanciata dal Comune di Cittadella è quella di entrare nel Guinness dei Primati con il “nastro di inaugurazione di una cinta muraria medievale più lungo del mondo”.
E' il momento clou di un'intera settimana che per celebrare la conclusione del ventennale restauro ha proposto un ricco programma di eventi: convegni, mostre, concerti, “ristoratori in piazza” e cene medievali, iniziative con le scuole, sfilate in costume storico, illuminazione notturna delle Mura e visite quotidiane del camminamento, aperto ancora per tre quarti di cinta. Persino il mercato cittadino del lunedì, lo scorso 3 giugno, è stato allestito in stile medievale.
Adesso però il cerchio si chiude, ed è il giorno da consegnare ai posteri.
La Lega Nord, che governa questo Comune da vent'anni, è presente nell'occasione con il suo stato maggiore regionale e locale: oltre al sindaco Giuseppe Pan che fa gli onori di casa ci sono il governatore del Veneto Luca Zaia, il capogruppo leghista al Senato ed ex sindaco per due mandati Massimo Bitonci, l'ex parlamentare Flavio Rodeghiero. In prima fila, sul fronte Pdl, anche il vicepresidente della Regione Marino Zorzato e il presidente del Consiglio Regionale Clodovaldo Ruffato.
“Da trevigiano - scherza Zaia - mi dispiace dover dire che voi padovani siete stati più bravi di noi.” Il governatore lancia anche una battuta su Bitonci e Pan (“Finalmente questi due signori non li vedrò più in Regione”), riferendosi alla costante azione di pressing messa in atto negli anni dai due sindaci per richiedere e ottenere finanziamenti regionali finalizzati al completamento dei lavori.
Ci sono applausi per tutti, ma il grande boato della gente è quello che saluta l'ingresso dell'annunciato ospite d'onore dell'inaugurazione: Gerry Scotti.
Già conduttore - tra le sue mille trasmissioni - dello Show dei Record, il popolarissimo volto TV ha accettato l'invito a partecipare alla festa di apertura con il nastro inaugurale da Guinness dei Primati.
In pochi secondi, il travolgente Gerry conquista la scena e trasforma Campo della Marta in uno studio di Cologno Monzese: battute a raffica, scherzi col pubblico, una finta storia riguardante una non meglio specificata “ex fidanzata di Cittadella”, con tripudio di folla (si veda la nostra photogallery correlata all'articolo) quando lo scoppiettante anchorman si avvicina al bordo del palco che delimita la zona riservata agli spettatori. C'è anche un particolare Amarcord, quando Scotti rammenta di essere stato a Cittadella una ventina di anni fa “con il mitico Vittorio Salvetti” per fare il sopralluogo per una puntata, poi non realizzata, del Festivalbar.
Nel frattempo, dal torrione più vicino a Porta Vicenza in direzione di Porta Padova, inizia il fatidico dispiegamento del nastro color granata che dovrà cingere l'intera cerchia muraria per l'inaugurazione del camminamento integrale. La preziosa striscia di stoffa, che esce srotolandosi da un rullo, viene trasportata lungo le Mura da quattro staffettisti, ciascuno in partenza da una delle quattro Porte: l'onore di primo staffettista tocca ad Andrea Pierobon, cittadellese Doc, portiere dell'A.S. Cittadella che quest'anno celebra i 40 anni di storia. Il compito di sorreggere il nastro lungo il passaggio sull'intero camminamento spetta invece a più di cento ragazzi e ragazze delle Scuole Superiori di Cittadella.
Quando la staffetta supera la metà del percorso, arriva il momento di terminare la cerimonia-show nell'area nel Municipio per consentire a un ristretto gruppo di autorità (sindaco, governatore, onorevoli & C. più, ovviamente, il celebre ospite televisivo) di salire sul camminamento attraverso Porta Vicenza per attendere la chiusura del cerchio e decretare così l'inaugurazione ufficiale.
Non prima però (si veda sempre la nostra photogallery correlata a questo articolo) di scattare alcune foto al conduttore Mediaset che si presta volentieri a farsi immortalare con la bella Claudia Pinton di Villafranca Padovana - Miss “Vivi Cittadella” e già “Miss Tre Giorni Ciclistica” a Bassano del Grappa -, coi musicisti della banda e con le majorettes di Cittadella che hanno aperto la kermesse inaugurale. All'ingresso di Porta Vicenza viene scoperta la targa celebrativa dell'evento e la delegazione sale quindi sul torrione da cui il nastro è partito, all'interno del quale si registra un'eccezionale concentrazione di densità umana: autorità, addetti ai lavori, giornalisti (compreso chi vi scrive), fotografi e cameramen tutti racchiusi in pochi metri quadrati.
Gerry Scotti, in mezzo al caotico bailamme istituzionale-giornalistico, si diverte e riprende la scena col telefonino. Poi scatta anche qualche foto dal punto panoramico da cui, sempre al microfono, intrattiene nuovamente la folla.
Finalmente arriva il nastro, che - come da oggi possono fare turisti e visitatori - ha percorso il camminamento di cinta a 360°. La chiusura del cerchio viene ufficializzata da un botto che fa partire in aria una nuvola di coriandoli e dalle firme degli ospiti e dei politici presenti sull'ultimo metro della striscia di stoffa color granata.
Si procede alla misurazione ufficiale del nastro, che sarà omologata dagli accertatori della Guinness World Record, presenti alla manifestazione: 1660 metri. Ebbene sì, Cittadella ce l'ha fatta: il “nastro di inaugurazione di una cinta muraria medievale più lungo del mondo” è suo. Ma è soprattutto nuovamente “sua” - interamente restituita e percorribile in modo totale - la cinta di Mura che le ha dato il nome, che già oggi richiama una media di 50mila turisti all'anno e sul cui recupero saranno concentrate le future azioni di promozione e di richiamo turistico che vedranno impegnate tutte le istituzioni e le associazioni della città.
Non a caso, tra gli eventi della settimana inaugurale, è stato organizzato un convegno sulle opportunità del progetto di promozione turistica europea “Adristocratical Lands”, che si avvale di fondi dell'Azione IPA Transfrontaliera dell'Adriatico e di cui è partner l'Associazione Città Murate del Veneto.
Il finale di questo articolo lo scriviamo da bassanesi, che non abbiamo Mura che possono competere con la cinta duecentesca padovana ma che possediamo altri tesori degni dell'attenzione del turismo culturale: dall'esempio della vicinissima Cittadella, questa volta, non abbiamo che da imparare.

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