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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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Pensieri di Ferragosto sulle careghe in bilico della politica comunale e regionale
Pubblicato il 12-08-2020
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Ogni tanto, girando per Bassano, mi capita di incrociare delle situazioni curiose che fotografo col mio telefonino. Come l'insolita visione che mi è apparsa davanti agli occhi nel sottoportico di via San Bassiano, la viuzza tra piazza Libertà e piazza Garibaldi, di fronte alla redazione di Bassanonet. La vedete nella foto pubblicata sopra: una delle sedie rosse utilizzate per distribuire i volantini di Operaestate Festival con le gambe anteriori messe sui gradini e quelle posteriori appoggiate invece sulla rete che avvolge i ponteggi per i lavori in corso di restauro e ristrutturazione del palazzo “Casa Cataruzzi Danieli”.
Non so chi ha messo quella sedia così, ma è stato veramente un genio: perchè l'illusione ottica che ne consegue è quella di una carega sospesa a mezz'aria, fissa eppure allo stesso momento in bilico nel vuoto, a metà strada tra una magia contro le leggi della fisica e un'opera della Biennale Internazionale d'Arte di Venezia. Una composizione così non avrebbe infatti sfigurato tra le installazioni d'arte contemporanea nel chiostro del Museo Civico all'epoca della direzione di Chiara Casarin. Titolo: “Sospensione n.1”. Significato dell'opera: “Metafora della condizione umana, perennemente in equilibrio instabile tra certezza e insicurezza”.
Quella sedia con le gambe posteriori illusoriamente a mezz'aria ha un valore fortemente simbolico, perché di careghe in bilico ci siamo ampiamente occupati nelle scorse settimane, durante la lunga fase delle trattative a porte chiuse ma a indiscrezioni aperte per il rimpasto della giunta comunale di Bassano. È stato come se, a turno, gli assessori più chiacchierati della giunta Pavan siano stati invitati a sedere su quella sedia rossa a mezza altezza tra i gradini e il nulla per vedere chi per primo ruzzolava a terra, davanti alla commissione giudicatrice presieduta da Nicola Finco. Alla fine è toccato a Stefania Amodeo, assessore esterno al Turismo, Attività produttive e Lavoro che ha pagato il pegno - secondo voci altamente accreditate - di un progetto di sviluppo turistico per Bassano che non trovava il gradimento degli operatori turistici della città, in quanto non coinvolti nell'elaborazione del piano. Da qui il nuovo significato che si potrebbe attribuire all'installazione artistica “Sospensione n.1”: “Metafora della condizione di assessore comunale, perennemente in equilibrio instabile tra assetti politici interni e pressioni esterne”.

Foto Alessandro Tich
Il rimpasto di giunta alla fine è stato fatto ma la sedia instabile è allegoricamente sempre lì, sotto il portico, a monito di un cambio della guardia nella stanza dei bottoni che può sempre ripetersi, anche a breve termine. Tutto però al momento è fermo, e non solo perché siamo a Ferragosto. Tutti bloccati sempre a mezz'aria, come i personaggi del film “Matrix”, per la sospensione generale imposta dalle elezioni regionali che si terranno fra poco più di un mese e dalla campagna elettorale che partirà a giorni.
L'unico che secondo i sondaggi ha la carega saldamente ancorata su un blocco di cemento armato è il governatore uscente Luca Zaia, sottoposto a processo di beatificazione grazie alla sua onnipresenza mediatica dalla comparsa del Covid ad oggi che neanche Kim Jong-un a Pyongyang. Per tutti gli altri, vedi sottoportico di via San Bassiano. Tutti con la sedia in bilico (gli uscenti) o in assetto incerto (gli aspiranti entranti), in attesa della risposta degli elettori.
Un clima di incertezza che coinvolge anche e in particolare i candidati della Lega, che nell'ambito della loro stessa alleanza politica temono il risultato elettorale in primis della Lista Zaia e in seconda battuta di Fratelli d'Italia (se inseriti in coalizione). Sarà una partita da eliminatorie di Champions, il cui esito inevitabilmente si rifletterà anche sugli equilibri instabili all'interno della coalizione di centrodestra che governa Bassano, fino ad oggi condizionata dallo strapotere della Lega.
Ma, come ho già scritto, manca ancora più di un mese. Fa caldo, fra tre giorni è Ferragosto, non roviniamoci il clima estivo pensando già alle impressioni di settembre.
È meglio rinviare le disquisizioni sulla politica a un periodo più opportuno e lasciar stare, in questo momento di vacanza generale anche per chi non è andato in vacanza, le considerazioni sulle careghe che furono e sulle careghe che verranno.
E allora, poggiando idealmente le nostre posteriorità sopra quella sedia in bilico sui gradini del sottoportico tra le due piazze, soprassediamo.
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