Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 12-03-2011
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Va in scena al Ridotto del Teatro Remondini martedì 15 marzo lo spettacolo Il diario di Bobby Sands. L’iniziativa è organizzata dall’associazione Aghiné assieme al Color Café. Aghinè è un’associazione di recente costituzione che nasce dall'aggregazione di alcuni soggetti che, partendo da un'esperienza pluridecennale in altre realtà operanti in favore dei Paesi in via di sviluppo, vogliono concentrare il proprio impegno nel sostegno di progetti in ambito locale riferiti a realtà particolarmente svantaggiate e a rischio di emarginazione. Martedì Silvia Calamati presenterà a teatro il testo tratto dal suo libro, Il diario di Bobby Sands. Storia di un ragazzo irlandese edito da Castelvecchi, una traduzione ampliata della biografia di Bobby Sands scritta dal giornalista Denis O’ Hearn con Laurence McKeown, ex compagno di prigionia di Sands ed egli stesso uno degli hunger striker del 1981. La performance inedita vede intrecciarsi il racconto con letture e musica. Giornalista, scrittrice e collaboratrice di RaiNews 24 l’autrice è un’esperta della questione irlandese, in particolare si è interessata alla figura di Bobby Sands e alla sua storia a cui è dedicata la performance. Robert Gerard “Bobby” Sands era l’indipendentista irlandese che tutti ricorderanno, se non per i fatti, per le cronache quotidiane e atroci della sua agonia raccontate dai TG di quel periodo. Sands era nato a Belfast nel 1954 ed è morto il 5 maggio 1981 nello spietato carcere di Long Kesh, ribattezzato “the Maze”, dove, al culmine di una tragica protesta contro il trattamento inumano dei detenuti e il non riconoscimento agli indipendentisti dello stato di “prigioniero politico” - l'allora Primo Ministro britannico Margareth Thatcher continuò a rifiutare crudelmente qualsiasi forma di dialogo con i detenuti - si è lasciato morire di fame dopo aver rifiutato il cibo per sessantasei giorni. Sands, che è rimasto nell’immaginario collettivo un giovane uomo, aveva abbracciato la causa dell'indipendentismo irlandese da ragazzino nella convinzione di non poter fare nulla di diverso per combattere le ingiustizie cui era sottoposto il suo popolo. E’ forse il più noto tra i protagonisti delle insurrezioni per l’indipendenza irlandese della storia recente, ed è riconosciuto come martire-eroe non soltanto dai suoi compagni ma in ogni parte del mondo. Nel Diario Silvia Calamati restituisce ai lettori quelli che furono la sua vita e i suoi sogni, riproponendo, dopo decenni di censure, i drammi di una guerra atroce spesso ignorata: basti pensare che le scuse da parte del Regno Unito per l’azione del Bloody Sunday del ’72 sono arrivate nel giugno scorso. La voce narrante dello spettacolo è affidata Orietta Zampieri, l’accompagnamento musicale è a cura dei First Moon. L’ingresso a teatro è libero.