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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Com'è squisito 'sto bacherozzo...
Insetti da mangiare: il museo Esapolis di Padova promuove una giornata dedicata all'entomofagia. Con tanto di “prova del cuoco” e degustazioni culinarie a tema
Pubblicato il 07-03-2013
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E' proprio vero: per chi fa il mio mestiere, dopo averne viste e sentite a migliaia di cotte e di crude, non c'è mai fine alle scoperte e alle sorprese.
Potete quindi immaginarvi lo stupore che mi ha assalito dopo avere aperto una delle tante email che arrivano ogni giorno in redazione. Il mittente del messaggio è Butterfly Arc: l'organizzazione che a Montegrotto Terme, in provincia di Padova, gestisce la “Casa delle Farfalle”, affascinante percorso didattico-dimostrativo con centinaia di farfalle libere di volare.
A richiamare la mia attenzione è stato il titolo del messaggio di posta elettronica, che sembra quasi il titolo di una canzone di Battiato: “Entomofagia”. E siccome “éntomos”, in greco, vuol dire “insetto” capite bene dove stiamo andando a parare: si parla infatti di insetti da mangiare.
Non stiamo scherzando: l'oggetto dell'email riguarda infatti l'invito, riservato anche alla stampa e con prenotazione obbligatoria, alla giornata divulgativa sull'entomofagia “Gli insetti vanno a tavola” che venerdì 15 marzo, dalle 15 alle 22, si terrà nei locali di Esapolis, il grande Museo del MicroMegaMondo, ovvero degli Insetti, di Padova.
Si tratta, come informano gli organizzatori, di una “giornata di informazione e confronto rivolta principalmente ad addetti ai lavori e studenti e a tutti coloro che manifestano interesse per un possibile futuro alimentare”.
Già: perché a noi occidentali la cosa potrà anche provocare ribrezzo, ma gli insetti - a fronte della crescente carenza globale di cibo - potrebbero rappresentare la nuova frontiera dell'alimentazione umana nel mondo.
Non vi viene già l'acquolina in bocca? Sappiamo bene che in diversi Paesi del globo - dal Giappone alla Malesia, dal Messico alla Thailandia - larve, formiche e artropodi vari fanno già parte delle tradizioni culinarie del luogo, dove sono anzi considerati una prelibatezza. Per non parlare delle qualità nutritive, contraddistinte dall'alto contenuto proteico dei poco simpatici animaletti.
Ed ecco che anche nel Veneto della sopressa e dei sparasi fanno ora la loro comparsa, anche se a scopo puramente divulgativo, gli insetti à la carte.
L'evento padovano - promosso da MicroMegaMondo di Butterfly Arc e Esapolis in collaborazione con l'Università di Padova e numerosi altri enti e associazioni - sarà introdotto nel pomeriggio da una “sezione tecnica” nel corso della quale docenti, esperti e ricercatori affronteranno il tema da diversi punti di vista.
Leggiamo alcuni degli argomenti che saranno trattati: “Utilizzo sostenibile della biodiversità, gli insetti”; “Come fare diventare gli insetti un “alimento” per l'uomo: aspetti igienico-sanitari e di normativa”; “Quando mangiare insetti fa bene alla salute: il baco da seta fra nutrizione e nutraceutica”.
E ci sono già anche i primi e pionieristici esperimenti di possibile business nel settore: “Esperienza di allevamento di Acheta domestica e Galleria mellonella con caratterizzazione chimica e microbiologica a scopo alimentare umano”.
Con attenzione, anche, agli aspetti dell'entomofagia applicata ai progetti d'impresa: “Gli spin-off universitari: come valorizzare il ponte tra ricerca accademica e imprese”.
Il “piatto forte”, tuttavia, arriverà verso sera. Alle 19 è prevista infatti una “Introduzione all'entomofagia con presentazione di alcune specie di atropodi utilizzati”. E seguirà nientemeno che la “prova del cuoco”: incontro con uno chef professionista, che interagirà col pubblico, con dimostrazioni culinarie in chiave di insetti.
Seguirà la cena presso una pizzeria accanto al Museo ("costo a carico di ogni partecipante, con sconto del 20% sul listino").
Nell'invito non è specificato il menù, e non è dato quindi sapere se anche la cena, dopo la full immersion nel mirabolante mondo dell'entomofagia, sarà a tema. Comunque sia, ve la immaginate una pizza ai quattro bacherozzi?
Buon appetito!
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