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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
Bassanonet.it

Calcio

Prima la sofferenza, poi la grande gioia

La formazione bassanese spreca un tempo ma alla ripresa mette alle corde il Poggibonsi fino a raggiungere la vittoria grazie ad un gol di Rondon.

Pubblicato il 12-04-2009
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BASSANO VIRTUS – POGGIBONSI 1-0

Bassano Virtus (4-4-2): Grillo 7; Basso 7; Pellizzer 7; Pavesi 6,5, Beccia 6,5; Fabiano 6, (Turetta 7 st 16’) , Staiti 6 (Rondon 7 st 27’), Favret 6, Chiopris Gori 6,5; Lorenzini 5,5 (Bisso 6,5 st 16’), Berrettoni 7,5.

Rondon è sommerso dalla gioia dei compagni dopo il gol (foto Andrea Martinello)

A disp.: Zattin, Zattarin, Jidayi, Ghosheh. All.: Roselli 7.

Poggibonsi (4-4-2): Gabrieli 6; Machetti 6,5, Mignani 6,5, Salvadori 6,5, Rossi 6; Mugnai 5,5 ( Di Nunzio 6,5 st 18’), Di Chiara 6,5 (Mazzoti sv st 35’), Dall’Ara 6, Nolè 5,5; Melchiorri 7, Cardini 5,5 (27’ st Bifini sv);
A disp.: Mesce, Guerrera, Perico, Tisbi. All.: Giacopelli 6.

ARBITRO: Tidona di Torino 6.
RETI: st 32’ Rondon (BV)
NOTE: spettatori 1000 circa.
Ammoniti: Rossi, Machetti, Melchiorri, Dall’Ara, Nolè (P), Pellizzer (BV).
Espulsi: -.
Angoli: 6-1
Recupero: pt 2’; st. 4’.

Secondo hurrà di fila per la formazione di Bassano del Grappa che, stante la contemporanea sconfitta della Cisco contro il CuoioPelli, significa rilanciarsi prepotentemente in quest’avvincente bagarre per agguantare un posto nei playoff. Vittoria difficile ottenuta quando mancavano poco più di dieci minuti al gong finale ma altamente emozionante perchè cercata e ottenuta con tutte le proprie forze. È il figliol prodigo Roberto Rondon a siglare il pesantissimo gol che decide il match a conclusione di una spettacolare azione corale in cui hanno partecipato anche Bisso e Turetta, non a caso tre subentranti come a sottolineare che il lavoro di Roselli non ha solo interessato i dodici - tredici titolari ma l’intera rosa che appare, ora, rigenerata e all’altezza delle aspirazioni estive.

Le scelte. Il trainer del Soccer Team deve rinunciare a entrambi i registi di cui dispone: Mazzoleni e De Simone sono stati, infatti, appiedati dal giudice sportivo. Centrocampo nelle mani, o meglio nei piedi, della strana coppia Staiti e Favret. Per il resto è confermata la formazione che ha sbancato Gubbio con il rientro di Lorenzini al centro dell’attacco e con Beccia che ha vinto il ballottaggio con Ghosheh per il ruolo di terzino sinistro.

Mancano precisione e movimenti senza palla. L’approccio alla sfida da vincere a tutti i costi è, stranamente, poco positiva da parte dei padroni di casa. Il centrocampo si dimostra confusionario ma è in generale tutta la squadra a esprimersi su livelli nettamente inferiori rispetto a quelli di sette giorni fa in Umbria: mancanza di precisione e misura nei passaggi e assenza di movimenti senza palla impediscono uno sviluppo della manovra arioso e, soprattutto, veloce. Tutto ciò rende la vita particolarmente facile a una squadra tignosa, salita in veneto per strappare un pareggio, come il Poggibonsi che adotta un 4-4-2 speculare a quello giallorosso. La formazione toscana è molto aggressiva, mantiene costantemente dieci uomini dietro la linea della palla ed effettua un pressing a tutto campo per inaridire sul nascere le iniziative virtussine. Il Bassano, forse condizionato da un’eccessiva frenesia dettata dalla voglia di sbloccare al più presto l’incontro, gioca più con le individualità che con una manovra corale e non riesce a prendere le misure per farsi vedere con pericolosità dalle parti della porta difesa da Gabrieli. È, anzi, la formazione ospite a farsi preferire senza tuttavia creare grossi grattacapi all’attentissima retroguardia giallorossa in cui spicca, una volta di più, il giovanotto Pellizzer. Con il passare dei minuti il Bassano inizia a mantenere con più insistenza il controllo del gioco, gli errori di misura diminuiscono e la velocità delle azioni in verticale si fa maggiore. A certificare la crescita della squadra di Roselli ci sono un paio di occasioni per Berrettoni e Lorenzini fuori di poco.

I cambi fanno la differenza. La ripresa si apre con un copione molto simile a quello della prima frazione: Soccer Team che mantiene uno sterile possesso palla e Poggibonsi arroccato nel suo fortino a difendere strenuamente il tesoro del pareggio. Pareggio che, viceversa, sarebbe deleterio per i padroni di casa che necessitano come il pane dei tre punti per continuare anche solo a sperare di avvicinare e superare una tra Cisco Roma e Giulianova. Allora ci pensa mister Roselli a dare la scossa a una squadra troppo prevedibile. Il minuto chiave è il 18’ della ripresa quando il tecnico giallorosso, vedendo il Poggibonsi un po’ sulle gambe per aver tenuto dei ritmi molto alti in una giornata particolarmente alta, effettua il doppio cambio Turetta e Bisso per Fabiano e Lorenzini. Nessun stravolgimento tattico, nessun offensivismo esasperato ma il Bassano cambia pelle e faccia al match. Scambi palla a terra veloci e rapidi cambiamenti di fronte per ottimizzare lo spunto sulle fasce di gente come Chiopris Gori e Turetta. Gran movimento senza palla e nel pallone ci finisce il Poggibonsi. La gara si accende. Il Bassano è rigenerato dalle mosse del suo allenatore: si gioca ad una sola porta e nel giro pochi minuti si contano più occasioni da rete che nella precedente parte del confronto. Il risultato, però, regge ed è ancora Roselli a dover intervenire tentando il tutto per tutto: al 28’ fuori Staiti e dentro Rondon. È una specie di 4-1-3-2 che non dà scampo all’ormai stremata squadra ospite: è il 31’ quando una splendida azione corale che parte da Turetta, passa per Bisso e Berrettoni prima di finire a Beccia il cui cross rasoterra attende solo la fucilata di Rondon per insaccarsi alle spalle di Gabrieli. A vantaggio acquisito i bassanesi diventano ancor più devastanti e sfiorano più volte il raddoppio con contropiedi che non vanno a bersaglio per un nonnulla. Ma può bastare così, in attesa del recupero (si gioca il 22 aprile) tra Giulianova e Figline, si può gongolare per i tre punti strappati alla Cisco e per una squadra che sta finalmente regalando le emozioni che il numeroso pubblico odierno non aspettava altro che poter rivivere.

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