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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

“Canova come brand”

Conferenze, concerti, un accordo internazionale e una cena di gala: a Bassano un programma di eventi dedicati al grande scultore. “Non abbiamo l'oro nero. Questa è la nostra ricchezza”

Pubblicato il 29-08-2011
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Brassaï. L’occhio di Parigi

“Canova come brand.” E cioè come un marchio distintivo della cultura e del turismo di Bassano del Grappa.
E' l'obiettivo - enunciato da Maria Pia Morelli, presidente del CdA dell'Istituto di Ricerca per gli Studi sul Canova e il Neoclassicismo - delle prossime iniziative che saranno dedicate in città al grande scultore neoclassico di Possagno, di cui il Museo Civico di Bassano possiede una notevolissima dotazione di documenti, disegni, bozzetti e testimonianze.
Ed è in particolare ciò che si prefiggono di raggiungere gli “Accordi Canoviani” e “Cercando Canova”: le due manifestazioni programmate in sei giorni di eventi (dal 9 al 10 e dall'11 al 14 settembre), incentrate sulla figura di Antonio Canova e presentate oggi alla stampa al Museo Civico, alla presenza del sindaco Stefano Cimatti e del vicesindaco e assessore alla Cultura Carlo Ferraro.

La presidente dell'Istituto per gli Studi su Canova Maria Pia Morelli, il vicesindaco Carlo Ferraro, il sindaco Stefano Cimatti e il direttore del Museo Giuliana Ericani

L'intera kermesse ruota attorno alla sottoscrizione, sabato 10 settembre alle 15.30 in Sala Chilesotti, dell'accordo di programma tra il Museo Civico di Bassano del Grappa e il Museo Thorvaldsen di Copenhagen: un protocollo grazie al quale - come ha anticipato il direttore del Museo bassanese Giuliana Ericani senza fornire tuttavia ulteriori dettagli - sarà promossa dell'attività “di ricerca, studio e lavoro comune” sull'arte neoclassica del XIX secolo.
Il museo danese custodisce ed espone infatti le opere di Bertel Thorvaldsen, l'artista che assieme a Canova interpretò in scultura lo spirito neoclassico del primo Ottocento, e che del grande possagnese fu contemporaneo e soprattutto rivale.
All'incontro di Bassano interverrà, per la firma dell'accordo, il direttore del Museo Thorvaldsen Stig Miss. Dopo la firma seguirà una conferenza con gli interventi di Domenico De Masi, Stig Miss e Fernando Mazzocca.
L'evento sarà preceduto venerdì 9 settembre alle 17 (ai Giardini Parolini o, in caso di pioggia, al Museo Civico) da una conferenza del presidente dell'Edizione Nazionale delle Opere di Antonio Canova Gianni Venturi e da un concerto per arpa e soprano dedicato ad Isabella Colbran, “cantante, compositrice, arpista e moglie di Gioacchino Rossini.”
La seconda iniziativa, intitolata “Cercando Canova”, è invece un “corso propedeutico alla conoscenza delle opere di Antonio Canova” riservato a studenti universitari e dottorandi italiani e stranieri che dall'11 al 14 settembre andranno alla scoperta del patrimonio canoviano con lezioni e conferenze e visite guidate a Bassano, Venezia e Possagno.
Nel paese natale dello scultore, in particolare, i partecipanti saranno accolti dalla locale Fondazione Canova, per un percorso di collaborazione - a quanto pare oramai avviato - con l'Istituto di Ricerca canoviano presieduto da Maria Pia Morelli.
“Vogliamo essere promotori di una cultura con la “C” maiuscola - ha dichiarato quest'ultima in conferenza stampa - che dia un valore straordinario a Bassano, al Veneto e all'Italia. Noi non abbiamo l'oro nero, questa è la nostra ricchezza. Potenziamola.”
E non mancherà per l'occasione anche l'evento mondano: una cena di gala, ovvero un “Convito in onore del marchese Antonio Canova”, in calendario la sera di venerdì 9 settembre e ispirata alla cucina dell'epoca canoviana.
La serata conviviale, curata dal Gruppo Ristoratori Bassanesi, inizierà nel chiostro del Museo con le “merende canoviane” e proseguirà a tavola sulla terrazza di Palazzo Sturm.
Il menù proposto (costo a persona 35 euro, prenotazioni presso il Museo Civico) è il frutto di una ricerca tra i documenti dell'epoca, condotta da Otello Fabris e dalla stessa direttrice Ericani, per trovare indicazioni sulle pietanze in voga nell'area pedemontana tra il '700 e l'800.
Anche se in realtà, come ha rivelato Fabris, Antonio Canova soffriva di gastrite e piuttosto che pasti abbondanti preferiva consumare panbiscotto con il tè.
Il panbiscotto (con la sopressa) sarà presente nel menù della serata: ma solo come primo piatto di una lunga lista.
Come tutti gli accordi che si rispettino, anche quelli canoviani si raggiungono meglio con le gambe sotto la tavola.

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