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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Lectio Magistralis
È morto il professor Giamberto Petoello. Storico, docente, studioso, instancabile divulgatore della storia di Bassano, Premio Cultura Città di Bassano. Era un grande saggio della nostra città
Pubblicato il 24-08-2023
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Si spegne un faro della cultura bassanese. Non è retorica, è la verità.
Il professor Giamberto Petoello è venuto a mancare nelle scorse ore. Aveva 83 anni. Il funerale avrà luogo lunedì 28 agosto alle ore 15.30 nella chiesa di San Francesco.
Storico, docente di Storia e di Filosofia al liceo, studioso e autore di libri, componente del Comitato per la Storia di Bassano, protagonista di impegno civico in campo culturale, assiduo frequentatore del Museo Civico e della Biblioteca, Premio Cultura Città di Bassano nel 2015 e anche consigliere comunale in passato, era un grande saggio della nostra città.
Il professor Giamberto Petoello nel corso di una delle tante conferenze di cui è stato relatore. Fonte immagine: Facebook/Musei Bassano
La triste notizia, ancora ufficiosa, si è diffusa in città nella mattinata di oggi.
La prima conferma ufficiale è quindi arrivata da una circolare trasmessa ai soci dal presidente dell’Associazione Amici dei Musei e dei Monumenti Marcello Zannoni:
“Ci ha lasciato poche ore fa il prof. Giamberto Petoello, socio da sempre, nostro consigliere nel triennio 1974-76, Premio Cultura Città di Bassano del Grappa per l’anno 2015, grande studioso e autore di studi fondamentali, molti dei quali pubblicati nelle varie annate del Bollettino del Museo Civico. Nel 1996 è stato uno degli autori delle schede del nostro volume Interni bassanesi.”
Nel primo pomeriggio è giunta in redazione una dichiarazione del sindaco Elena Pavan.
“Con la scomparsa di Giamberto Petoello perdiamo tutti una importante figura di riferimento, un appassionato studioso della nostra città, un pensatore, un insegnante, un amico - dichiara il sindaco -. Il suo contributo alla vita comunitaria si è sviluppato in diversi ambiti, dalla scuola all’amministrazione pubblica, all’associazionismo, e la città, riconoscente, gli ha attribuito una delle massime onorificenze: il Premio Cultura Città di Bassano del Grappa.”
“Aveva dedicato la sua vita allo studio e alla ricerca, al nostro museo e alla biblioteca, all’ambiente e alla tutela del territorio - prosegue il primo cittadino -. Era un piacere, oltre che un arricchimento, ascoltarne le considerazioni e le proposte.”
“Un legame particolare - continua Elena Pavan - mi univa a lui: con la mia nomina a sindaco ho avuto modo di incontrarlo in molte occasioni, sia formali che informali, apprezzandone sempre la figura e la passione per la nostra comunità.”
“Non mancava di trasmettermi riflessioni, idee e anche critiche, con gentilezza e garbo, sempre dettate dalla volontà di migliorare alcuni aspetti della nostra città, soprattutto quelli che lo appassionavano di più - conclude il sindaco -. Ci mancherà.
Ai suoi familiari la nostra vicinanza e le nostre condoglianze.”
Instancabile divulgatore della storia di Bassano, tra pubblicazioni e conferenze, oltre allo studio del passato Giamberto Petoello era estremamente attento anche alle problematiche del presente.
Numerose le sue battaglie per la tutela del patrimonio storico, architettonico e ambientale della città. Dal recupero e valorizzazione del Castello di Bassano, a fianco delle associazioni Italia Nostra e Bassano Città Murata, fino ai più recenti studi sui vincoli monumentali e paesaggistici insistenti sull’area che era destinata alla realizzazione della centralina idroelettrica di via Pusterla, non c’è stata questione pregnante per la salvaguardia del territorio in cui non abbia fatto sentire la sua autorevole voce.
Una voce attenta non solo ai grandi temi di valenza storico-culturale, ma anche alle tematiche generali, e politico-amministrative in primis, della comunità bassanese.
Acuto, perspicace, introspettivo, finemente ironico. Era lo spirito del prof. Petoello nel vedere e interpretare i fatti dell’attualità e della politica cittadina, che continuava a seguire con passione.
Ogni volta che lo incrociavo in centro storico - ed è accaduto anche di recente - lui, immancabilmente, mi fermava senza salutarmi (perché il saluto era implicito) ma cominciando già a parlare e mi poneva domande, mai banali, sulle notizie del momento: chi, cosa, perché, cosa ne pensavo, che sviluppi prevedevo.
Mi dava anche consigli e suggerimenti su questioni dell’attualità o della cultura cittadina che lui aveva a cuore o aveva piacere che io approfondissi. Ed avere a disposizione un suggeritore di cotanto livello era per me un privilegio.
Ero abituato all’interrogazione on the road del professore, sin dagli ormai lontani tempi in cui mi ero trasferito ad abitare a Bassano trovando un appartamento in affitto ai Pilastroni in via Beata Giovanna.
Lui abitava nel condominio attaccato al mio e ci incontravamo spesso nel garage interrato comune, che da rimessa sotterranea per le auto si trasformava in alta sede di confronto e dibattito sulla politica locale e nazionale. Indimenticabile.
Era il suo modo di porsi nei confronti degli altri, basato non sull’enunciazione di teorie ma sullo scambio di idee, da pari a pari, senza mai atteggiarsi a sapiente che sale in cattedra ma dimostrandosi anzi sempre aperto e ricettivo alle altrui opinioni.
È stato il filo conduttore della sua figura di studioso, ricercatore ed esperto della storia della sua città, e di cittadino, partecipe alle questioni della cosa pubblica bassanese: non due facce della stessa medaglia, ma unica e inscindibile faccia della medaglia stessa.
Il professor Giamberto Petoello è stato un insegnante che ha insegnato molto ma che aveva sempre voglia di apprendere, chiedendo prima ancora di dare risposte.
Per questo la sua vita, per molti versi, è stata una Lectio Magistralis.
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