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“Il golf che non piace”
La famiglia Simoncello, proprietaria dell'area e proponente il progetto del nuovo campo da golf in zona Colle Boschetto a Bassano, trasmette una lettera aperta in redazione replicando “a tutte le fantasiose rivelazioni che circolano da alcuni mesi"

L'area del previsto campo da golf in zona Colle Boschetto a Bassano (foto Alessandro Tich)
Ci occupiamo oggi nuovamente del nuovo campo da golf di Bassano del Grappa, previsto da un Progetto di Accordo Pubblico-Privato su un'area di 71.000 metri quadri nella zona di Colle Boschetto, attigua al cimitero di Angarano.
Sulla questione - al centro anche di discussioni e polemiche in campo politico - interviene oggi la famiglia Simoncello, proprietaria dell'area e proponente il progetto, che ha trasmesso alla redazione di Bassanonet una lettera aperta che pubblichiamo integralmente di seguito:
Il golf che non piace
In seguito a tutte le fantasiose rivelazioni che circolano nell'aria da alcuni mesi noi, famiglia proprietaria dell'area e proponente il progetto, ci sentiamo in dovere di spiegare alcuni aspetti del progetto.
L'area è stata acquistata alcuni anni fa e immediatamente ci siamo dedicati ad alcuni interventi di recupero e conservazione che la natura del fondo richiedeva. Il progetto è nato cammin facendo, riflettendo sull'impossibilità di mantenere un'area così vasta come un giardino privato ma allo stesso tempo non volendo stravolgere la bellezza e l'unicità dell'aspetto morfologico e botanico, un paradiso naturale a pochi passi dal centro storico. L'idea del golf è nata così, come nostra passione sportiva ma anche come modalità di conservazione del verde e allo stesso tempo di fruizione regolamentata da parte della collettività.
I primi discorsi esplorativi, già iniziati con la giunta precedente e poi largamente approfonditi con quella attuale, ci hanno mostrato un'amministrazione entusiasta ed euforica del progetto, confermandoci la bontà del progetto e del plusvalore che avrebbe portato a Bassano, città in cui viviamo.
La macchina ha poi cominciato ad incepparsi, rallentando inspiegabilmente un processo che sembrava se non veloce, abbastanza semplice. Non vogliamo tediarvi con i dettagli burocratici e amministrativi, che assumono tratti a volte assurdi e grotteschi.
Parliamo di abuso, la parola che negli ultimi mesi sembra più di moda nelle accorate accuse di alcuni politici. Senza entrare nel merito delle decisioni amministrative, crediamo che la risposta migliore sia quella di invitare la cittadinanza a constatare con i propri occhi se effettivamente vi siano state delle modificazioni peggiorative o in qualche modo contrarie alla natura dell'area.
Parliamo di pericolo per l'area verde, questo terrore viscerale sbandierato dalle emittenti televisive. Da quando abbiamo acquistato l'area abbiamo piantumato diverse centinaia di piante, realizzato un roseto di rose antiche, due orti officinali, un frutteto e una coltivazione di ortaggi. Abbiamo iniziato un allevamento apistico e abbiamo un'asina, alcune galline e conigli. Su indicazione del Comune, al fine di completezza dell'area e di rispetto degli standard, abbiamo acquistato un fondo adiacente, che si affaccia su via Colbacchini, di nessun interesse edilizio. Il fondo era in completo stato di abbandono, totalmente impenetrabile a causa dei rovi e della vegetazione. Dopo averlo completamente ripulito, abbiamo provveduto a potare e ripristinare gli olivi centenari che giacevano sommersi sotto le sterpaglie e ne abbiamo aggiunti alcuni più giovani.
Di nuovo invitiamo la cittadinanza a constatare se allo stato attuale delle cose sussista davvero un pericolo per uno dei polmoni verdi della città o se al contrario gli interventi effettuati ne abbiano valorizzato le peculiarità.
Parliamo infine degli interventi edilizi, che sembrano ammontare a cubature spaventose.
Gli edifici esistenti, pur di pregevole fattura, subiscono un po' il peso degli anni soprattutto per quanto riguarda l'impatto visivo e quello energetico. L'intento è quello di modificare le costruzioni, all'interno dei parametri comunque stabiliti dalla legge, al fine di creare degli edifici ecocompatibili, maggiormente inseriti nel contesto quasi rurale della zona di Angarano e più efficienti dal punto di vista termico.
Forse alcuni aspetti del nostro progetto possono essere modificabili, ma crediamo di aver agito con impegno e rispetto, sia della città che della zona in cui siamo intervenuti.
Delusi un po' dal trasformismo di alcuni politici, invitiamo la giunta e il consiglio comunale tutto a giudicare l'eventuale bontà oggettiva del nostro progetto e l'arricchimento sportivo, materiale e naturalistico che porterebbe a Bassano, non l'eventuale opportunità politica dell'approvazione del progetto.
Stupiti della risonanza che la questione ha avuto nelle emittenti televisive e consci che sicuramente non hanno avuto il tempo o lo spazio per confrontare altre versioni con la nostra, invitiamo anche loro nella nostra area a guardare con occhi più oggettivi la bellezza del luogo e lo stato di conservazione.
Vi aspettiamo numerosi,
famiglia Simoncello
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