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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
La cena delle beffe
Prove tecniche di mal di pancia: il gruppo di Fratelli d’Italia diserta la cena della maggioranza del sindaco Finco. Ma Pietrosante disobbedisce alle consegne e partecipa alla cena assieme a quattro amici di Destra Brenta iscritti a FdI
Pubblicato il 16-11-2024
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Prove tecniche di mal di pancia.
Non per il cibo servito a tavola, ci mancherebbe. Ma per una situazione kafkiana che a soli cinque mesi dalla partenza dell’amministrazione Finco fa suonare un campanello d’allarme sulla concordia politica all’interno della maggioranza.
Non sto parlando di un’assemblea di partito, di un coordinamento provinciale o di una riunione di qualche direttivo, ma di una normalissima cena. Una delle tante cene di gruppo che si fanno in questo periodo dell’anno, in prossimità o quasi del Natale.

Foto da Facebook / Nicola Finco
Mi riferisco alla cena della maggioranza del sindaco Nicola Ignazio Finco, che ha avuto luogo nella serata di giovedì scorso 14 novembre all’Osteria Casa di Campagna di viale Asiago, nella zona “giangregoriana” di quartiere XXV Aprile.
All’appuntamento conviviale hanno partecipato quasi tutti i componenti della maggioranza e quasi tutti i membri della giunta, più qualche militante della Lega, alcuni esponenti (ci tornerò fra poco) del Circolo di Bassano di Fratelli d’Italia e la coppia d’assi della Democrazia Cristiana bassanese Dino Secco e Luigi D’Agrò.
Ho scritto “quasi” tutti i componenti della maggioranza e “quasi” tutti i membri della giunta, perché la cena è stata caratterizzata da una assenza pesante: quella del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia.
Non c’era infatti l’assessore Andrea Zonta, membro di giunta in quota FdI, come pure hanno marcato visita gli altri rappresentanti di Fratelli d’Italia in quel di via Matteotti: il presidente del consiglio comunale Stefano Monegato, il capogruppo consiliare Stefano Giunta, la consigliera Deniz Caron e la “new entry” Elena Pavan.
C’era però il consigliere Gianluca Pietrosante, e anche su questo tornerò tra poco.
Tutti insieme appassionatamente a tavola, dunque, meno che il gruppo di Fratelli d’Italia.
Problemi di dieta? Di intolleranze alimentari? Di improrogabili concomitanti impegni?
Nossignori: problemi politici.
Come riferiscono fonti bene informate, la decisione di non partecipare volutamente alla cena dell’alleanza Finco è stata presa un paio di settimane fa in una riunione del Circolo di Bassano del Grappa di Fratelli d’Italia, come “segnale” di dissenso al resto della coalizione per la mancata accettazione politica dell’ingresso in maggioranza di Elena Pavan, a seguito del suo tesseramento in FdI e del suo conseguente trasferimento nel relativo gruppo consiliare.
Sembra inoltre, sempre dalle informazioni delle stesse fonti, che ad impartire le consegne di disertare in blocco la cena sia stato il capogruppo consiliare Stefano Giunta.
Quello stesso Giunta che peraltro lo scorso 22 ottobre aveva trasmesso alle redazioni il noto comunicato stampa, firmato congiuntamente col portavoce comunale di FdI Nicola Giangregorio, nel quale, riferendosi all’ingresso di Elena Pavan, avvertiva il resto della maggioranza che “chi oggi pensa di mettere in discussione la presenza di un nostro consigliere all’interno della maggioranza che abbiamo contribuito a costruire, si assumerà la responsabilità di mettere in discussione la presenza stessa di Fratelli d’Italia”.
Con simili presupposti, sarebbe stato difficile andare a mangiare assieme ai destinatari del comunicato senza che qualche boccone non risultasse indigesto, e non certamente per colpa del cuoco.
Intanto nelle ultime due settimane “l’accoglienza” della Pavan nella maggioranza di governo cittadino da parte degli altri gruppi non ha registrato passi in avanti, pertanto il diktat per il gruppo FdI non ha avuto contrordini ed è stato osservato da tutti.
Fatta eccezione per il disobbediente della situazione.
E il disobbediente della situazione è il già citato consigliere comunale di Fratelli d’Italia Gianluca Pietrosante, “controcorrente” per titolo conquistato sul campo, che in totale disaccordo con la direttiva di dare buca all’appuntamento conviviale ha partecipato alla cena, convintamente e a quanto pare anche volentieri.
Non solo: si è portato con lui a cena anche quattro suoi amici, tutti iscritti all’associazione Destra Brenta e tutti regolarmente tesserati al Circolo di Fratelli d’Italia di Bassano del Grappa, di cui risultano essere anche dei tesserati “attivi”.
Si tratta di Alessandro Galvanetti, Omar Penna, Marco Bianchi e Giovanni Boschieri.
Il gruppo dei Fratelli di Tavola, composto da Pietrosante e dai quattro “destrabrentini”, è stato immortalato in una foto super-sorridente assieme al sindaco Nicola Finco, che lo stesso Pietrosante ha quindi diffuso al mondo come storia su Facebook, poi condivisa dallo stesso Finco.
Sembra quasi un messaggio da cena delle beffe, confezionato ad arte e lanciato via social a chi di dovere per dirgli: “Noi c’eravamo”.
Ed è così che è venuto a crearsi un doppio precedente. Due piccioni con una cena.
Da una parte - e, ribadisco, ad appena cinque mesi dall’insediamento dell’amministrazione comunale - la componente numericamente più rilevante della maggioranza ha voluto lanciare un avvertimento non più limitato alle dichiarazioni a mezzo stampa ma concretizzato in un gesto dimostrativo di distacco dal resto del gruppo, in un’occasione - come quella di una cena - classicamente utilizzata per “fare squadra”.
Dall’altra, l’atto di “insubordinazione” di un consigliere FdI rispetto a una direttiva che era stata rivolta anche a lui dal suo capogruppo apre uno scenario, al momento imprevedibile e imponderabile, di confronto e chiarimento interno nel gruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale.
In mezzo, rimane ancora in sospeso la questione dell’“integrazione” di Elena Pavan all’interno della maggioranza. Ma questa, egregi lettori, e per quanto sia all’origine dei contrasti della cena delle beffe, è un’altra storia.
Postilla conclusiva.
“Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”
È la celeberrima battuta di Ecce Bombo, l’altrettanto celebre film di Nanni Moretti, regista notoriamente di sinistra.
Ma calza a pennello con il gruppo consiliare di destra di Fratelli d’Italia.
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