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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Pavanbaradan

Sostenuta da Fratelli d’Italia, in confronto aperto con la Lega di cui fa parte. Attorno al nome di Elena Pavan si giocano i destini della coalizione di centrodestra a Bassano

Pubblicato il 13-03-2024
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Centrodestranovela: a forza di fuochi amici e di esclusioni reciproche sul nome del candidato sindaco di coalizione a Bassano, alla fine ne resterà soltanto uno.
O forse anche due, nell’ipotesi ancora possibile che alle amministrative bassanesi la Lega & alleati (al momento Forza Italia e DC-Popolari per Bassano) corrano da una parte e Fratelli d’Italia & alleati dall’altra.
Ma nella storia di pura fantascienza, che neanche Isaac Asimov avrebbe potuto concepire, delle estenuanti trattative per trovare il bandolo della matassa nel braccio di ferro politico tra Fratelli d’Italia e Lega, l’opzione Elena Pavan - fino a poco tempo fa snobbata dai Fratelli e dimenticata dal suo partito - sta prendendo sempre più piede. Con possibili conseguenze ancora imprevedibili.

Archivio Bassanonet

Non è un segreto che il nome della Pavan sia emerso alle ultime riunioni del tavolo provinciale del centrodestra, quello che dovrebbe decidere chi fa cosa, dove e come nelle principali città della Provincia chiamate al voto comunale, Bassano in primis.
Poniamo allora il caso che dal cappello a cilindro del tavolo provinciale, dopo tanti tentativi andati a vuoto, esca fuori finalmente e ufficialmente la convergenza su Elena Pavan come candidato sindaco del centrodestra unito (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia ecc.) a Bassano del Grappa.
Cosa succederà con la Lega di Bassano che è partita in avanti per conto proprio, senza attendere le indicazioni dall’alto, facendo nascere in autonomia la coalizione “centrista” con Scotton e con D’Agrò-Sandonà?
Come la prenderebbe il segretario cittadino della Lega Andrea Viero, che appena ieri ha tuonato contro i “capicordata”, in particolare di Fratelli d’Italia, e ha affermato che il candidato sindaco deve essere scelto “dal basso” ammonendo “che siano i bassanesi a decidere il destino del proprio territorio”?
Davvero un bel rebus, che deve tuttavia tenere conto delle pedine attualmente posizionate sulla scacchiera.

E le pedine sono posizionate diversamente rispetto all’inizio della partita a scacchi che da due mesi, tra mosse e contromosse, tira e molla sulle città e veti incrociati sui nomi, ha congelato la produttività prima del tavolo regionale del centrodestra e poi di quello provinciale che ne ha ereditato le patate bollenti.
Oggi Elena Pavan gode del sostegno di Fratelli d’Italia. Che non è il suo partito ma che a forza di dai e dai, venuta meno la spendibilità politica dei nomi posti sul tavolo in quota FdI (Stefano Giunta e Andrea Zonta) e permanendo le riserve sul nome posto sul tavolo in quota Lega (Nicola Finco) l’ha finalmente inquadrata nella prospettiva di una “nomination” a capo della coalizione a Bassano.
Secondo fonti bene informate, l’appoggio di FdI alla Pavan si avvarrebbe del beneplacito del coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Silvio Giovine e dell’assessore regionale Elena Donazzan.
Non tutto il Circolo di Bassano del Grappa di FdI gradirebbe l’opzione-Pavan, ma quest’ultima trova sicuramente l’approvazione del vicesindaco uscente Andrea Zonta, iscritto a Fratelli d’Italia dallo scorso anno.
L’alleato naturale a livello locale del partito della Meloni sarebbe la civica della Pavan stessa, che già si chiama PavanSindaco, i cui maggiorenti civici (quelli cioè non tesserati con Fratelli d’Italia) sarebbero già pronti a riallestire un’edizione 2024 della lista formatasi cinque anni fa.
Rimane tuttavia ancora da sciogliere il nodo gordiano della posizione della Lega in tutte queste manovre preliminari e anche e soprattutto delle alleanze ulteriori ovvero, per dirla tutta, del tipo di coalizione/coalizioni che alla fine rappresenterà/rappresenteranno il centrodestra nella nostra città.

Ieri sera si è tenuta una riunione della sezione della Lega di Bassano e il dato giornalisticamente rilevante è che vi ha preso parte anche Elena Pavan.
Per la cronaca, era presente anche Nicola Finco.
Ricordo che Andrea Viero, alla conferenza stampa di sabato scorso per la presentazione della neonata coalizione con Forza Italia e Democrazia Cristiana-Popolari per Bassano, aveva dichiarato che “Elena Pavan è una donna della Lega e se lei vuole fare parte di questo progetto la porta è aperta” ma anche che “non ci sono lotti definiti, c’è una trattativa con nomi anche diversi”.
Se ieri sera si sia trattato di un “riavvicinamento” tra Pavan e il duo Viero-Finco oppure di un confronto aperto sull’andamento delle cose in casa leghista, comunque inevitabile, non è dato sapere.
Questa mattina le voci sull’incontro della sindaca coi suoi non più referenti all’interno del partito sono corse veloci di bocca in bocca e ne sono scaturiti nuovi racconti di fantascienza alla Asimov, del tipo: “trovato l’accordo in Lega su Elena Pavan”.
Niente di tutto ciò, a quanto pare.
Contattato al riguardo da Bassanonet, il segretario Viero dichiara lapidariamente: “Zero novità.”
“Si è svolto uno dei nostri periodici incontri di sezione e abbiamo fatto un aggiornamento sul tavolo regionale - aggiunge Viero -. Lo dico sinceramente: sono qui che aspetto che il coordinatore regionale Stefani e il tavolo regionale mi dicano qualcosa.”

Pur parlando poco, anzi pochissimo, in realtà Andrea Viero ha detto molto.
Rispetto al suo attacco di ieri nei confronti del tavolo regionale che “non ha portato nessuna proposta concreta, forse perché al proprio interno non ha le idee chiare sui nomi da esprimere”, i suoi toni oggi sono apparsi più concilianti.
Se il segretario politico della Lega di Bassano sta aspettando che il coordinatore regionale della Lega del Veneto gli dica qualcosa, infatti, è il segno di una disponibilità ad accogliere le indicazioni che arriveranno dall’alto.
La qual cosa fa a pugni con le dichiarazioni di Viero rilasciate appena ieri, ma la politica deve in primo luogo considerare l’antica arte del compromesso.
Due alleanze distinte di centrodestra (ovvero tre, sempre che Impegno per Bassano non confluisca dall’una o dall’altra parte) che corrono separatamente al primo turno a Bassano, con l’auspicio di arrivare a un ballottaggio in cui apparentarsi, scherzerebbero esageratamente col fuoco.
Al centrodestra serve unità come a un viandante nel deserto serve una borraccia d’acqua.
La sindaca di Bassano uscente, anche se chiamata in causa per esclusione di tutti gli altri, è una figura a suo modo moderata e meno divisiva di altri pretendenti nonostante tutto, in grado di ricompattare - anche per opportunità politica - le anime attualmente raminghe del suo schieramento, centro compreso.
Dopo tutto questo Pavanbaradan, alla fine potrebbe essere proprio lei l’elemento che Lega la coalizione.

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