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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Chi la Dürer la vince
Confortati dal grande successo della mostra di Robert Capa, i Musei Civici di Bassano annunciano l'intenso programma 2018. Evento clou a fine anno: la mostra dell'intera collezione dei Remondini delle incisioni di Albrecht Dürer
Pubblicato il 20-02-2018
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Finalmente. Entro l'anno la città di Bassano del Grappa rivelerà al pubblico uno dei suoi tesori d'arte nascosti: l'intera collezione remondiniana delle incisioni di Albrecht Dürer, il massimo esponente del Rinascimento tedesco. Lo farà con una mostra temporanea che sarà allestita quale evento clou del 2018 al termine dei lavori di restauro di Palazzo Sturm, sede del Museo della stampa Remondini oltre che del Museo della ceramica, atteso tra ottobre e novembre prossimi. La notizia - già anticipata all'ultima cerimonia di San Bassiano - viene annunciata ufficialmente in conferenza stampa dall'assessore alla Cultura Giovanni Cunico e dalla direttrice dei Musei Civici Chiara Casarin, che curerà l'evento espositivo. Una comunicazione che arriva ai taccuini dei cronisti proprio nello stesso giorno in cui a Palazzo Reale a Milano si tiene, in serata, il vernissage della mostra “Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia” (aperta al pubblico da domani e fino al 24 giugno 2018), a cui partecipa la stessa dott.ssa Casarin.
“La mostra di Milano è diversa, comprende anche dipinti e in più anche opere di altri autori - spiega la direttrice -. La nostra sarà una mostra monografica concentrata sull'incisione, con l'esposizione della collezione completa delle opere di Dürer dei Remondini che al mondo è la seconda dopo quella dell'Albertina di Vienna.”
“È la prima volta che viene fatta una mostra di questo genere a Bassano - prosegue la dirigente di via Museo -. In passato, nel 1960 e nel 1996, era stata esposta solo una selezione di incisioni per occasioni di studio. Il nostro obiettivo è l'intera collezione museale di Albrecht Dürer: 256 opere, comprese in cinque serie più incisioni singole.” “L'evento sarà inaugurato a fine anno - aggiunge - ma già oggi stiamo lavorando al catalogo delle opere della collezione, che ancora manca.”
La direttrice dei Musei Civici Chiara Casarin (foto: Comune di Bassano del Grappa)
E così, chi la Dürer la vince. Questa volta il vostro umile cronista deve dare atto all'assessore Cunico - con il quale non è mai stato tenero - e alla direttrice dei Musei Civici, con cui l'assessore condivide una monolitica consonanza d'intenti, di avere aperto una coraggiosa strada per valorizzare quello che già si vede e quello che solitamente non si vede, per motivi di conservazione, nei nostri Musei.
E adesso entrambi stanno riempiendo la tanica di carburante per mettere il turbo al rush finale dei rispettivi mandati, che scadranno in contemporanea con la conclusione, a metà 2019, di questa Amministrazione comunale.
L'incontro con i media nella sala Chilesotti del Museo avviene all'indomani della chiusura della mostra “Robert Capa Retrospective”, dedicata al leggendario fotoreporter del '900 di origine ungherese. Un successone: 23.660 visitatori.
“Sono numeri importanti - commenta Giovanni Cunico -. La città è stata coinvolta dall'evento e io stesso ho accompagnato in mostra 300 operatori del commercio e del turismo. La mostra, che non riguardava una figura del nostro territorio, era stata una scommessa e al 31 dicembre 2017 aveva già incassato 80mila euro.”
“Al raggiungimento dei 18mila visitatori - prosegue - tutte le spese sono state ripagate e quello che è rientrato sarà reinvestito quest'anno in quello che è il focus dell'attività 2018: il patrimonio storico e artistico di Bassano, visto non come archivio ma come luogo delle opportunità e del futuro.”
C'è un motivo preciso per cui assessore e direttrice annunciano l'intero programma annuale dei Musei Civici già nel mese di febbraio. “Non tutti gli eventi in programma ad oggi sono finanziati al 100% - afferma Cunico -. Il bilancio delle nostre attività è un bilancio pubblico, ma col sostegno del privato. Una programmazione già definita ci permette di intavolare in anticipo le trattative con gli sponsor.”
“L'attività dei Musei si sviluppa su due linee guida - specifica Chiara Casarin -. La prima è la tutela del patrimonio con il restauro di alcune opere grazie al contributo dei privati. Il Museo tutto l'anno riceve fondi e contributi, non per uno scambio visibilità-denaro ma per la produzione di un progetto condiviso. La seconda è la valorizzazione delle collezioni permanenti.”
E proprio al filone del legame col territorio e della rilettura in chiave innovativa delle collezioni museali appartengono alcuni degli eventi in programma: la mostra “In-Colore” di Daniele Marcon (3 marzo - 16 aprile) alla Galleria Civica e il ritorno di Antonio Riello - quello del “razzo” nel chiostro di San Francesco - con “Merci Beaucoup” (21 aprile - 3 settembre): una rilettura personale di alcune opere delle collezioni permanenti che sarà esposta nelle stesse sale della Pinacoteca al primo piano.
Quest'anno le architetture del chiostro faranno invece da sfondo alle monumentali installazioni di Ivan Barlafante (23 febbraio - luglio) e di Pol Polloniato (estate/autunno). Del tutto inedita, per concezione, sarà la mostra “Abscondita” (16 giugno - 3 settembre in Galleria Civica) che presenterà una selezione di dipinti...alla rovescia e cioè esposti mostrando il retro. Autentica espressione del Casarin-pensiero, la rassegna getterà luce sul “lato B” circa 100 opere che sono appunto “interessanti sul retro”.
Quella faccia nascosta dove sono contenuti appunti, note dell'autore, schizzi, ripensamenti e quant'altro, ovvero “tutte le informazioni che solitamente sono visibili solo agli addetti ai lavori”.
Spazio anche quest'anno alle collezioni artistiche private del territorio solitamente non accessibili al pubblico. Dal 22 settembre all'8 gennaio 2019, in Galleria Civica, sarà il turno della collezione Bonotto. Niente Fluxus, però: l'85enne Yoko Ono e gli altri esponenti del movimento, di cui Luigi Bonotto è il massimo collezionista in Italia, questa volta non c'entrano. Si tratta di 140 creazioni di artisti contemporanei a cui il noto imprenditore e mecenate ha chiesto di realizzare delle opere ispirate a Jacopo Bassano.
Si rinnova poi nei mesi di maggio e giugno l'appuntamento dedicato all'arte digitale con l'intervento di due artisti internazionali: Andy Thomas e Tobias Gremmler.
La Torre delle Grazie continuerà ad ospitare gli artisti emergenti con le personali di Mattia Malis (aprile) e di Fabio Roncato (giugno).
Non mancherà un omaggio particolare al centenario della Grande Guerra: sarà l'esposizione “Di fronte al conflitto” (palazzo Agostinelli, 12 maggio -2 luglio), curata da Fernando Rigon e sostenuta dai Lions del Bassano Host, con una selezione delle cartoline d'epoca provenienti dall'importante lascito di Virgilio Chini.
Degna di nota, dal 27 ottobre al 7 gennaio 2019 a Palazzo Bonaguro, la mostra di Nicoletta Costa: una delle più note illustratrici di libri per bambini. Completano l'offerta 2018 le altre esposizioni in programma all'Agostinelli, al Bonaguro e in Chiesetta dell'Angelo, lungo un percorso che avrà nella mostra di Albrecht Dürer nel rinnovato Palazzo Sturm il suo grande botto conclusivo.
Rassegne temporanee a parte, i Musei Civici organizzano nuove proposte didattico laboratoriali per i più piccoli e promuovono una fruizione delle collezioni sempre più accessibile a tutti. Sono in corso a tale scopo l'attività di formazione del personale e la rilettura di alcune opere con un percorso tattile rivolto anche a persone non vedenti e con visite guidate per non udenti con l'utilizzo del linguaggio LIS.
“Solo le altre direzioni - sottolineano i referenti dell'Amministrazione - verso le quali la programmazione culturale si dirige.”
Infine l'avviso ai naviganti. “L'Art Bonus - ricorda e sottolinea la direttrice Casarin - consente la defiscalizzazione del 65% delle erogazioni liberali in cultura.”
Un modo per ricordare ai privati di buona volontà e di buona disponibilità economica l'opportunità dell'agevolazione governativa, nell'auspicio che siano disponibili a contribuire al fundraising già in corso per raggiungere il 100% di copertura delle spese degli eventi in programma. Da qui, cari lettori, i tre capisaldi della missione di un direttore di Museo Civico e del suo assessore di riferimento: tutelare la conservazione del patrimonio museale, valorizzare le collezioni permanenti e trovare i schei.
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