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Rinascimento in bianco e nero

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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

La Buona Ventura

Taglio del nastro dopo i lavori di ristrutturazione e presentazione al pubblico di Operaestate Festival all’ex chiesa di San Bonaventura, nuova sede per le arti performative

Pubblicato il 17-06-2023
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Rinascimento in bianco e nero

Si aprono le danze a Bassano del Grappa.
Il programma di sala è quello delle inaugurazioni ufficiali, animato da una coreografia tricolore.
E la danza è un paso doble, dal momento che l’evento inaugurale è doppio: il taglio del nastro dell’ex chiesa di San Bonaventura restituita finalmente alla città dopo i lavori di ristrutturazione e, in contemporanea, il lancio della 43^ edizione di Operaestate Festival Veneto.

Foto Alessandro Tich

È qui, in quello che resta del complesso del Vecchio Ospedale, che è stato ricavato il “nuovo luogo” per le arti performative, sia per ospitare una parte degli spettacoli del Festival delle Città Palcoscenico che come sede per le residenze artistiche del collegato CSC, Centro per la Scena Contemporanea.
Ma non solo: nello spazio della chiesa sconsacrata si sono già svolte regolarmente le classi settimanali di Dance Well, quasi una prova generale del nuovo ruolo dell'edificio nel cuore della città.
“È un progetto che parte da lontano”, ricorda il sindaco Elena Pavan.
La riconversione della destinazione d’uso di quella che fu la chiesa dell’ospedale, dove venivano battezzati i nuovi nati, è nata infatti tra il 2013 e il 2014 e ha attraversato quindi tre amministrazioni comunali, come può confermare anche l’ex sindaco Riccardo Poletto presente, assieme a tanti altri, nell’occasione.
“Ora mettiamo questo spazio a disposizione di Operaestate e del CSC, un patrimonio inestimabile per la nostra città”, continua il sindaco. Che ringrazia pubblicamente il direttore generale Rosa Scapin e tutto il suo staff per l’organizzazione “del terzo Festival più importante in Italia”.
Già, perché l’ho già scritto tante volte ma vale la pena ripeterlo: secondo la valutazione del Ministero della Cultura, per quantità e qualità delle proposte Operaestate è il terzo festival multidisciplinare italiano dopo Spoleto e Romaeuropa.
“Operaestate è stato il primo modo in cui si è cominciato a fare rete coi Comuni” aggiunge la Pavan che poi rende omaggio ai suoi predecessori: “E ha continuato a farlo grazie alla perseveranza delle varie amministrazioni.” Standing ovation.
Il primo cittadino sottolinea inoltre il respiro internazionale della manifestazione, vincitrice in tutti questi anni di numerosi bandi europei nel campo delle arti performative.
Un altro ringraziamento, per voce del sindaco, viene rivolto alla famiglia Nardini per aver messo in tutti questi anni a disposizione del Festival, di B.Motion e del CSC lo spazio del Garage Nardini.
Ora #SiCambia, per davvero: la collocazione cittadina delle arti dello spettacolo volta pagina nel segno della Buona Ventura.

Ma come non c’è cielo senza stelle e non c’è prato senza erba, così non può esserci inaugurazione di un’opera pubblica senza l’assessore ai Lavori Pubblici, nonché vicesindaco, Andrea Zonta.
Zonta ribadisce il quadro economico dell’intervento già anticipato dal sindaco: 1.138.296 euro, di cui 100.000 da contributo di Fondazione Cariverona, 60.000 dalla Regione Veneto e i restanti 978.296 a carico delle casse comunali.
Si aggiungono 50.000 euro per le nuove tribune, che saranno montate a settembre.
La trasformazione dell’ex chiesa in “sala polifunzionale per attività culturali e di spettacolo” prima e in piccolo teatro per Operaestate Festival e CSC poi, trascinatasi per una decina d’anni, si è svolta in due stralci.
La prima fase dei lavori risale al periodo 2013-2015, coi primi passi compiuti sotto amministrazione Cimatti quando in giunta comunale c’era ancora Zonta, l’highlander di via Matteotti, anche se l’assessorato ai Lavori Pubblici era detenuto da Dario Bernardi. Poi alcuni problemi riscontrati alla copertura dell’edificio, dopo il crollo sulla strada di un pezzo del cornicione, hanno fermato il cantiere.
Il secondo progetto di intervento, quello definitivo e inaugurato oggi, è invece del 2020. La parte anteriore dell’ex chiesa è adibita a spazio per gli spettacoli, col palco situato nell’area dell’altare, mentre nella parte retrostante si trovano i camerini per gli artisti, i servizi igienici e i locali di deposito.
Con l’occasione è stata anche riqualificata la facciata dell’edificio che dà su viale delle Fosse, opera di rifinitura a cura dell’architetto Annabianca Compostella.
Si taglia quindi il nastro: lo “Stargate” del portone d’ingresso di San Bonaventura può essere finalmente oltrepassato per apprezzare coi propri occhi il risultato dei lavori ed assistere alla presentazione di Operaestate Festival seduti su file di poltrone ancora provvisorie.

“Da Bassano un progetto per il territorio”. Con queste parole l’assessore alla Cultura Giovannella Cabion sintetizza la vera valenza di Operaestate nel suo intervento di introduzione alla presentazione dell’edizione 43.
L’assessore ringrazia “le categorie, i quartieri, i sindaci presenti” e rimarca, a fronte del ricco programma della manifestazione: “Non è percepito il lavoro che c’è dietro al festival.” E riguardo a San Bonaventura, già “inaugurato” dai danzatori di Dance Well prima della sua inaugurazione ufficiale, afferma: “Credo che questo sia un luogo in cui dobbiamo imparare a vivere bene.”
Spetta a Rosa Scapin presentare per sommi capi il cartellone di quest’anno, dedicato al tema delle relazioni e diffuso come sempre sul territorio, che partirà “col botto” la sera del 5 luglio con la parata-spettacolo in centro storico della compagnia francese Remue Ménage.
Il direttore generale elenca gli eventi in programma con particolare riguardo agli appuntamenti di teatro, ma non solo.
Anche San Bonaventura (nome ufficiale: CSC San Bonaventura) sarà della partita: qui il 28 luglio Romeo Castellucci presenterà la sua installazione/performance “Terzo Reich”, incentrata sul potere del linguaggio.
Il 16 agosto l’ex chiesa del Vecchio Ospedale ospiterà invece la danza con “Onde”, di Simona Bertozzi, coproduzione del Festival.
Terzo appuntamento al nuovo CSC di viale delle Fosse il 4 settembre con la creazione di danza e musica “Bleah!!!” con la danzatrice e coreografa Annamaria Ajmone e la sassofonista elettroacustica Laura Agnusdei.
Ma il programma della kermesse, come sempre, è tentacolare. Con l’aggiunta delle date della musica contemporanea, presentate da Sofia Girardi e ovviamente della danza, annunciate dal nuovo responsabile di sezione Michele Mele, prima della rassegna conclusiva di B.Motion.
Non mi soffermo però sul cartellone di Operaestate 43, che pure è stato l’oggetto del pubblico incontro. Ne ho già ampiamente scritto in un precedente articolo (www.bassanonet.it/news/30597-pubbliche_relazioni.html), su Bassanonet è online il banner del festival cliccando il quale si va direttamente sul sito operaestate.it con tutto il programma e i dettagli del caso e in questi mesi annunceremo ampiamente con i nostri articoli i principali eventi previsti, settimana per settimana.
L’applauso finale alla presentazione del festival al neo inaugurato CSC San Bonaventura è tutto per lo staff di Operaestate, chiamato sul palco dal direttore generale Rosa Scapin per il meritato tributo da parte del pubblico presente.
Sono gli artisti che non si vedono, ciascuno delegato a uno specifico compito, tenutari della complessa macchina organizzativa che ogni anno rende possibile tutto ciò, pur non essendo numericamente in tanti.
Operaestate sarà anche il terzo festival d’Italia, ma per partire in quarta ancora una volta c’è bisogno di un grande lavoro di squadra dietro le quinte.

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