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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Il colore del gatto

Il Tavolo di Coordinamento delle Categorie Economiche del Bassanese interviene sui problemi del territorio. “Lavoriamo in squadra dalla A alla Z.” Beozzo (Apindustria): “Intorno tutti crescono, Bassano sta diventando una città di campagna”

Pubblicato il 17-05-2017
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Brassaï. L’occhio di Parigi

“Sulla Pedemontana, le speranze sono due: che riesca a pagare tutti i debiti nei confronti delle imprese e che questa strada, nel più breve tempo possibile, abbia una fine.”
Sandro Venzo, presidente mandamentale di Confartigianato, coglie la palla al balzo e commenta così la notizia di ieri, pubblicata anche su Bassanonet, dell'annullamento del ricorso all'addizionale regionale Irpef per completare la SPV, come annunciato dal governatore Zaia. Un tempismo immediato, rispetto agli ultimi aggiornamenti di attualità. Del resto, il Tavolo di Coordinamento delle Categorie Economiche del Bassanese, che convoca la stampa nella sede di Confartigianato a Bassano, e secondo quanto afferma lo stesso Venzo, “è sempre sul pezzo”.
Tribunale, Agenzia delle Entrate, viabilità, marketing territoriale, Tempio Ossario, persino il restauro del Ponte degli Alpini (riunione convocata questa sera in municipio): non c'è argomento pregnante del presente e del futuro del territorio che non trovi nel Coordinamento dei presidenti e vicepresidenti delle locali associazioni di categoria un punto di riferimento e di confronto con le Amministrazioni pubbliche del comprensorio, Bassano in primis. Anche perché, fra tutti i Tavoli istituiti o in via di realizzazione da parte della Premiata Falegnameria Bassano del Grappa & C., quello delle categorie economiche - esistente già da parecchi anni - funziona davvero: riunioni due o tre volte al mese e una discussione anche vivace sui rispettivi punti di vista, che portano tuttavia a prese di posizione comuni su obiettivi condivisi.

I sei presidenti di categoria del Tavolo di Coordinamento in conferenza stampa (foto Alessandro Tich)

È proprio quello che i sei presidents mandamentali delle associazioni coinvolte - oltre a Venzo di Confartigianato anche Diego Caron di Confindustria, William Beozzo di Apindustria, Paolo Lunardi di Confcommercio, Flavio Convento di Confesercenti, Valerio Bonato di Coldiretti - intendono puntualizzare chiamando a raccolta i rappresentanti degli organi di informazione.
Un invito a tenere maggiormente in considerazione l'attività, le istanze e le proposte portate avanti dal Coordinamento sulle principali problematiche territoriali.
Della serie: “guardate che ci siamo anche noi”. “Cogliate il vantaggio - dichiara Venzo ai cronisti presenti - di avere un Tavolo che rappresenta decine di migliaia di addetti.”
Ovvero un organismo di rappresentanza di un mondo economico e produttivo capace di fare massa critica per la ricerca delle soluzioni sulle questioni aperte del Bassanese, da sottoporre ai cosiddetti decisori eletti.

Problemi concreti da affrontare collegialmente, a partire dalla viabilità.
Così il presidente di Confartigianato: “Asse Nord/Sud sulla Statale 47, “tappi” di Carpanè e di Rosà. È da 40 anni che se ne parla. Più passano gli anni e più si costruisce e meno sbocchi si trovano per le arterie. Ma noi siamo della partita, con idee e con proposte.” Marketing territoriale: “Stiamo cercando di prendere in mano il progetto Territori del Brenta, che non sappiamo ancora che nome e che strada prenderà. Ma stiamo ragionando come Pedemontana, un asse est-ovest di 500mila abitanti che la SPV renderà molto più unito. Il nostro aggancio ai Territori del Brenta sarà come Area Pedemontana.”
Smart City: “Un territorio forte - sottolinea Venzo - deve avere aziende sane e competitive. Questo territorio oggi è più vivo che mai e siamo pronti a prendere in capo tutte quelle sfide che oggi ci vedono solo parzialmente coinvolti e che rimangono ferme perché qualcuno, diversamente da noi, non ci mette la faccia.”
“L'importanza di questo Tavolo - rimarca William Beozzo di Apindustria - è sviluppare discussioni su idee diverse per trovare le soluzioni migliori per il territorio. Faccio l'esempio della Pedemontana: deve esserci la capacità territoriale di accogliere questa strada. Non possiamo pretendere che sia un arteria che porterà ad esempio nuovi flussi di turismo se alle tre del pomeriggio non c'è un ristorante dove andare a mangiare.” “Riguardo quindi al marketing territoriale - prosegue Beozzo - dobbiamo prima trovare una rete che garantisca i servizi.”
Quei servizi che, secondo Diego Caron di Confindustria, oggi non sono all'altezza di un territorio evoluto e che spingono importanti aziende multinazionali, come è accaduto in tempi recenti, a rinunciare ad investire nella nostra zona e a fuggire in Lombardia.
“Questo territorio - rileva - sta perdendo di eccellenza, in servizi e funzionalità. I servizi non sono solo il Tribunale, l'Agenzia delle Entrate, l'Agenzia delle Dogane eccetera. Sono anche le altre eccellenze che ci rendono attrattivi, a cominciare dalla scuola, dalla raccolta rifiuti, dagli accessi alla città.” “Sono i servizi - spiega ancora Caron - per i manager e per le persone che potrebbero trasferirsi qui per collaborare con noi nelle nostre aziende.”
“Questo è un Tavolo omogeneo - conferma Paolo Lunardi di Confcommercio -, ciascuno con le proprie peculiarità. Ad esempio Confindustria è molto attiva sul tema viabilità, Bretella Ovest eccetera. Noi invece abbiamo maggiore predisposizione al turismo. Se dobbiamo spingere alla collegialità tutte le Amministrazioni del territorio, anche noi dobbiamo essere uniti e forti.”
Sull'unità di intenti delle categorie economiche, a sentire le dichiarazioni rese in conferenza stampa, non ci piove. Anche un'associazione da sempre defilata come Coldiretti, per voce del presidente di zona Valerio Bonato, parla oggi di “gioco di squadra” mentre Flavio Convento di Confesercenti si augura che il Tavolo non venga dipinto come un coordinamento “dove si va solo per lamentarsi” perché le lamentele, quand'anche ci fossero, “vogliono proporre soluzioni”.

Ma c'è qualcosa che, in questo processo condiviso per la crescita del territorio, ancora frena e smorza le energie. E si tratta appunto di quella “collegialità” che si vorrebbe alla base dell'azione delle Amministrazioni pubbliche locali per remare tutti insieme nella stessa direzione.
Beozzo fa ancora l'esempio della SPV: “Manca ancora una politica condivisa sulle strade esistenti, su cui si riverserà il traffico dell'infrastruttura. Non c'è un piano territoriale di circolazione. Manca l'idea di un nuovo patto sociale di gestione del territorio. Il politico pensa alle prossime elezioni, noi ragioniamo per gli anni più avanti.”
Ancora Beozzo - nonostante i buoni propositi espressi dal Tavolo - mette alla berlina la mentalità delle sigle, che ancora contraddistingue le stesse associazioni economiche, e dei campanili, per gli enti pubblici: “Siamo ancora un territorio di città murate e di feudi.”
“Intorno - incalza il presidente di Apindustria - tutti crescono, basta vedere la vicina Cittadella. Bassano invece fa passi indietro, sta diventando una città di campagna. C'è un'incapacità amministrativa in forte ritardo per la crescita del territorio, in una città già aspirante capoluogo di Provincia.” Non tutto però è imputabile all'attuale Amministrazione comunale e non solo a quella di Bassano: “È mancata una programmazione a lungo termine - concordano i referenti del Tavolo -. Per costruire una casa bisogna partire dalle fondamenta e il territorio, nel suo insieme, non ha fondamenta.”
Non c'è dunque centrosinistra o centrodestra che tenga, solo questioni da affrontare, con sollecitudine e concretezza, al netto delle differenze politiche.
“I risultati si ottengono uniti - ammonisce Caron di Confindustria -. Indipendentemente dal colore del gatto, noi vogliamo prendere il topo.”

Ma allora come si prende il topo, in questa efficace metafora alla Tom & Jerry?
“Lavoriamo in squadra dalla A alla Z - è l'appello dei rappresentanti del Tavolo di Coordinamento -, comprese anche la politica, le municipalità e la comunicazione.”
Già: perché non c'è solo un richiamo a una maggiore capacità di fare rete, e di accogliere le istanze dei referenti del mondo delle imprese, da parte dei 28 Comuni del territorio.
Ce n'è anche per gli organi di informazione. I quali, a detta delle categorie economiche, sono restii ad approfondire le tematiche del futuro del territorio al di là della notizia o del presunto scoop del giorno. E che inoltre, sempre come lamentato da alcuni presidenti di categoria, danno o non danno la notizia a seconda di chi la diffonde e di chi rappresenta.
Qui, in realtà, il Tavolo di Coordinamento delle Categorie Economiche del Bassanese ha messo il piede in un ginepraio.
È pur vero che alcuni organi di comunicazione locali sono espressione diretta proprio di talune associazioni di categoria, e in quanto tali sono più “sensibili” a quanto viene fatto o dichiarato dalle medesime rispetto alle altre.
Ed è anche vero che talune testate devono rispondere a una proprietà e a una linea editoriale sulle cui disposizioni non si può debordare.
Ma sono queste - e non certo da oggi - le regole del gioco. Basate sul principio che chi svolge la mia professione opera comunque in autonomia e non può fare squadra con nessuno. Per cui ben venga l'invito a prestare maggiore attenzione alle istanze e alle proposte lanciate dal Tavolo: ciascuno, nel campo dell'informazione, ne terrà conto secondo la propria capacità di recepirle e gli spazi a disposizione.
Ma non veniteci a chiedere di “lavorare in squadra dalla A alla Z”.
Prima che le testate giornalistiche locali “facciano rete” per la crescita condivisa del territorio è più facile che venga inaugurata la Superstrada Pedemontana Veneta, aperta la Bretella Ovest che toglierebbe le decine di migliaia di veicoli che intasano oggi quotidianamente l'imbuto di Rosà della Ss 47 e - visto che ci siamo - completata anche la Salerno-Reggio Calabria.

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