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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Inclinazione naturale

Due cabine, un pistone e la stazione a parete: ecco il progetto definitivo dell’impianto di trasporto meccanico tra il Prato e viale dei Martiri, approvato dalla giunta comunale e presentato questa sera in sala Chilesotti

Pubblicato il 06-02-2023
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Eccolo qua, l’ascensore comunale. Nella sua forma e funzionalità risolutiva, realizzata dai progettisti, gratificata dal parere favorevole della Soprintendenza con tanto di autorizzazione paesaggistica e approvata dalla giunta Pavan.
Il progetto definitivo del sistema di trasporto meccanico tra Prato Santa Caterina e viale dei Martiri - come viene burocraticamente definito -, è cosa fatta, ma con alcune sostanziali differenze rispetto alla proposta progettuale che nel gennaio dell’anno scorso era stata presentata in commissione consiliare.
Parola d’ordine degli estensori del progetto: ridurre il più possibile l’impatto visivo dell’impianto in viale dei Martiri, il balcone panoramico più prezioso della città, tutelato da ben due vincoli paesaggistici.

Il rendering del progetto definitivo visto dalla stazione a valle di Prato Santa Caterina

Nel render ovvero foto-inserimento di progetto che vedete qui sopra potete innanzitutto osservare il sistema di trasporto inclinato nella sua totalità.
Rispetto all’ipotesi originaria è stata mantenuta con la stessa struttura la stazione degli ascensori “a valle”, e cioè quella giù in Prato all’imbocco della scalinata Gerhard Ott, con le pareti in vetro e una copertura “ad elle” in acciaio tipo corten.
Cambia la fisionomia delle due cabine che salgono e scendono su una doppia monorotaia ovvero doppio carrello a scorrimento. Prima erano costituite interamente di vetro, adesso sono composte di vetro - per mantenerne la funzione panoramica - e da profili in acciaio tipo corten: soluzione che ne abbatte la spesa di realizzazione a fronte dell’impennata del costo del vetro (+70% in un anno) dovuta all’aumento delle tariffe energetiche.
Ma la vera rivoluzione del progetto definitivo, che potete vedere nei render pubblicati in calce, riguarda la stazione “a monte” di viale dei Martiri, punto di arrivo del tiramisù e di partenza del riportamigiù proprio di fronte all’immobile del Teatro Astra.

Nella prima ipotesi progettuale, che era stata comunque concordata con la Soprintendenza, la stazione sul viale dei Martiri era una “casetta” totalmente in vetro dal quale gli utilizzatori dell’impianto uscivano o entravano in ascensore lateralmente.
Per evitare interferenze con il marciapiede del viale la stazione era protesa in direzione della scarpata, raddrizzata alla base nel dislivello e sostenuta da un apposito terrapieno.
Ora, nel progetto definitivo, questa soluzione non c’è più.
Al suo posto viene realizzata una sottile parete di vetro, larga 5,50 m. e alta 2,50 m., dotata di due porte con profili in acciaio tipo corten per consentire l’imbarco e lo sbarco frontale - e non più laterale - degli utenti. Sui profili delle due porte saranno collocati i comandi di chiamata delle due cabine.
Tra il marciapiede e la parete a vetro verrà ricavata una piazzola di attesa di 1,20 metri di larghezza per evitare l’entrata o l’uscita dall’ascensore direttamente sul marciapiede stesso. Piazzola che, unitamente alla porzione di marciapiede antistante, sarà pavimentata in porfido.
Le due cabine saranno programmate in modo tale da non permanere mai in fase di riposo sulla stazione di viale dei Martiri, evitando così “interferenze visive” col panorama.
Alloggeranno entrambe nella stazione a valle giù in Prato. Al termine della risalita, in assenza di persone che entrano in cabina per scendere, la cabina stessa scenderà automaticamente nella meno impattante collocazione alla base dell’impianto.
Ciascuna delle due cabine avrà una capienza fino a 10 persone e percorrerà in 50 secondi una distanza lineare di 26 metri per un dislivello di 14 metri.
Contestualmente, i bagni pubblici ubicati all’imbocco della scalinata Gerhard Ott, retaggio dei tempi in cui in Prato si svolgevano i mercati, saranno demoliti e l’intera piazzetta della stazione a valle riqualificata.

Sono questi, in sintesi, gli elementi principali della visione “esterna” del progetto definitivo del sistema di trasporto meccanico, di cui è attualmente in elaborazione il progetto esecutivo prima che l’opera pubblica vada in gara.
L’opera, affidata ai progettisti dal Comune di Bassano del Grappa nel luglio del 2021, è il frutto del lavoro congiunto di un raggruppamento temporaneo di professionisti di cui il ZanataGroup Studio Associato, dell’architetto Felics Zanata e del geometra Giampi Zanata, è il capogruppo mandatario. Lo studio bassanese si occupa in particolare del progetto architettonico, della direzione lavori e del coordinamento della sicurezza.
Gli altri mandanti del raggruppamento sono il geologo dott. Alberto Tundo, l’archeologo dott. Rosario Salerno e l’esperto di acustica dott. Mario Andreotti. Completano la squadra di progetto i collaboratori ing. Christian Ceccato per il progetto delle opere strutturali con particolare riferimento alle parti in vetro strutturale, l’ing. Claudio Gregori per il progetto delle opere meccaniche necessarie al funzionamento dell’ascensore inclinato e il perito elettrotecnico Federico Bizzotto per il progetto dell’impianto elettrico.
L’ing. Gregori, di Terni, è in particolare riconosciuto come la massima autorità italiana nel campo della progettazione ingegneristica degli ascensori inclinati.
Al di là dell’aspetto architettonico dell’impianto, la parte ingegneristica e impiantistica riveste un ruolo fondamentale perché se da una parte - fatta eccezione per la configurazione della stazione a monte e per la struttura delle cabine, non più totalmente in vetro - quello che si vede del nuovo progetto del tiramisù tra Prato e centro storico non si discosta sostanzialmente dalla prima ipotesi progettuale, ciò che cambia radicalmente rispetto a prima è quello che non si vede.

È uno dei concetti basilari che vengono illustrati alla cittadinanza nell’affollato incontro pubblico tenutosi oggi in serata nella sala Chilesotti del Museo Civico, con l’architetto Felics Zanata chiamato al fatidico compito di illustrare il progetto definitivo.
“Dopo la prima ipotesi progettuale, concordata con la Soprintendenza e presentata a gennaio 2022 - spiega Zanata -, abbiamo iniziato a fare dei ragionamenti sull’opportunità di migliorare la stazione a monte in viale dei Martiri, che ci suscitava qualche perplessità, sempre in stretto contatto con la Soprintendenza stessa.”
“In quella prima ipotesi - aggiunge - il sistema di trasporto meccanico era basato su un impianto di ascensori elettrici e gli ascensori di tipo elettrico prevedono lo sbarco laterale delle persone. Per questo era stata progettata una stazione coperta, di vetro, con le porte ai lati per l’entrata e l’uscita.”
La “rivoluzione” messa in atto dal team di progettisti ha consentito di prevedere lo sbarco frontale sul marciapiede, riducendo la stazione a monte a una sola e sottile parete di vetro.
E tale soluzione è possibile con gli ascensori di tipo oleodinamico.
In parole estremamente povere, e senza scendere in dettagli, le due cabine vengono spinte oleodinamicamente da un grande pistone idraulico collocato nell’interrato della stazione giù in Prato. In questo modo, come sottolinea Zanata, “la progettazione ha mantenuto la struttura a valle e ha introdotto un meccanismo che ha semplificato la stazione a monte.”
Non si tratta di una soluzione trovata nel giro di un mattino, ma del risultato di un anno di analisi, valutazioni, sopralluoghi e quant’altro.
“L’analisi e la trattativa con la Soprintendenza - afferma l’architetto - rispondevano all’esigenza di coniugare la tutela del paesaggio con la necessità di realizzare un impianto che soddisfasse tutti i requisiti dal punto di vista meccanico e della sicurezza.”
“In quest’anno - continua - nello sviluppo del progetto in rapporto alla tutela del paesaggio, che per me è prioritaria, più volte la coperta è sembrata corta. Ringrazio la Soprintendenza che ci ha concesso tutto il tempo necessario per trovare la soluzione giusta.”

Infine i costi. Quadro economico complessivo dell’opera: 1 milione di euro, di cui 755.000 per lavori e 245.000 per somme a disposizione dell’amministrazione.
Certamente molto di più del costo previsto, ma mai formalizzato, dall’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Zonta che alla commissione consiliare del gennaio 2022 aveva indicato un quadro economico di 600.000 euro.
Rispondendo questa sera all’inevitabile domanda posta dal pubblico - e nella fattispecie da un componente della commissione consiliare Lavori Pubblici - sul “perché 1 milione di euro”, l’architetto Zanata, precedendo lo stesso assessore Zonta, spiega che il nuovo quadro economico è in linea col prezziario dei Lavori Pubblici della Regione Veneto, aggiornato al rialzo nel 2022 per l’impennata dei costi delle materie prime. “Noi dobbiamo adeguarci al prezziario regionale per legge”, specifica il progettista.
Tra le domande del pubblico c’è anche quella sui costi di manutenzione dell’impianto.
“Non più delle spese di manutenzione di un normale ascensore oleodinamico a pistone di un condominio di 6 o 7 piani, e cioè 2 o 3mila euro”, replica l’architetto.
Ordunque, egregi lettori, il sistema di trasporto meccanico tra Prato Santa Caterina e viale dei Martiri sembra aver trovato una volta per tutte la sua inclinazione naturale.
L’insolita combinazione di una soluzione lineare per una cosa che va storta per sua stessa natura.

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