Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 06-02-2013
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“Sei” come il numero dei tribunali - fra le 31 sedi giudiziarie periferiche cancellate dal governo - che il parlamento uscente, su parere delle Commissioni Giustizia di Senato e Camera, ha rimandato agli esami di recupero.
“Sei” come la data di oggi, mercoledì 6 febbraio, scelta per lanciare una nuova manifestazione di protesta in difesa dei sei palazzi di giustizia soppressi e contro la morte annunciata degli stessi.
Non aggiungiamo un terzo “Sei”: la combinazione sarebbe diabolica.
Il drappo esposto questa mattina sulla facciata del Tribunale di Bassano. Foto Alessandro Tich
Fatto sta che i Tribunali di Bassano del Grappa, Chiavari (Genova), Lucera (Foggia), Pinerolo (Torino), Rossano (Cosenza) e Tolmezzo (Udine), riuniti tramite gli ordini degli avvocati e i comitati locali nel neonato Comitato nazionale “Sei da Salvare”, sono usciti oggi tutti insieme allo scoperto: esponendo in contemporanea - sulle facciate delle rispettive sedi - un drappo bianco, listato a lutto, con al centro il motto e il simbolo dei “Sei da Salvare” medesimi.
Una simultaneità nell'azione di protesta che, come specificano i promotori dell'iniziativa, “rappresenta l'unitarietà d'azione e d'intenti fra i sei Tribunali da salvare, che facevano parte di quei 12 che Camera e Senato avevano dichiarato “intoccabili” con proprio parere, ma che il 10 agosto 2012, a differenza dei restanti e in totale spregio della volontà parlamentare, sono stati soppressi.”
Alle 11 di questa mattina, così come nelle altre cinque città coinvolte, il drappo listato a lutto è stato esposto sopra l'ingresso del palazzo di giustizia di via Marinali: la cui facciata, tra drappi e striscioni, si è trasformata ormai in un tazebao del dissenso, principalmente forense, nei confronti del provvedimento di iron lady Severino.
Non si tratta di una protesta estemporanea: la manifestazione odierna, negli intenti dei promotori, è infatti solo il primo atto dell'azione di pressing che il Comitato ha in programma di promuovere nei confronti dei prossimi nuovi occupanti delle stanze dei bottoni di Roma.
“I “Sei da Salvare” - affermano infatti i rappresentanti del nuovo “esagono” giudiziario - porranno in essere ogni opportuna iniziativa atta ad indurre il nuovo parlamento ed il nuovo governo a correggere i gravi errori precedentemente commessi.”
Riusciranno i nostri eroi a smuovere le acque nell'oceano dell'immobilismo romano? Si accettano scommesse: la quotazione è di uno a Sei.