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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

#nonsoloponte&ossario

Dopo la presentazione del bilancio di mandato dell'amministrazione le minoranze, non coinvolte nell'iniziativa, scrivono una dura lettera al presidente del consiglio comunale. Più un Manifesto sui temi della città trascurati dalla giunta Poletto

Pubblicato il 04-07-2015
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Rinascimento in bianco e nero

Vi confesso che lo stesso pensiero era venuto anche a me: possibile che a Bassano del Grappa esistano solo il Ponte degli Alpini e il Tempio Ossario?
Non voglio essere frainteso: onore e gloria al nostro adorato Monumento palladiano e al Tempio che conserva le spoglie di oltre 5000 vittime della guerra. Il mio dubbio non era infatti direttamente riferito alle due strutture che per noi - sia in senso profano per l'una che religioso per l'altra - sono sacre, ma alla rilevanza conferita alle medesime nel bilancio del primo anno di mandato dell'Amministrazione comunale.
Un paio di settimane fa il sindaco Riccardo Poletto e i suoi assessori hanno infatti convocato la stampa per illustrare in pompa magna i risultati dei primi dodici mesi di governo della città.

Foto: archivio Bassanonet

Un consuntivo che è racchiuso in un documento di sintesi, pubblicato anche nel sito web del Comune (www.bassanodelgrappa.gov.it/Comunicazione/In-Primo-Piano/Bilancio-del-primo-anno-di-mandato-amministrativo), dove le prime due medaglie che la giunta comunale si appunta al petto sono giustappunto il progetto di restauro - peraltro annunciato e non ancora in corso d'opera - del Ponte di Bassano e la riapertura - peraltro provvisoria e parziale - del Tempio Ossario.
Il resto del corposo documento, grandi opere a parte, fornisce una lunga sequela di numeri e di elenchi. Nel capitolo “la città e le sue sfide”, nella fattispecie, si sottolineano tra le altre cose le misure adottate in tema di sicurezza (nuovo comandante Polizia Locale, Patto Civico, potenziamento controlli), i lavori pubblici eseguiti nei quartieri, le iniziative e le mostre in campo culturale. A cui si aggiungono i buoni propositi: e cioè i temi nei quali l'Amministrazione è impegnata, ma che non sono ancora usciti dalla fase di work in progress: Tribunale della Pedemontana, completamento della Ciclopista del Brenta, nuova mobilità ciclabile per fare solo qualche esempio.
Interessante anche il capitolo “La città accoglie i suoi ospiti”: ampio risalto viene riservato ai positivi dati delle presenze e visite alla Biblioteca Civica e agli oltre 100mila spettatori della trascorsa edizione di Operaestate Festival Veneto.
Ma non viene fatto alcun accenno, in riferimento alla risposta del pubblico, al Sistema Museale Cittadino (Museo Civico, Palazzo Sturm e edifici collegati) di cui vengono resi noti solo l'elenco delle mostre realizzate e gli importi per i lavori di conservazione e valorizzazione.
Comunque sia, fatta eccezione per il Ponte e per il Tempio Ossario, “solo ordinaria amministrazione, che non comunica qual è il progetto di città che la giunta Poletto ha in mente”. E' l'accusa che viene lanciata dalle minoranze in consiglio comunale, che unite e compatte convocano la stampa in Comune (presenti in ordine alfabetico: Tamara Bizzotto, Federica Finco, Roberto Marin, Stefano Monegato, Mariano Scotton e Andrea Zonta, assenti giustificati Dario Bernardi, Annamaria Conte e Alessio Savona) per esprimere le loro critiche osservazioni sul documento di bilancio del primo anno di mandato, definito dalle stesse un “deprecabile e propagandistico episodio”.
Aggettivi forti, che non si riferiscono tanto al merito dei contenuti - sui quali le opposizioni hanno comunque da dire peste e corna - quanto al metodo con il quale il documento è stato elaborato e reso pubblico.
“Si tratta di una comunicazione istituzionale che riguarda tutto il consiglio comunale nella sua interezza - spiega Roberto Marin -. I numeri riportati, riferiti alle sedute del consiglio e delle commissioni consiliari, alle assemblee di quartiere, alle partecipazioni agli enti di coordinamento del comprensorio, alle prestazioni socio-assistenziali o della mensa scolastica, ai servizi erogati dal Comune rivestono qualifica di comunicazione istituzionale dell'ente e di tutte le sue rappresentanze. Non si capisce come mai su questo format di comunicazione non siamo stati fatti partecipi.”

Caro presidente ti scrivo

E così i consiglieri di minoranza, tutti insieme appassionatamente, hanno scritto e trasmesso una dura lettera al presidente del consiglio comunale Carlo Ferraro nella quale viene espressa la “totale sorpresa e rammarico” per l'operazione di governo e maggioranza, con conseguente richiesta di “formale e risoluto intervento volto a biasimare e censurare gli autori di una iniziativa di comunicazione istituzionale che ha coinvolto solo una parte dei componenti il consiglio comunale rispetto alle prerogative di tutti i componenti dello stesso”.
Si invita pertanto Ferraro - componente della stessa maggioranza oggetto delle critiche ma arbitro “super partes” per la sua carica istituzionale - “ad un necessario confronto e chiarimento su tale iniziativa (...) affinché vengano presi i provvedimenti necessari per garantire in futuro l'integrità ed i peculiari compiti del consiglio comunale e di tutti i suoi componenti”.
Siamo dunque alle solite: dai banchi di opposizione viene contestata l'assoluta mancanza di quel dialogo che Poletto aveva promesso, in caso di vittoria, negli ultimi giorni della sua campagna elettorale.
Mariano Scotton, entrando nel merito degli interventi di amministrazione, rincara la dose: “Osserviamo la lentezza dell'azione amministrativa rispetto ad altri importanti Comuni della nostra provincia, come ad esempio Thiene o Schio. A Bassano per la Tasi sono arrivati nelle case dei cittadini solo il 30-35% dei bollettini. E' un ritardo inaccettabile.”
Stefano Monegato sottolinea “la mancata esperienza” di diversi componenti di giunta e di maggioranza: “In un anno, in tutta Bassano, di assessori se ne sono visti uno e mezzo (di chi si tratta? si accettano scommesse - Ndr) e il sindaco svolge i suoi compitini istituzionali. Nessuno nasce esperto, ma Bassano non può aspettare che queste persone maturino per due o tre anni.”
“Per l'apertura del Tempio Ossario - incalza Monegato - si è visto quanto l'Amministrazione si sia appropriata di un merito che spetta invece alla Regione. Poi ci sono le grandi sparate sui giornali, come quella dell'assessore Cunico che si propone di ricuperare 4,5 milioni in bilancio applicando il metodo della “lean production” della Toyota. Mi auguro davvero che riesca a farlo, ma mi spieghi come. O come l'annuncio del vicesindaco sul possibile progetto del parcheggio interrato al Terraglio, smentito dal sindaco il giorno dopo.”
“Quello che stupisce dal documento di bilancio - afferma Tamara Bizzotto - sono i tanti numeri e i pochi contenuti. Sui numeri non ci sono termini di paragone, non sappiamo se siano in eccesso o in difetto rispetto agli altri mandati. Sul Ponte degli Alpini e il Tempio Ossario, sono progetti che il PD ha sottovalutato quand'era il partito di maggioranza anche della passata amministrazione. E i risultati di Operaestate Festival non sono dovuti a questo mandato, ma sono stati ereditati della precedente amministrazione.”
Concorda Andrea Zonta, già assessore nella giunta Cimatti: “Ci sviolinano i risultati di un lavoro fatto dall'amministrazione precedente. Sul Ponte Vecchio non bisogna più dire ma fare, lo si sapeva già da tempo. Il Tempio Ossario sarà un percorso lungo e ancora distante dalle conclusioni. Non c'è una programmazione di che cosa vogliono fare. Viabilità, organizzazione interna del Comune, urbanistica, patrimonio pubblico. Che dicano, dopo un anno, quali sono i loro obiettivi.”
Federica Finco punta il dito sulla cultura e non solo: “Sullo sviluppo culturale della città si chiede una nuova progettualità, ma sul Polo Museale Santa Chiara non si sa ancora nulla. Il Museo ha scelto l'estate, e cioè il momento peggiore, per la mostra su Federico Bonaldi, un maestro della ceramica che meritava un contesto mondiale e almeno un avvicinamento al Giappone. E' un'occasione sprecata. C'è mancanza di umiltà, è l'ascolto della città che manca. Ad esempio, i press container per la differenziata: la città non li vuole, i quartieri non li vogliono. Ma i press container verranno messi, perché loro hanno deciso così.”
“La città oggi ha bisogno di concretezza, non di annunci - conclude Roberto Marin -. La città non ha bisogno dell'ordinaria amministrazione.”

E dal centrodestra spunta il...Manifesto

Le minoranze united hanno pertanto elaborato un loro documento di sintesi - di una sola paginetta ma comunque denso di spunti - che indica le problematiche della città che, a loro dire, sono state trascurate in questo primo anno di mandato e meritano pertanto di essere prese in considerazione.
E' nato così, dai gruppi consiliari che esprimono a vario titolo (Movimento 5 Stelle a parte) il pensiero politico di centrodestra, il...Manifesto. Solo una coincidenza, ovviamente, con la storica testata di sinistra. E so che Stefano Monegato, che è un nostro lettore e che è dotato di un sense of humour spesso non rintracciabile in alcuni suoi colleghi, capirà lo spirito della mia battuta.
Il Manifesto delle opposizioni è significativamente intitolato #nonsoloponte&ossario e accende i riflettori su sette pregnanti argomenti, espressi in altrettanti paragrafi le cui lettere iniziali formano la parola BASSANO.
Ve lo riportiamo di seguito, integralmente:

#nonsoloponte&ossario

Quali sono le priorità della nostra città tra urgenze, necessità e strategie dopo un anno?

B
ilancio comunale: tassazione locale ai massimi e nessun progetto strutturato di revisione della struttura comunale e della spesa pubblica corrente locale per migliore efficienza, efficacia e razionalizzazione in ottica di ridurre il prelievo e migliorare i servizi offerti

Assenza di qualsiasi progetto strutturato culturale-turistico-ricettivo per il rilancio socio-economico della città nonostante uno status molto delicato delle attività economiche locali; i poli museali, le opportunità culturali ed artistiche, i luoghi attrattivi quale perno di sviluppo e non strumento per ottenere marginali entrate che squalificano le eccellenze che sono della città

Status del centro storico: quali le scelte strategiche fatte rispetto all'evidente situazione di desertificazione in tutti gli ambiti del cuore cittadino?

Sociale-scuola-sport: riduzione-tagli-economie e ordinarietà rispetto a contesti strategicamente essenziali del tessuto cittadino per garantire assistenza, crescita e costruttiva aggregazione dei nostri cittadini; nel contesto attuale quali iniziative per lavoro, giovani, emergenze sociali ed educative e di effettivo sostegno alle famiglie?

Aree strategiche della città: dichiarate nella globalità degradate ai fini di possibili iniziative commerciali anche di grandi dimensioni (Mercante, ex-ospedale, ecc.) quali progetti, quali programmi rispetto a punti nevralgici della città come area ex-ospedale, piano Mar, immobili della Cittadella della Giustizia, Polo Santa Chiara; quale attenzione all'impatto ed alle implicazioni urbanistiche e di viabilità della Superstrada Pedemontana Veneta?

Nessuna programmazione, strategia, priorità e razionalizzazione nello sviluppo delle principali opere pubbliche strategiche in un'epoca di notevole contrazione delle risorse disponibili

Ospedale e sanità cittadina: quali programmi ed obiettivi per salvaguardare le strutture socio-sanitarie cittadine dall'uso acefalo della scure dei tagli di “presunta” efficienza che inesorabilmente privano il nostro comprensorio di servizi essenziali con danni strutturali al contesto economico locale?

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