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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Centro di gravità permanente

Comunali a Bassano: Italia Viva, con +Europa, si smarca dal binomio centrodestra-centrosinistra e lancia un messaggio alle liste di centro, moderate e riformiste. Gianni Castellan candidato sindaco “di servizio”: vi spiego che cosa significa

Pubblicato il 10-02-2024
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Brassaï. L’occhio di Parigi

È da tanti anni che scrivo articoli come cronista e osservatore politico nella meravigliosa Repubblica di Bassano del Grappa. Ma questa, ancora, non l’avevo sentita.
In vista delle elezioni amministrative di giugno, Italia Viva Bassano lancia infatti un nuovo format di leader politico: il candidato sindaco “di servizio”. Più avanti vi spiegherò bene che cosa significa.
La notizia di oggi è che la sezione cittadina del partito renziano, assieme a +Europa, rompe gli indugi ed entra ufficialmente nell’agone elettorale, con tanto di conferenza stampa convocata nella sede di IV in via Portici Lunghi.

Da sin.: Gianni Castellan, Giovanni Reginato, Maurizio Scalabrin, Denis Foffano, Luciano Fabris (foto Alessandro Tich)

Non manca all’appuntamento, ed anzi parla per primo, il presidente provinciale di Italia Viva Maurizio Scalabrin, che spiega la strategia per arrivare alla “migliore soluzione possibile per amministrare la città di Bassano”.
Col punto fondamentale di partenza della proposta amministrativa: quello di “uscire dallo schema centrodestra contro centrosinistra”.
Dichiara Scalabrin, riformista convinto: “La destra affronta i problemi in posizione di assoluta retroguardia e la sinistra sta tentando di interpretare il ruolo dell’anti destra. Noi vogliamo evitare di parlare di “anti” e vogliamo lavorare “per” Bassano.”
“Stiamo assistendo alla guerra fra partiti del centrodestra a Bassano e a Montecchio Maggiore e sta franando l’unità del centrodestra - prosegue il presidente provinciale del partito -. Noi stiamo facendo un lavoro controvento per uscire dalla logica dei due schieramenti e puntare alla concretezza, in senso europeo. In questa fase vogliamo svolgere il ruolo di aggregatori del numeroso gruppo di persone che rappresentano l’area moderata di centro, del riformismo e del pragmatismo amministrativo. Lanciamo un messaggio di collaborazione per la riaggregazione di queste aree.”
Da qui la notizia di oggi numero due: Gianni Castellan, coordinatore di Italia Viva Bassano, sindacalista CISL di lungo corso con responsabilità anche nazionali e già presidente di quartiere Angarano, ha dato la sua disponibilità ad assumere l’inedito incarico di candidato sindaco “di servizio”.
“È il candidato che offriamo a Bassano ma non è una proposta definitiva - spiega Scalabrin -. Non è Italia Viva al centro del progetto, ma al centro del progetto è Bassano. Se nei contatti con le altre liste emergeranno le condizioni per un candidato sindaco più aggregante per portare avanti questo progetto, Castellan è disponibile a fare immediatamente un passo indietro.”

Per la serie “toh, chi si rivede” interviene quindi una vecchia conoscenza del canale Politica di Bassanonet: Giovanni Reginato, medico chirurgo di professione e già storico esponente del Partito Democratico di Bassano e consigliere comunale, oggi iscritto a Italia Viva.
“Il pragmatismo delle azioni citato dal presidente Scalabrin fa parte dei nostri spunti programmatici e faccio l’esempio della sanità - esordisce Reginato -. Sulla sanità, in cinque anni l’amministrazione Pavan ha brillato per la sua assenza. Non l’ha portata alla luce come problematica e la Conferenza dei Sindaci non ha recepito i problemi per portarli in Regione. Il problema delle liste di attesa è rimasto tale e quale e per l’assistenza agli anziani e la medicina di territorio non c’è stato un barlume di soluzione.”
Ed ecco che Reginato, per citare all’incontrario una celebre frase di Nanni Moretti, dice una cosa molto poco di sinistra:
“Nelle RSA e nelle Case di comunità i posti sono assolutamente insufficienti. C’è la necessità di arrivare una convergenza tra pubblico e privato sulla costruzione di Case di Riposo, perché la parte pubblica non ce la fa a rispondere alle esigenze della quarta età. Non siamo ideologicamente contro i privati, i problemi sono ancora sul tappeto. Questo è pragmatismo.”
Poi, sempre in tema di vecchie conoscenze del nostro canale Politica, è della partita anche Luciano Fabris, altrettanto storico esponente locale del fronte liberaldemocratico, rappresentante di +Europa.
“Noi di +Europa non siamo un partito ideologico, non imponiamo per forza il nostro simbolo ma mettiamo la nostra faccia e credibilità”, sono le sue parole.
“Siamo pragmatici e capaci di presentare una visione di città europea - continua Fabris -. Vogliamo prendere gli standard molto elevati della Comunità Europea, e penso principalmente ai Paesi del Nord, e portarli a Bassano. Non una Bassano che dura quattro o cinque anni, ma investire su una città del futuro.”
“La giunta comunale di oggi è obsoleta - incalza l’esponente di +Europa -. Noi siamo federalisti, europeisti, pragmatici e non ideologici. A Bassano con Italia Viva partiremo da un programma, abbiamo fissato dei punti. La prima cosa è la qualità della vita, che tocca direttamente i cittadini. Mi rivolgo a quelli che non votano, che non si ritrovano con quei partiti e con certe logiche.”
Luciano Fabris anticipa che la sua lista non correrà con il nome e il simbolo di +Europa, ma si chiamerà “Civica Liberaldemocratica”. Avrà un cerchio di persone stilizzate come logo, con la scritta “Al centro la persona”.

Dunque, riepilogando: Italia Viva, con l’appoggio di +Europa, si propone quale centro di gravità permanente per tutte le realtà civiche e politiche di centro che non si riconoscono nello schema bipolare centrodestra-centrosinistra in quanto “riformiste, moderate, pragmatiche e progressiste”.
Intervenendo per ultimo, Gianni Castellan lancia innanzitutto una frecciata al centrosinistra bassanese:
“La cosa difficile non è accettare le nuove idee ma dimenticare le vecchie idee”.
Messaggio diretto per posta prioritaria al PD di Bassano, che sabato scorso, assieme a Bassano Passione Comune, ha annunciato la candidatura a sindaco di Roberto Campagnolo e che “propone la squadra già bocciata nel passato”.
“La prima notizia - dichiara Castellan - è che diciamo “No” alla proposta che il PD ha fatto sabato scorso, sul piano del merito e del metodo, e sul metodo stendiamo un velo pietoso.”
“La seconda notizia - prosegue - è che Bassano e i bassanesi non meritano di essere governati da questa destra che dopo l’uscita della parte civica è sempre più un’amministrazione a trazione leghista e di Fratelli d’Italia. È nostro dovere provare a contrastarla nel tentativo di evitare che Bassano venga invasa da una colata di cemento.” “A parlare sono gli atti amministrativi dell’amministrazione Pavan - aggiunge -. A San Lazzaro si volevano fare capannoni a manetta, nel mio quartiere di Angarano appartamenti nell’area ex Pedrazzoli senza uno studio serio sulla viabilità. Per non parlare di ascensori, eccetera.”
“La terza notizia - sottolinea il candidato sindaco “di servizio” - è che noi ci rivolgiamo alle persone di esperienza e competenza dell’area moderata per creare una terza via che vada fino in fondo, né con la destra, né con la sinistra, e dalla quale esca un candidato sindaco, che oggi sono io e domani può essere un altro.”
Castellan indica anche le altre formazioni, oltre a +Europa che fa già parte del progetto, con le quali intavolare un confronto in ottica di alleanza: “Forza Italia, la nuova DC di D’Agrò, Azione e le liste civiche”.
Poi, sul suo incarico di candidato sindaco per il momento ad interim, spiega ai giornalisti: “Da domani mattina partirà un tavolo per trovare la convergenza su tre-quattro persone. Sarò affiancato in questo compito dal mio “triumvirato” che è composto da Maurizio Scalabrin, Giovanni Reginato e Denis Foffano. Punto ad essere il candidato sindaco meno longevo della storia bassanese.”
Gran finale castellaniano sul problema dell’astensionismo.
“Lancio un appello: tutto questo non ha valore se a giugno il 60% dei bassanesi andrà a votare e il 40% dei bassanesi resterà a casa. Perché se vota il 60%, sappiamo già come andrà a finire. L’obiettivo numero uno è provare a fare in modo che si riscopra il diritto, prima ancora che il dovere, di esercitare il voto. Mi rivolgo in primo luogo ai giovani: partecipate, diventate padroni del vostro destino. Vogliamo anche riformare il sistema formativo della città di Bassano, in senso europeo, e portare qui le facoltà universitarie.”
E allora parta il giro di consultazioni di Castellan & Friends per allargare l’alleanza di coalizione e trovare un eventuale nome che si candidi a sindaco definitivamente: ne ha facoltà.

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