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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Attualità

Cassola: “Gassificatore, è veramente una storia finita?”

Il Comitato “NO Gassificatore” sul caso del sito per trattamento rifiuti della ditta Ecotrasporti, attiguo all'area-gassificatore: “Stiamo approntando una segnalazione al Prefetto e un esposto in Procura per denunciare il rischio ambientale”

Pubblicato il 15-02-2013
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Riceviamo dal Comitato “NO Gassificatore” di Cassola e Rossano Veneto e pubblichiamo:

COMUNICATO

Foto: archivio Bassanonet


GASSIFICATORE DI CASSOLA - E’ VERAMENTE UNA STORIA FINITA?

Comitato “NO Gassificatore”


La lotta contro l’insediamento di un “Gassificatore” per il recupero di materia, che poi così come è stato abbondantemente dimostrato da numerose perizie tecniche nulla recuperava, ma si limitava ad “INCENERIRE” con tassi di inquinamento in aria e al suolo che vi lasciamo immaginare non è ancora finita.
Il progetto di quell’insediamento è stato ritirato in attesa di tempi migliori, e quei tempi stanno maturando a velocità supersonica.
Infatti, tutta quella zona è compresa nell’ambito di applicazione dell’art.38 del PTRC per la Pedemontana Veneta, inoltre è stato, da pochi giorni, dato il via per i lavori di costruzione di un insediamento per lo stoccaggio, il trattamento e quant’altro di rifiuti pericolosi e non, con capacità (al momento) di 22.000 tonnellate anno di rifiuti.
Questo sito è su un terreno confinante a quello in cui doveva insediarsi il “Gassificatore” ed è facile intuire che, fatto uno di li a poco, saranno due, in base a probabili, ipotetici, ma già messi in atto a Cassola per altre realtà “accordi separati” in nome di una strana “emergenza stradale” che a conti fatti apre la via ad insediamenti di ogni tipo, anche pericolosi, anche ad alto rischio di esplosione ed incendio, anche inquinanti per l’ambiente e per chi ci abita.
Oltre alle naturali, ovvie e prevedibili opposizioni alla costruzione di un deposito di rifiuti in una zona del tutto inadeguata, come disse anche il presidente della provincia, in occasione di un suo intervento per il Gassificatore, “AVEVAMO APERTAMENTE ESPRESSO LA NOSTRA CONTRARIETA’ ALL’IMPIANTO, VALUTANDO CHE DAL PUNTO DI VISTA URBANISTICO ERA STATA SCELTA UN’AREA TROPPO ANTROPIZZATA PER UNA’ATTIVITA’ DI GESTIONE DEI RIFIUTI”.
Occorre tener conto di un importante ulteriore fattore che sembra essere sfuggito a tutti, in particolare al progettista dell’impianto, ing. Rigoni, che casualmente è lo stesso che aveva redatto il progetto per il gassificatore.
Infatti, ci sono numerose inadempienze, inosservanze, lacune, mancanze e di fatto dichiarazioni che sembrano non rispondere alla realtà dei fatti, che sono state da noi puntualmente raccolte e diffuse, onde poter dimostrare con i fatti che questo deposito, tra le altre cose, è stato previsto esattamente al di sopra di una vasta falda acquifera, che non solo, alimenta un pozzo per il servizio idro-potabile di Rossano Veneto e al bisogno altri paesi, ma alimenta anche risorgive più a valle.
Che è stata prevista la sua ubicazione su un terreno che è oggetto di due accordi (15-03-04 - Prot. 14972 e del 19-11-04 - prot.70581) tra il comune di Cassola e la Provincia di Vicenza nella quale era ben specificata l’impossibilità di insediamenti insalubri.
Che di fronte all’evidenza, riscontrabile in varie relazioni tecniche di cui una redatta per conto della ATO Brenta dalla Etra stessa, che evidenzia il grave rischio di inquinamento, nulla è stato fatto.
Di fronte ad altre varie inosservanze che abbiamo fatto notare tramite un’altra relazione redatta da un idrogeologo di fama internazionale e contestualizzate in una lettera di esposto da un avvocato di
Rovigo, nulla si è mosso.

Le relazioni le trovate qui:
gassificatorecassola.wordpress.com/2013/01/11/richiesta-di-riapertura-via-per-ecostrasporti-ed-eventuale-sospensione-cautelativa/

Non solo, ma evidentemente, non avendo capito il vero senso del nostro interessamento, l’amministrazione di Rossano ha pensato bene, oltre a contrastare apertamente il nostro interessamento (il culmine si è avuto quando hanno fatto prendere i nostri striscioni esposti in proprietà private) di esporre un cartello con la scritta “L’ACQUA E’ BUONA” è vero al momento è buona, e mai avevamo affermato il contrario, ma dov’era il comune di Rossano dal 2010 ad oggi? Cosa stava pensando di fare l’assessore all’ambiente visto le SETTE diconsi 7 convocazioni che ha ricevuto per via del nuovo insediamento e che sono state TUTTE puntualmente ignorate? E dove saranno questi benemeriti membri della comunità di Rossano se e quando l’acqua risulterà essere inquinata? E perché qualcuno va in giro raccontando che il pozzo è secco e non c’è acqua ne da bere ne per lavarsi i piedi?
Ad oggi abbiamo interessato al problema tutte e ripetiamo TUTTE le autorità che hanno competenza e autorevolezza in questa vicenda, risultati?

ZERO !!!!!!!

Infine il giorno 8 febbraio abbiamo spedito, su sua richiesta, al consigliere regionale Laura Puppato, che avevamo interpellato, quanto di seguito riportato, e stiamo provvedendo per l’invio di un esposto al Prefetto affinché prenda i dovuti provvedimenti nel merito.
Riusciremo, finalmente, a far udire la voce della ragione anche ai piani alti ?


CRONISTORIA DI ECOTRASPORTI - CASSOLA

Alla cortese attenzione
Consigliere Reg. Laura Puppato
Cassola 8 febbraio 2012

La ditta Ecotrasporti è ditta locale di Cassola a conduzione familiare per lo spurgo di rifiuti liquidi e per raccolta di rifiuti solidi. Attualmente opera in Zona Impropria, cioè a dire in mezzo all'abitato di Via De Gasperi.
L'attività attuale è circa 1/10 della attività progettata e autorizzata con DGRV n°2399 del 29-12-2011.

La domanda di Realizzazione del nuovo impianto é stata presentata in Regione il 11/02/2010 e depositata in provincia di Vi e in Comune di Cassola il 31/08/2010, con comunicazione attraverso “Gazzettino” del 03/09/2010, senza convocazione della pubblica assemblea per la presentazione del progetto.

Pubblica assemblea, per la quale la Ditta invia al Sindaco del Comune di Cassola domanda di convocazione presso la sala consigliare del Comune il 13 settembre, per il 13 settembre stesso ottenendo dal Sindaco le due autorizzazioni la mattina stessa L'avviso dell'assemblea viene esposto all'entrata del municipio e all'ingresso dei due ecocentri del comune. (Evidente il vizio di forma)

Nessuno fa caso a questo progetto che al momento della V.I.A. non ha opposizioni (nemmeno il Comune di Rossano manda un rappresentante)

Il 29/12/2011 approvazione con DGRV. N° 2399 e pubblicazione nel Burv.n° 10, del 31 gennaio 2012

Il 1 febbraio 2012 la Ditta Karizia di Cassola presenta nei lotti adiacenti ad est il progetto del gassificatore e risulta evidente il collegamento tra i due impianti: stesso progettista, stesse analisi e struttura di Ecotrasporti eccessiva per un semplice (trasferimento di attività.)

E' in occasione del progetto Karizia che il Cons. Prov.le Matteo Quero (PD) ci informa del progetto Ecotrasporti.

Dopo la opposizione al Gassificatore, il Comitato “No gassificatore...” dei cittadini di Cassola e Rossano vuole capire anche il problema Ecotrasporti. Il quadro non è molto confortante: La zona urbanistica risulta viziata a nostro avviso da una serie di illegittimità e inosservanze che fanno temere per la sicurezza della potabilità dell'acqua del pozzo acquedottistico S. Lorenzo (Etra PZ0165 – Via san Paolo Rossano Veneto), distante appena 207 metri dal sito in cui dovrebbe sorgere Ecotrasporti. In sintesi:

1. Mancato rispetto di un duplice accordo Provincia-Comune del 2004 che prevedeva che nelle nuove zone produttive non potessero essere localizzate attività insalubri;

2. Inosservanza del PTCP
che riconoscendo l'importanza della zona come zona di ricarica della falda pone un vincolo nei confronti delle attività di “industrie a rischio di incidente rilevante” (con depositi di sostanze pericolose per l'ambiente) (art. 29, 3,a).

3. Inosservanza dell'area di rispetto del pozzo S. Lorenzo, chiaramente riportata nella tav. 7 – Vulnerabilità dell'acquifero e rischio risorse idropotabili e già recepita dalla provincia di Vicenza nel 2003. (All. n°4 Estratto tav 7-...).

Si prendono contatti con l'Assessore Conte e si espongono i problemi, poi si scrive alla Regione il 26 luglio sottolineando tutti questi pericoli.

La risposta ci viene data solo in data 28 settembre 2012 dal Dirigente della Direzione regionale tutela ambiente dott. Alessandro Benassi, ma non tocca nessuno dei tre punti più importanti.

Riscriviamo in data 12 ottobre 2012 chiedendo risposte precise ai quesiti e precisando anche un falso progettuale: Il progettista invia tutte le acque di lavaggio dei piazzali o pavimenti (escluse le acque di prima pioggia limitate a 26 mc.) ad una serie di vasche che dovranno scaricare nella fognatura pubblica acque bianche. La fognatura acque bianche non esiste! Quindi tutto finirà nei pozzetti stradali, sottoterra in falda! Nessuna risposta a tutt'oggi!

La ATO Brenta, responsabile della salvaguardia delle acque sotterranee del territorio, invia in Regione a metà novembre una monografia specifica sul Pozzo Etra PZ0165, in cui Sottani ripropone la perimetrazione di salvaguardia già presentata con Altissimo nel 2001 e recepita dalla Provincia di Vicenza nel 2003 nel “Programma provinciale di previsione e prevenzione dei rischi”. Il manufatto Ecotrasporti cade in buona parte entro i limiti della perimetrazione, quindi in zona vietata.

Stanchi di aspettare risposte e preoccupati per il futuro del pozzo di Via San Paolo ci siamo rivolti all'Idrogeologo dott. Droli. La sua relazione non ammette dubbi: esiste un reale, grave pericolo di inquinamento del pozzo se Ecotrasporti sarà edificata nel sito di progetto. Abbiamo steso l'esposto con l'aiuto dell'Avv.to Ceruti e consegnato ai vari protocolli il fascicolo. Ad oggi nessuna risposta da nessuno.

Nel frattempo Ecotrasporti ha avviato i lavori (Ufficialmente, ma fittiziamente il 27 dicembre, in realtà il 6 febbraio.) con la VIA scaduta da tempo.

Stiamo approntando una segnalazione al Prefetto per inoltro al competente Ministero ex art. 309 dlgs 152/2006 e un esposto in Procura della Repubblica per denunciare il rischio ambientale di Ecotrasporti e l'eventuale omissione di atti d'ufficio degli organi regionali. Ugualmente abbiamo preparato anche una ulteriore richiesta di risposta alla Regione.

Link Accordi Comune - Provincia

www.dropbox.com/s/txbsu8jan3u9vak/15-03-04%20-%20Accordo%20Comune%20-%20Provincia%20-%20Prot.%2014972.pdf

www.dropbox.com/s/3ortqewqhcw1cxj/19-11-04%20-%20Accordo%20Cassola%20regione%20industrie%20insalubri%20-%20prot.70581.pdf

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