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Contaminazioni

Sarah corre via senza allontanarsi mai

Testo scritto in onore della giornata mondiale contro la violenza sulla donna

Pubblicato il 27-11-2011
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Sarah corre, sul cortile di casa. Il suo volto sfiora i raggi del sole, coperto dalle ombre degli alberi attorno a lei. I ciliegi sono carichi di frutti che sembrano diventare grandi, quasi volessero esplodere. Sarah corre, sul cortile di casa. Le ombre che nascondono il suo sorriso, nel suo viso, sembrano diventare grandi, quasi volessero farla esplodere.

Il cielo è azzurro, il sole è alto, quasi troppo caldo in questo pomeriggio di Maggio. Sarah corre, sul cortile di casa. Sarah non si è mai chiesta perchè corre, ma non può farne a meno. Corre giù nel prato, attraversa la valle, scende in strada, all’ombra dei cipressi si ferma, su una linea che la sua mente non riesce a oltrepassare.


Sarah parla con gli animali, sorride alle galline, cavalca il cane, rincorre il gatto. Gli animali sono la sua compagnia migliore. Il sole è alto nel cielo. La sua casa di campagna è splendida, fuori dal casino delle città, tra piante rigogliose e il vivace canto degli uccelli. Sarah è una figlia e non sà cosa questo significhi. Sarah non si è mai chiesta perchè corre, ma non può farne a meno. Sarah corre via senza allontanarsi mai.

La campagna è pace, gli animali e gli uomini vivono in armonia gli uni con gli altri, nell’atmosfera i suoni della vita, composti dal vento nelle foglie e dagli uccelli appoggiati nei rami più alti degli alberi. Sarah ha scelto un albero nel quale arrampicarsi quando il paradiso in cui vive le pare solamente un inferno. Il giardino dietro casa sua si trasforma nei suoi pensieri in un deserto arido. Sarah è una figlia e non sà cosa questo significhi.

Sarah ha dieci anni, il suo volto sfiora i raggi del sole, coperto dalle ombre degli alberi attorno a lei. I ciliegi sono carichi di frutti che sembrano diventare grandi, quasi volessero esplodere. Suo padre la ama talmente tanto che talvolta la tiene stretta stretta, talmente stretta che quasi si sente soffocare. Sarah non si è mai chiesta perchè corre, ma non può farne a meno. Suo padre la prende attorno alle sue braccia, si distende accanto a lei, la tocca con le sue mani che hanno l’odore della terra. Le ombre che nascondono il suo sorriso, nel suo viso, sembrano diventare grandi, quasi volessero farla esplodere.

Sarah sente suo padre che le dice di amarla, le dice di stare tranquilla, le dice di essere il regalo più prezioso della sua vita. Sarah deve spogliarsi talvolta, su ordine del padre e non capisce perchè. All’ombra dei cipressi si ferma, su una linea che la sua mente non riesce a oltrepassare. Sarah non capisce, ha paura. Suo padre la ama talmente tanto che talvolta la tiene stretta stretta, talmente stretta che quasi si sente soffocare. Suo padre dice di amarla. Sarah ha paura.

Suo padre fà facce strane, l’eccitazione lo acceca, la tocca ovunque, con le sue mani che hanno l’odore della terra. Sarah sente suo padre che le dice di amarla, le dice di stare tranquilla, le dice di essere il regalo più prezioso della sua vita. La campagna è pace, gli animali e gli uomini vivono in armonia gli uni con gli altri, nell’atmosfera i suoni della vita, composti dal vento nelle foglie e dagli uccelli appoggiati nei rami più alti degli alberi. Sarah ha dieci anni, il suo volto sfiora i raggi del sole, coperto dalle ombre degli alberi attorno a lei. Sarah corre, sul cortile di casa.

Sarah è una dei tanti bambini che subiscono violenze sessuali all’interno delle proprie famiglie, indifesi. Sarah non sà chi possa proteggerla. Suo padre la ama talmente tanto che talvolta la tiene stretta stretta, talmente stretta che quasi si sente soffocare. Il giardino dietro casa sua si trasforma nei suoi pensieri in un deserto arido. Sarah è una figlia e non sà cosa questo significhi. Le ombre che nascondono il suo sorriso, nel suo viso, sembrano diventare grandi, quasi volessero farla esplodere. Sarah non si è mai chiesta perché corre, ma non può farne a meno. Sarah corre via senza allontanarsi mai.

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