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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
La Sindrome di Venezia
Il Comune di Bassano e il “difficile” rapporto con la Regione. Zaia, Donazzan e altri due assessori regionali in campagna elettorale hanno apertamente sostenuto Federica Finco. E ora che il sindaco è Poletto, che si fa?
Pubblicato il 11-06-2014
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Abbiamo riportato con estremo piacere la notizia, di cui ci occupiamo nell'articolo precedente, che la Regione Veneto sta per lanciare a Londra l'ambizioso progetto “Il Veneto di Veronese” e che tra le città protagoniste delle mostre dedicate nei prossimi mesi al grande artista del '500 veneto ci sarà anche Bassano del Grappa.
Si tratta di un evento di caratura internazionale e per la nuova Amministrazione di Bassano - se saprà giocare bene le proprie carte - sarà un'occasione “piovuta” dal cielo per fare bella figura. Non è l'unica occasione in cui la Regione si rende promotrice di significativi appuntamenti in compartecipazione con la nostra città: Operaestate Festival ne è l'esempio più lampante.
Eppure - nonostante queste che appaiono come delle importanti eccezioni alla regola - Bassano del Grappa sembra aver sofferto negli ultimi anni di una sindrome sotterranea, che potremmo denominare “Sindrome di Venezia”: ovvero l'incapacità di “interloquire”, da parte del Comune di Bassano, con le stanze dei bottoni di Palazzo Balbi, sede della giunta regionale del Veneto affacciata sul Canal Grande.
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Il comizio di Luca Zaia pro Federica Finco in piazza Garibaldi (foto: Alessandro Tich - archivio Bassanonet)
Questo è ciò che è stato dichiaratamente sostenuto in campagna elettorale da Elena Donazzan e da Nicola Finco - assessore regionale il primo e consigliere regionale il secondo - che nel promuovere e supportare la causa del candidato sindaco Federica Finco hanno accusato l'Amministrazione del sindaco Cimatti di non aver fatto nulla per favorire i rapporti con la Regione Veneto, ovvero per costruire un canale di relazioni istituzionali finalizzate a portare avanti a Venezia le istanze e le richieste della città passibili di intervento e di finanziamento della Regione.
“Il ruolo di Bassano - dichiarava Donazzan nella celebre conferenza stampa convocata assieme ai due Finco (Nicola e Federica) il 7 maggio scorso - avrebbe potuto essere più importante se ci fosse stata una interlocuzione per una programmazione condivisa, cosa che ci sarà con Federica Finco sindaco.”
Come ben sapranno i nostri più costanti lettori, Stefano Cimatti - nel suo incontro di commiato del 21 maggio con i giornalisti - aveva replicato punto per punto alle affermazioni dei due esponenti regionali nei confronti della sua persona e della sua Amministrazione, sparando a raffica durissime parole su entrambi.
Non si è trattato tuttavia di un episodio circoscritto, e in quanto tale limitato alla “dialettica” (usiamo un eufemismo) a distanza tra i rappresentanti politici e amministrativi del nostro territorio. Perché oltre a Elena Donazzan - che della candidatura di Federica Finco è stata l'ispiratrice e l'indiscussa madrina - un'altra porzione non indifferente di giunta regionale del Veneto è salita a Bassano del Grappa per schierarsi e proclamare il proprio appoggio al candidato sindaco del centrodestra.
Massimo Giorgetti, assessore regionale ai Lavori Pubblici, è giunto in città il 18 maggio - affiancato da Donazzan, Federica e Nicola Finco e un gruppo di candidati di coalizione - per il coup de théâtre dell'annuncio (il progetto in realtà, come ha rivelato Cimatti, era noto agli uffici regionali da almeno tre mesi) del raggiunto accordo con l'Agenzia del Demanio per il passaggio di proprietà alla Regione Veneto della Caserma Montegrappa, dove la Regione sarebbe intenzionata a realizzare le nuove sedi del Commissariato di Pubblica Sicurezza e del Comando della Polizia Stradale, un'area riservata agli Alpini, più 48 alloggi Ater.
Luca Coletto, assessore regionale alla Sanità, è accorso all'Ospedale San Bassiano due giorni prima del voto del primo turno - affiancato da Nicola Finco e da un altro gruppo di candidati di coalizione - per smentire le voci sparse da esponenti di altri schieramenti circa il rischio di depotenziamento dell'Ospedale cittadino a favore di quello, realizzato in project financing, di Santorso.
Infine Luca Zaia: il governatore del Veneto, lo scorso 21 maggio, si è speso in prima persona a favore della candidatura di Federica Finco mettendoci la faccia e dando luogo a un comizio per candidati e sostenitori tra i tavolini del bar “Sotto la Torre” in piazza Garibaldi.
Quanto queste “discese in campo” abbiano influito sul voto dei bassanesi, lo si è visto la sera dell'8 giugno. Ma la “Sindrome di Venezia” - visto come sono andate le cose - è ancora lungi dall'essere debellata e resta aperto il problema dei futuri rapporti tra la nuova Amministrazione bassanese e l'ente regionale, le cui sortite in campagna elettorale non rappresentano di certo un precedente incoraggiante.
Intanto fra un anno si vota di nuovo per le elezioni regionali, e ne sentiremo ancora - e ne vedremo - delle belle. Ma un anno, sotto il profilo delle relazioni istituzionali, è lungo da passare e nei prossimi mesi Bassano, col nuovo sindaco Poletto, dovrà necessariamente ricucire i rapporti con Venezia.
Ma a questo punto - vista la magra figura rimediata sotto il profilo del risultato elettorale - sarà soprattutto Venezia che dovrà ricucire con Bassano.
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