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Possagno? Sì, Grazie

Successo per la mostra sulle Grazie di Canova alla Gipsoteca Canoviana di Possagno. I due gessi - di cui uno restaurato - del celebre gruppo scultoreo, ma anche bozzetti e dipinti sul tema, conquistano il pubblico

Pubblicato il 14-01-2014
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A Possagno si brinda al successo. A calici di prosecco, ovviamente: trovandoci nel cuore della pedemontana trevigiana. In un mese, la mostra sulle Grazie di Canova allestita nel Museo Gipsoteca Canoviana ha ampiamente superato i 5 mila visitatori e - se si tiene conto che questo periodo dell’anno non è particolarmente favorevole per le gite di gruppo o familiari - il dato appare ancora più interessante.
“Ancora una volta la magia di Canova ha conquistato il pubblico” - commenta soddisfatto Renato Manera, vice presidente della Fondazione Canova presieduta da Giancarlo Galan.
A colpire, oltre al dato numerico, sono i giudizi positivi dei visitatori. In essi un dato è comune: lo stupore di chi pensava di trovarsi davanti ad una unica opera, le Grazie, appunto. E che invece, nella Casa Museo di Possagno, ha trovato ciò che si attendeva: ovvero i due gessi delle magiche Grazie, uno dei quali - copia realizzata dal Canova del marmo attualmente conservato alla Gallery of Scotland di Edimburgo - oggetto di un restauro tecnologicamente avanzato che ha ricomposto i danni sull'opera provocati dal bombardamento di Possagno del 1917. Ma anche un percorso espositivo che, intorno a quella mitica immagine, propone altre opere di estremo interesse, tutte ad essa collegate. A partire dai due bozzetti in creta del grande gruppo scultoreo: due piccoli capolavori dove è emozionante osservare le impronte dei polpastrelli dello scultore, impegnati a dare forma alla creta.

“Credo che, se si osservassero questi meravigliosi bozzetti con un microscopio, potremmo rilevarvi le impronte digitali del maestro” - sorride il direttore dell’istituzione Mario Guderzo. E’, tra l’altro, la prima volta che, in epoca contemporanea, si possono osservare, l’uno accanto all’altro, i due preziosi bozzetti. A riunirli è stata proprio questa esposizione: uno dei due è patrimonio del Museo di Possagno, il secondo è stato invece concesso dal Museo Civico di Bassano del Grappa dove è abitualmente custodito.
Stupisce poi la qualità e la bellezza dei dipinti di Canova. Intorno al tema delle Grazie, lo scultore ha infatti realizzato diversi dipinti a olio e soprattutto a tempera. Al bianco dei gessi e dei marmi qui fanno da contraltare i colori accesi, vivacissimi con cui egli ha raffigurato, in diverse pose e situazioni, le Grazie. Poi i disegni, gli schizzi, tutto ciò che consente al visitatore di seguire, passo passo, il materializzarsi dell’idea dell’artista, dal concepimento ai capolavori finali.
Non meno interessanti sono le testimonianze di ciò che, in un’epoca in cui la fotografia non c’era ancora, ha reso subito universale la fama delle Grazie canoviane. Ammiriamo infatti, tra i molti interessanti materiali proposti nell’esposizione, le incisioni che hanno portato la notizia e soprattutto l’immagine di questo capolavoro in giro per il mondo del tempo, creando intorno a questi tre meravigliosi corpi di giovani donne un interesse quasi morboso.
II tutto inserito nella magia della Gipsoteca e dei sui infiniti capolavori. Per offrire una giornata diversa e emozioni bellissime al pubblico che sceglie di recarsi a Possagno per gustarsi questa imperdibile occasione.
Sino al 4 maggio.

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