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Alessandro Tich
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Io non la bevo
Seconda edizione del concorso, promosso dai Comuni di Bassano e Nove e rivolto agli studenti delle Superiori, contro il fenomeno dell'abuso di alcol. Banner e spot realizzati dai ragazzi per parlare ai loro coetanei
Pubblicato il 11-01-2011
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Prosit? No, grazie. Sul fronte del contrasto all'abuso e alle dipendenze da alcolici il bicchiere, troppo spesso, è più mezzo vuoto che mezzo pieno. Soprattutto in un territorio, come quello dei Comuni dell'Ulss n.3, dove addirittura un soggetto su tre presenta disturbi o manifesta un approccio sbagliato con l'abitudine del bere.
La fascia di età a maggior rischio è quella compresa tra i 18 e i 24 anni, nella quale il 23% dei maschi e il 9% delle femmine alza troppo e male il gomito, dando sfogo anche a nuove tendenze - come quella del “binge drinking” e cioè delle bevute compulsive - dagli effetti deleteri per la salute psicofisica.
Ma le cattive usanze nascono prima, nella fascia dell'adolescenza che è più indifesa alle sollecitazioni imposte dai modelli sociali imperanti e dalla pubblicità. Ma è inutile, nei confronti dei teenagers, fare prediche o ramanzine: e l'unico metodo con una certa efficacia, per abituare i giovanissimi a stili di vita più sani o comunque meno dannosi, è l'educazione alla pari promossa e messa in atto dai loro stessi coetanei.
E' il principio che ispira “Io non la bevo”, il concorso sulla prevenzione all'abuso di alcolici rivolto ai ragazzi delle Scuole Superiori, giunto alla seconda edizione e promosso dai Comuni di Bassano e di Nove in collaborazione con la Regione - che ha finanziato il progetto -, la Provincia di Vicenza, la S.I.A. (Società Italiana di Alcologia) e con il patrocinio dell'Ulss.
Il concorso, condotto con la consulenza del dr. Giovanni Greco, vicepresidente della Società Italiana Alcologia, ha visto il coinvolgimento degli studenti degli Istituti Superiori del bassanese impegnati nella realizzazione di video, spot, cartelloni, immagini, slogan, da cui emergono, sul tema del consumo delle bevande alcoliche, i contenuti della consapevolezza, del rispetto, dell'autocoscienza, della responsabilità individuale e collettiva, della capacità di autodeterminarsi e di gestire le pressioni, della percezione del rischio e dell'affidabilità.
“Vogliamo capire - afferma il sindaco di Nove Manuele Bozzetto - qual è la percezione dei giovani rispetto al fenomeno alcol, senza demonizzarne l'uso ma cercando di capire e valutare assieme a loro quali sono le strategie mirate per affrontare un problema dai fattori di rischio importanti. Il concorso è rivolto ai ragazzi, ma parla anche agli adulti. Perché le tendenze giovanili sono molte volte indotte dal marketing dei prodotti alcolici che vede i ragazzi come clienti e imitatori di modelli degli adulti.”
“I giovani sono fruitori di pubblicità - ha ribadito l'assessore bassanese alle Politiche Giovanili Annalisa Toniolo - e vogliamo far capire loro perché si trovano in questa situazione e come proporre diversi modi per pubblicizzare e trasmettere invece un modo di vivere corretto. Il ragazzo, da fruitore passivo di messaggi pubblicitari, diventa così educatore dei propri compagni.”
Nell'ottica della “peer-education”, gli studenti partecipanti al concorso hanno prima preso coscienza del problema con gli incontri di formazione del dr. Greco, sempre molti vivaci e dialogati, e hanno quindi incontrato esperti del settore tv e web per apprendere i fondamenti della produzione audio e video.
Ne è scaturita una rosa di lavori, realizzati dagli studenti e precedentemente selezionati da una giuria di esperti, comprendente 30 banner grafici, 5 spot video e 1 spot per web. Sabato 15 gennaio, presso la sala Da Ponte con inizio alle 8.45, saranno individuate le opere vincitrici per ciascuna sezione in concorso, che successivamente saranno utilizzate per una campagna di sensibilizzazione sul fenomeno alcol, rivolta ai giovani, con affissioni di banner e spot trasmessi in Tv e sulla Rete.
Il concorso - rivolto ai ragazzi delle classi seconde, terze e quarte - ha visto la partecipazione di circa 80 studenti appartenenti agli Istituti Einaudi, ISIS Parolini, Scuola di Carità Arti e Mestieri, Liceo d’Arte De Fabris, Liceo Scientifico Da Ponte e ITIS Fermi.
Grazie alla Provincia di Vicenza a tutti i partecipanti verrà inoltre consegnato un alcol test.
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