Pubblicità

Opera Estate Festival

Pubblicità

Opera Estate Festival

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Illustri

Maria che scoperta

Nel Bicentenario Canoviano ritrovato il dipinto di Antonio Canova “La Maddalena penitente”. L’opera, sottoposta ad approfonditi studi per l’attribuzione, sarà esposta al Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno dal 23 giugno

Pubblicato il 03-06-2022
Visto 4.058 volte

Pubblicità

Opera Estate Festival

Maria che scoperta.
Questa volta - per fortuna - la signora Maria non c’entra per nulla, perché si alza notevolmente il livello dei riferimenti di cui all’oggetto.
Stiamo parlando infatti della Maria Maddalena, soggetto ricorrente nella storia dell’arte che affascinò anche il genio scultoreo di Antonio Canova.

Antonio Canova, ‘La Maddalena penitente’, olio su tela, 105 x 81 cm (particolare)

In questo caso la notizia non riguarda tuttavia il campo della scultura, ma quello della pittura.
Nell’anno delle celebrazioni per il secondo centenario della morte di Canova, un nuovo dipinto di Antonio Canova è stato infatti ritrovato: la “Maddalena penitente”.
L’opera, oggi proprietà di privati, è un dipinto a olio su tela di 105 x 81 cm, che è stato sottoposto agli esperti del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno per verificare la paternità canoviana.
La Maddalena è inginocchiata a terra al centro del dipinto. Indossa un semplice panno che le copre i seni e i fianchi, mentre la chioma sciolta scende sulle spalle e sulla schiena. In lacrime, contempla il crocifisso. Lo sfondo è una parete rocciosa con qualche cespuglio.
Il dipinto presentava uno stato superficiale compromesso da varie ridipinture dovute ai diversi restauri che, in un primo momento, ne hanno reso difficile la lettura.
Se ne è resa necessaria la pulitura per riportare l’opera pittorica alle condizioni originarie, nel laboratorio di restauro del Museo. In quel momento si sono potute riscontrare affinità e analogie con i dipinti autografi di Canova.
Tale valutazione, considerata dalla dottoressa Moira Mascotto, direttrice del Museo, è stata condivisa dal prof. Vittorio Sgarbi, presidente di Fondazione Canova onlus e presidente del comitato per le celebrazioni di Canova, e dal dott. Stefano Grandesso, membro del Comitato di Studi della stessa Fondazione.
I tecnici del museo hanno inoltre condotto approfondite ricerche di carattere storico e artistico, integrate da analisi scientifiche. La ricerca presso la biblioteca storica e l’archivio del Museo di Possagno ha documentato l’esistenza di un dipinto di Canova rappresentante la Maddalena, ne ha rilevato le voci di spesa nei libri dei conti e ha, infine, tracciato i passaggi di proprietà dell’opera nel corso dei decenni.
Le ricerche bibliografiche hanno identificato il dipinto nelle testimonianza delle persone vicine all’artista, a partire dalle “Memorie dell’Artista”, del 1823, di Giuseppe Falier, figlio di quel Giovanni primo mecenate e protettore di Canova.
Il dipinto è citato anche da altri biografi di Canova, come Melchior Missirini, e la riproduzione calcografica è pubblicata ne “L’opera completa del Canova” di Giuseppe Pavanello, del 1976. Le ricerche di archivio registrano un documento, redatto a Crespano del Grappa il 19 giugno del 1799 da Francesco Zardo, detto ‘Fantolin’ - fratello di Angela Zardo, mamma di Canova - che fa riferimento alla cornice del dipinto in questione.
L’opera è stata studiata, inoltre, anche dal punto di vista iconografico e stilistico.
Per il primo aspetto, si è riscontrato che Canova dipinse una tela con la Maddalena durante il soggiorno a Possagno nel 1798-99, e che la sua governante, Luigia Giuli, ne trasse una copia oggi custodita presso l’Accademia di San Luca a Roma. L’opera fu incisa da Antonio Zecchin su disegno di Carlo Paroli, con l’indicazione: “Antonio Canova dipinse”.
Per giungere a un’attribuzione certa, il Museo ha verificato altre evidenze scientifiche, avvalendosi della collaborazione dell’Università di Bologna e del Centro Interdipartimentale di Ricerca "Studio e Conservazione dei Beni Archeologici, Architettonici e Storico Artistici" - CIBA dell’Università di Padova.
Grazie a questi studi e ricerche, il Museo Gypsotheca Antonio Canova può oggi confermare che il dipinto rinvenuto sia di Antonio Canova.
Il dipinto sarà esposto presso il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno dal 23 giugno 2022. Chi se lo perde, dovrà fare penitenza.

Pubblicità

Opera Estate Festival

Più visti

1

Attualità

09-07-2025

Facciamo sagra

Visto 10.736 volte

2

Attualità

09-07-2025

Animal House

Visto 10.225 volte

3

Attualità

10-07-2025

Linee aeree

Visto 10.091 volte

4

Attualità

10-07-2025

Alle sorgenti del Nile

Visto 9.966 volte

5

Attualità

11-07-2025

Cassa di risonanza

Visto 9.774 volte

6

Attualità

08-07-2025

Che Sfing

Visto 9.513 volte

7

Politica

09-07-2025

Tosi nervosi

Visto 9.328 volte

8

Attualità

07-07-2025

Sting 0.0

Visto 9.215 volte

9

Attualità

08-07-2025

Auditorium Vivaldi

Visto 9.215 volte

10

Attualità

12-07-2025

Bus Stop

Visto 6.681 volte

1

Attualità

21-06-2025

Bundesliga

Visto 18.458 volte

2

Attualità

06-07-2025

Stingin’ in the Rain

Visto 13.686 volte

3

Attualità

02-07-2025

Come ti Park

Visto 11.198 volte

4

Attualità

17-06-2025

La conquista dello spazio

Visto 11.142 volte

5

Attualità

09-07-2025

Facciamo sagra

Visto 10.736 volte

6

Attualità

21-06-2025

Grazie Well

Visto 10.520 volte

7

Attualità

14-06-2025

Poste Germaniche

Visto 10.496 volte

8

Attualità

06-07-2025

Nicola Ignazio Elio

Visto 10.400 volte

9

Politica

28-06-2025

Generazione Z

Visto 10.344 volte

10

Attualità

05-07-2025

Centro Elioterapico

Visto 10.265 volte