Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Redazione
Bassanonet.it
Pubblicato il 26-11-2009
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Dalle 22 di domenica sera il mio cellulare continua a ricevere messaggi di congratulazioni e così, mi dicono, succede ai miei collaboratori.
Arrivano mail e fax da ogni parte d'Italia per partecipare alla nostra festa. Come fare a nominarli tutti? Come fare per ringraziarli tutti?
Sono messaggi che non possono che essere sinceri, che gratificano, che ripagano degli sforzi e delle delusioni, che sorprendono. Sinceramente: sorprendono.
Certo, ci sono quelli istituzionali, quasi dovuti, a volte un tantino scontati: fa comunque piacere che ci sia chi si ricorda sempre di noi e chi di noi si ricorda … qualche volta.
Ma quelli che emozionano sono gli altri, quelli del nostro mondo. Gente che non conosco e che mi confida emozioni come si fa con un amico; gente che, evidentemente, io conoscevo male: persone che giudicavo nemici e che invece scopro essere solo avversari, come, in fondo, lo sport insegna ad essere.
Lo so che eliminare i campioni di Spagna è stata un'impresa, ma mi sto rendendo conto che è più grande di quanto avessi immaginato.
Non è stata solo una vittoria nostra; può sembrare banale, ma è stata davvero una vittoria di tutti noi.
Non è stata solo la vittoria sul campo contro una squadra che sembrava invincibile è stato lo splendido segnale di vitalità e coesione del nostro movimento, che non vive di profonde invidie e di gufate, ma che sa ancora emozionarsi per le vicende dei compagni di strada.
Non so in quali altri sport, in Italia, una squadra che compie un’impresa come al nostra riceva così tanti attestati di stima sincera. Troppi sport sono inquinati dall'esacerbata rivalità dove la sconfitta della rivale crea tutt’altro che dispiacere. Noi del 5 siamo diversi.
In fondo, nonostante tutto, noi del 5 siamo come in un piccolo villaggio; ci sentiamo quasi accerchiati da altre discipline che, ai nostri occhi, meriterebbero meno attenzioni di noi. Ci si conosce tutti, a volte ci si sopporta con fatica e non ci si guarda in faccia, ma nei momenti forti, felici o luttuosi, ci ritroviamo vicini gli uni agli altri.
Alla fin fine, nel nostro villaggio non esistono campanili. Al massimo, sono camini.
Grazie a tutti, con la speranza che ci siano presto altre pretesti per far festa assieme.
Stefano Zarattini (Presidente Alter Ego Luparense Calcio a5)