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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Cronaca

Veleno senza cuore

L'allarme della LAV di Bassano: in aumento i casi di avvelenamento di animali nel nostro territorio. Lanciato un appello ai sindaci del Bassanese: necessarie azioni per identificare i responsabili, intensificare i controlli e informare la popolazione

Pubblicato il 25-01-2013
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L'ultimo caso è quello della cagnolina Milou, morta la scorsa settimana dopo avere ingerito dei bocconi avvelenati in quartiere San Fortunato a Bassano del Grappa.
Non si tratta di un caso isolato: nel nostro territorio le segnalazioni di avvelenamento di animali, dopo la recente scoperta di bocconi tossici in Prato Santa Caterina in città, sono infatti in aumento.
L'allarme viene lanciato dalla LAV-Lega Antivivisezione di Bassano, che ha trasmesso in redazione il comunicato, inoltrato anche ai sindaci del comprensorio bassanese, che pubblichiamo di seguito:

La cagnolina Milou, morta a seguito dei bocconi avvelenati di via S. Fortunato a Bassano (fonte immagine: LAV Bassano)


COMUNICATO

LAV BASSANO - ALLARME: IN AUMENTO I CASI DI AVVELENAMENTO ANIMALI NEL BASSANESE

Dopo il recente caso di avvelenamento in Prato Santa Caterina, alla nostra associazione sono arrivate numerose segnalazioni di casi simili nell’area del bassanese. Durante le ultime festività in Via Marchi a Romano d’Ezzelino, in una piccola area dove vi era una modesta colonia di gatti si era notato da giorni, la sparizione di alcuni esemplari.
Una sera ne sono stati trovati un paio con evidenti sintomi da avvelenamento: le persone che li hanno aiutati, non sapendo come comportarsi, hanno solamente portato gli animali al caldo senza chiedere l’aiuto di un veterinario e così questi sono morti. I primi giorni dell’anno in Via Rea a Pove del Grappa la violenza umana ha colpito una piccola colonia di gatti (sterilizzati e accuditi da alcune signore) censita dalla Asl.
Dopo la sparizione di due esemplari ne è stato trovato un terzo morto. Purtroppo per questi due casi nessuno ha provveduto a fare la denuncia alle autorità e a noi la notizia è arrivata con notevole ritardo.
L’ultimo caso è successo la scorsa settimana in quartiere San Fortunato a Bassano dove un cane che passeggiava con il proprietario lungo il viale, ha trovato la morte a causa di alcuni bocconi avvelenati buttati vicino agli alberi lungo la via stessa. Questa volta i proprietari del cane , sono corsi dal veterinario ma non c’è stato nulla da fare. Per concludere, ci è giunta voce anche che nei pressi di Via Pio IX a Bassano, negli ultimi mesi sono spariti alcuni gatti.
In questi anni il fenomeno dell’avvelenamento di animali sta assumendo proporzioni estremamente preoccupanti su tutto il territorio nazionale. Migliaia di animali domestici perdono la vita per aver ingerito bocconi avvelenati o sostanze velenose e la stima di quelli  selvatici  è difficile da effettuare.
Cani e gatti che vivono nelle nostre case, randagi o vaganti e animali selvatici sono le POVERE VITTIME DI COLORO CHE ILLEGALMENTE DISSEMINANO SUL TERRITORIO SOSTANZE VELENOSE solo perché li considerano “nocivi” per l’agricoltura, gli allevamenti e le attività venatorie, perché rovinano orti e giardini o solo perché non è tollerata la loro presenza. Si tratta di un gesto crudele e molto grave anche sotto il profilo giuridico. Secondo l’art 544-bis del Codice penale chi, per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale, è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni.
L’ Ordinanza del 10 febbraio 2012 “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati. (GU n. 58 del 9-3-2012 ) del MINISTRO DELLA SALUTE recita: “Ai fini della tutela della salute pubblica, della salvaguardia e dell'incolumita' delle persone, degli animali e dell'ambiente  e' vietato a chiunque utilizzare in modo improprio, preparare, miscelare e abbandonare  esche  e  bocconi  avvelenati  o  contenenti  sostanze tossiche o nocive,… Il proprietario o il responsabile dell'animale deceduto a  causa di esche o  bocconi  avvelenati  segnala  l'episodio  alle  autorita' competenti tramite il medico veterinario, che,riscontrando il sospetto avvelenamento da' immediata comunicazione al  sindaco e  al  Servizio  veterinario dell'azienda sanitaria locale territorialmente competente …
Il sindaco, a seguito delle segnalazioni da' immediate disposizioni per l'apertura di  un'indagine ed entro  48  ore  dall'accertamento  della  violazione provvede ad individuare le  modalita'  di  bonifica del luogo interessato  dall'avvelenamento  nonche'  a  segnalare  con apposita cartellonistica e a intensificare i controlli da parte delle Autorità preposte.”
 
Ai Sindaci del Bassanese quali primi tutori degli animali presenti nel territorio comunale, chiediamo un impegno concreto perché in futuro si possa arrivare ad identificare i responsabili di questi atti ed attuare tutte le misure previste dall’Ordinanza Ministeriale attivando, in caso di necessità, le iniziative necessarie alla bonifica delle aree interessate e di apporre l’apposita cartellonistica, oltre, naturalmente a intensificare i controlli e di attivarsi con urgenza per fornire ai propri cittadini le informazioni utili per un corretto uso dei prodotti velenosi per giardini e aree agricole, allo scopo di evitare che nel periodo primaverile vi sia un ulteriore incremento di questi accadimenti.
Ai Cittadini chiediamo invece di rivolgervi urgentemente ad un veterinario nel caso trovaste un animale che sta male e sollecitiamo tutti coloro che fossero a conoscenza di indizi utili ad individuare i responsabili, a mettersi in contatto con Polizia Municipale e Carabinieri.
Chiediamo ai proprietari di animali di fare attenzione quando passeggiano con il proprio cane e di segnalare immediatamente alle forze dell'ordine il rinvenimento di bocconi sospetti. Non dimentichiamo che questi veleni possono uccidere anche gatti e animali selvatici ed essere pericolosi per i bambini che accidentalmente possano venirne in contatto.
Lo spargimento di esche avvelenate non è solo un esempio di intolleranza e maltrattamento nei confronti degli animali, ma costituisce un serio problema di sicurezza pubblica, in quanto il veleno distribuito mette in pericolo anche l’incolumità dei cittadini.
 

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