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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Ciak, ripresa
Conclusione dello “Speciale Elezioni 2024” con l’intervista all’ex sindaco Elena Pavan, “rigenerata” dopo la sconfitta elettorale. “Nonostante tutto, sto bene. La mia sarà un’opposizione consapevole e anche esigente”
Pubblicato il 29-06-2024
Visto 26.121 volte
Dice il saggio: ogni cosa ha un inizio e una fine.
Vale anche per il canale “Speciale Elezioni 2024” di Bassanonet, che vi ha tenuto compagnia - spero piacevolmente - dallo scorso 24 aprile per raccontarvi per filo e per Tich la campagna elettorale principalmente per le amministrative.
Anche se le grandi manovre per l’indicazione dei candidati sindaci e delle alleanze di coalizione, con conseguenti reportage sulla nostra testata di informazione online, sono partite già a febbraio e i primi articoli in vista del voto dell’8 e 9 giugno e del conseguente ballottaggio li ho pubblicati addirittura nell’ottobre dell’anno scorso.

Foto Alessandro Tich
Questo è infatti l’ultimo articolo riguardante le elezioni comunali.
L’infinita maratona si è conclusa, Nicola Finco è arrivato per primo al traguardo, l’interesse si sposta adesso sulle avventure della nuova amministrazione e tutto ciò che la riguarda ritornerà ad essere pubblicato nelle sezioni “Politica” e “Attualità” del nostro canale “News”.
E per i titoli di coda di “Speciale Elezioni 2024” mi sembrava doveroso sentire la voce di chi non avevo ancora direttamente ascoltato dopo l’esito delle urne bassanesi, anche per un comprensibile periodo di silenzio stampa da lei messo in atto dopo il voto al primo turno: l’ormai ex sindaco Elena Pavan.
Oggi non ha più i gravosi impegni da prima cittadina, eppure trovare un giorno e un orario confacente per farle l’intervista non è stato semplice.
In questi giorni è infatti sempre in giro. “Ho un’agenda come quando ero sindaco”, mi ha scritto scherzando su WhatsApp durante la trattativa per fissare un appuntamento.
Ieri mattina, ad esempio, è andata al Santuario della Madonna dell’Olmo di Thiene per incontrare Fra Lanfranco Dalla Rizza, l’ultimo Padre Guardiano dei frati Cappuccini di Bassano, trasferito nel centro religioso thienese dopo la chiusura del convento al Margnan.
“Con Padre Lanfranco siamo sempre rimasti in contatto e abbiamo un’amicizia vera - mi spiega prima di rispondere alle mie domande -. Mi sto dedicando ad incontri belli.”
Si dice “già rigenerata” dopo quello che è accaduto e adesso per lei incomincia un nuovo film.
Insomma: ciak, ripresa.
Ritornerà in via Matteotti tra i banchi di minoranza, ma le restano in bacheca i due primati che nessuno potrà battere: quello della prima donna sindaco di Bassano del Grappa e quello del primo sindaco di Bassano del Grappa eletto al primo turno dopo l’istituzione dei ballottaggi per i Comuni sopra i 15mila abitanti.
Allora, Elena Pavan: innanzitutto come sta?
Sto bene. Nonostante tutto, sto bene. È un momento nel quale ho metabolizzato rapidamente quello che è accaduto. Ho avuto subito un gran sollievo lunedì sera nel pensare che adesso avrò il tempo di seguire i miei figli e avrò il tempo per me. Sono già rigenerata e in realtà si sta manifestando un affetto e una vicinanza grandissima da parte di tante persone che mi stanno proponendo tante cose. Quindi mi trovo in un momento magico in cui posso addirittura scegliere.
È riuscita a darsi comunque una motivazione per la sua sconfitta elettorale come sindaco uscente?
Io ho fatto un po’ di analisi, ovviamente, rispetto a quello che è stato. E alla fine di tutto, chiaramente ho valutato anche quelli che sono stati i limiti del mio mandato, della mia persona e della mia campagna elettorale. Però, semplicemente, è andata così. Questa si chiama democrazia. Mi dispiace molto per quel 45% di bassanesi che non è andato al voto. Penso che questo sia un segnale molto forte che se è vero che rispecchia un po’ un trend, non solamente locale, dall’altra parte credo che l’elettorato bassanese fosse anche abbastanza disgustato da quello che ha visto prima del voto. E quindi soprattutto il centrodestra, quando non vede compattezza e chiarezza, alimenta la disaffezione. E poi credo anche che sia stato un brutto segnale aver visto arrivare a livello locale la politica quella brutta, quella degli sgambetti.
Lei come candidato sindaco, a seguito del mancato apparentamento con Finco al secondo turno, è stata eletta all’opposizione. Siederà in consiglio comunale oppure si ritirerà a vita privata, come ha già deciso qualcun altro?
Starò assolutamente in consiglio comunale. Sono all’opposizione, è una situazione anomala perché governa il centrodestra e io e l’altra consigliera della mia lista Paola Teosini siamo di centrodestra. Però ho anche quella libertà per poter dire esattamente tutto quello che vedo e voglio.
Ha anticipato la mia domanda successiva. Che tipo di opposizione pensa di fare nei confronti di un’amministrazione di centrodestra, lei che si è sempre definita una donna di centrodestra?
Chiaramente occorrerà valutare caso per caso, situazione per situazione. Conosco ogni virgola del Comune e tutto quello che è in essere nelle varie anime e nei vari assessorati. Quindi, se vedrò che ci saranno ritardi oppure comunque delle cose che verranno abbandonate, oggettivamente buone per la città, non starò sicuramente zitta. Cioè la mia sarà un’opposizione consapevole e anche esigente.
Che effetto le ha fatto vedere chi ha remato con lei sulla stessa barca fino al 9 giugno, e mi riferisco a Fratelli d’Italia, cambiare barca cinque minuti dopo?
Io ho fatto parte per tredici anni di un partito e quindi so come sono i partiti, a livello nazionale. E mi è stato detto subito, ma come era immaginabile, che laddove il centrodestra si era presentato diviso al primo turno avrebbe dovuto ricompattarsi al secondo turno. Quindi sinceramente non mi ha sorpreso e non mi ha fatto stare male perché, appunto, so come funzionano i partiti. Questo non ha comunque incrinato il mio rapporto con Fratelli d’Italia.
E con la Lega?
La Lega per me è stata un lutto. Però oggi è rappresentata da persone con le quali io non ho niente a che spartire.
Che cosa si porta dietro della sua esperienza da sindaco?
Mi resta il grandissimo orgoglio di aver avuto l’onore di rappresentare quella che in maniera errata è definita l’ottava città del Veneto. Ritengo che in realtà abbiamo un posizionamento in classifica più alto dell’ottavo posto, perché penso che a livello strategico siamo più importanti di Rovigo e a livello di numero di abitanti battiamo Belluno. E questa è una cosa che mi ha arricchito tantissimo e ho svolto questo incarico con tanta dedizione, in maniera proprio spassionata, con tantissimo senso del dovere. Quindi capisco di avere avuto una possibilità rara, che comunque desidero che non vada sprecata.
Le faccio una domanda alla Marzullo. Qual è il ricordo più bello dei suoi cinque anni di mandato?
Ne ho tanti, tanti davvero, e in questi giorni si susseguono. Quando ho liberato i computer, il telefono di servizio, mi sono venute agli occhi e ho travasato tante foto. La cosa che mi resta sono i rapporti veri che ho creato soprattutto con le persone delle istituzioni, delle associazioni con i loro presidenti, con cui ho lavorato a stretto contatto. Andrò al mare a trovare l’ex dirigente del Commissariato Elena Peruffo, per esempio. Organizzerò dei momenti anche con altre persone, oggi mi ha chiamato il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco per salutarmi, perché se passo per Vicenza devo chiamarlo, eccetera. Insomma ho la fortuna di aver instaurato dei rapporti veri e genuini con le persone, basati su sentimenti positivi e reali.
In conclusione, che cosa si sente di dire ai bassanesi? In particolare non a quelli che non sono andati a votare, ma a quelli che non l’hanno votata?
Speriamo bene. Speriamo bene.
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