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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Oggi mi sento un po' analogico
Pensieri e parole nel giorno dello switch-off e del digitale terrestre
Pubblicato il 30-11-2010
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“Scusi, vorrei un analogico per il mal di testa”. “Guardi che si dice analgesico”.
E' l'ipotetico colloquio tra un farmacista e un paziente in preda ad un attacco di mal di testa da switch-off. Sono in molti, in queste ore, a soffrirlo: effetti collaterali del passaggio dal sistema televisivo analogico al digitale terrestre.
Oggi, dalle nostre parti, si è spento il “grande interruttore” e acceso il grande albero di Natale dei mille canali (si fa per dire) della nuova tv del futuro.

Ma con una notevole dose di confusione : perché mai, come in questo caso, in principio fu il caos. Canali non attivi, canali non visibili, canali criptati, canali fotocopia, emittenti - per il momento - scomparse : c'è molto nero e tanto grigio, oltre al chiaro, nel nuovo universo del telecomando.
Un'incertezza, che costringe l'utente a sforzarsi di cercare le tv mentre, per i loro interessi, dovrebbero essere le emittenti a fare in modo di arrivare al loro utilizzatore finale.
Persino gli addetti ai lavori sono in possesso di informazioni limitate. L'editore di una nuova emittente di Treviso mi ha detto: “siamo sul canale 57”. Lo cerco, lo ricerco e lo trovo finalmente al numero 1019.
Ma gli esperti ci rassicurano: l'assestamento del nuovo sistema richiede un certo periodo di tempo, il governo non ha ancora assegnato i codici LCN per la graduatoria automatica delle frequenze e la numerazione, ancora in fase di definizione, può risultare errata.
“Allegria!”, diceva il re della televisione antica Mike Bongiorno.
Non ci resta - come consigliano i tecnici - che armarci di pazienza, improvvisarci antennisti e ri-sintonizzare sul telecomando le frequenze, ogni due o tre giorni, almeno fino al 20 dicembre.
Oggi mi sento un po' analogico: datemi un analgesico, please.
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