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A Possagno la giornata clou del Bicentenario Canoviano: Santa Messa celebrativa al Tempio Canoviano e inaugurata la casa di Canova al Museo e Gypsotheca dopo i lavori di riqualificazione. Ma la Messa sfora l’orario e…
Pubblicato il 17-10-2022
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Tic, tic, tic, toc, toc, toc.
La comunità di Possagno prende idealmente lo scalpello e scolpisce la sua giornata storica.
È domenica 16 ottobre 2022 ed è il giorno degli Anniversari Canoviani: il momento clou delle celebrazioni del Bicentenario Canoviano nel paese natale del sommo artista.
Il taglio del nastro per la restituzione della casa di Canova dopo l'intervento di riqualificazione (foto Alessandro Tich)
Antonio Canova morì a Venezia il 13 ottobre 1822 ma fu il 16 ottobre che sempre a Venezia si svolsero i suoi solenni funerali.
E a duecento anni esatti dalle maestose esequie l’imponente Tempio Canoviano che domina il paesaggio, che Canova non vide concluso e dove riposano le spoglie mortali del genio neoclassico, ospita la Santa Messa celebrativa officiata dal vescovo di Treviso Mons. Michele Tomasi.
Tra i banchi del Tempio sono diverse le fasce tricolori presenti, assieme alle altre autorità civili e militari eccetera, in rappresentanza di un intero territorio che rende omaggio all’illustre ambasciatore dell’arte veneta e italiana nel mondo. C’è anche, in prima fila, il sindaco di Bassano del Grappa Elena Pavan affiancata dal collega possagnese Valerio Favero.
È una Messa straordinaria, degna dell’avvenimento e resa ancora più solenne, grazie all’ottima acustica centrale del Pantheon della Pedemontana, dai canti sacri della corale En Clara Vox diretta dal maestro Davide Pauletto. Al termine del rito religioso, ma dal lato della tomba di Canova, risuonano con acustica meno felice le note dell’esibizione del maestro Luca Giardini al violino e del maestro Filippo Pantieri al clavicembalo.
La durata della funzione religiosa, iniziata alle 11, e della conseguente appendice musicale sfora però rispetto all’orario del programma che prevede alle 12.30 il taglio del nastro per la restituzione della casa di Antonio Canova, nel complesso del Museo e Gypsotheca, dopo i lavori di restauro e riqualificazione.
Sarà forse per questo che il presidente di Fondazione Canova onlus e presidente del Comitato per le celebrazioni del Bicentenario Canoviano Vittorio Sgarbi sale a un certo punto al microfono dell’altare centrale mentre il violinista e il clavicembalista stanno ancora suonando e dice: “Passiamo la parola al sindaco di Possagno Valerio Favero.”
Ne scaturisce l’inedita situazione del sindaco che interviene, affiancato dalla presentatrice, mentre i due musicisti continuano a eseguire il loro brano di musica da camera, che diventa una specie di sottofondo musicale in contemporanea alle parole del primo cittadino.
Finché i due maestri, mentre il sindaco sta parlando, smettono di suonare senza neanche la gratificazione dell’applauso del pubblico.
“Oggi è un giorno solenne per Possagno e per l’arte - afferma Valerio Favero -. Oggi per Possagno, citando Manzoni, è vera gloria. È impossibile pensare a Possagno senza Canova.” Intervengono quindi, tra gli altri, il vicepresidente dell’Opera Dotazione del Tempio Canoviano di Possagno Alessandro Gatto, le direttrice del Museo e Gypsotheca Antonio Canova Moira Mascotto che traccia un ritratto di Canova “grande uomo che ha fatto la storia del suo tempo”, l’imprenditore Francesco Bernardi che ha sponsorizzato l’intervento di riqualificazione della casa di Canova, il sovrintendente Fabrizio Magani che conferma il prossimo step della riqualificazione del Museo possagnese con la sistemazione dell’Ala Scarpa della Gypsotheca.
Tra una parola e l’altra arrivano le 13 e la presentatrice chiama per il “gran finale” dei discorsi celebrativi il presidente di Fondazione Canova Vittorio Sgarbi.
“Il mio intervento ci sarà questo pomeriggio - sbotta Sgarbi, visibilmente contrariato -. È ora di pranzo. Andate in pace.”
Fine. Tutti fuori per scendere verso il Museo per l’inaugurazione in programma.
In effetti il gran momento di Vittorio Sgarbi è fissato per le 18.30, sempre nel Tempio Canoviano, con una lectio magistralis del professore sul tema “Canova. La sua musica, la sua danza” dedicato ai capolavori presentati nell’omonimo lungometraggio, proiettato nell’occasione e realizzato da Contemplazioni. Con una colonna sonora di compositori coevi del Canova, sulla quale danzano idealmente le sculture e i dipinti dell’artista, curata dal maestro Luca Giardini: il violinista di prima.
Ma torniamo all’inaugurazione. Il corteo delle autorità, preceduto dal gonfalone del Comune di Possagno, scende in direzione del Museo dove successivamente alla benedizione del parroco si taglia finalmente il nastro della restituzione della casa di Canova alla comunità.
Un intervento riguardante il rinnovamento degli impianti elettrici e dell’impianto illuminotecnico dell’edificio, oltre alla ritinteggiatura “filologica” - e cioè il più possibile vicina all’originale - di tutte le stanze.
Si conclude così la mattinata degli Anniversari Canoviani che ha proposto i due distinti momenti per i partecipanti e invitati, tutti casa e chiesa.
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