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Mister “Dialogando”

Incontro con Pietro Piccinetti, presidente di Dialoghi Asolani e patron dell’organizzazione del grande evento del 3-5 giugno. “Abbiamo trovato in Bassano un’Amministrazione illuminata per costruire la nuova Italia”

Pubblicato il 10-05-2011
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“Abbiamo trovato in Bassano un’Amministrazione illuminata per costruire la nuova Italia. E parlo da imprenditore e da italiano”.
Pietro Piccinetti, presidente dell’associazione Dialoghi Asolani, pronuncia la frase davanti ai giornalisti all’incontro stampa di presentazione di “Dialogando”, l’evento di portata nazionale che per tre giorni, dal 3 al 5 giugno, porterà a Bassano del Grappa alcune tra le migliori teste pensanti sui grandi temi dell’integrazione.
Piccinetti è un imprenditore, a capo di un’azienda nel settore del mobile, e in quanto tale dice quello che pensa. Nato a Roma da famiglia toscana, vissuto per dieci anni all’estero, collocazione politica in area Futuro e Libertà, si divide tra Milano ed Asolo dove quattro anni fa ha fondato Dialoghi Asolani, associazione senza fini di lucro - di cui la sua azienda è uno degli sponsor - diventata in pochi anni un fulcro di iniziative di formazione politica e culturale per le nuove generazioni.

Il presidente dell'associazione Dialoghi Asolani Pietro Piccinetti

Obiettivo che viene perseguito attraverso eventi e workshop che ogni anno richiamano ad Asolo un centinaio di giovani da tutta Italia - selezionati con un bando meritocratico - chiamati ad ascoltare e a interloquire con ministri, personalità politiche ed economiche, noti esponenti della cultura e altrettanto noti giornalisti (www.dialoghiasolani.it).
Un modello organizzativo e una rete di relazioni che da quest’anno, con l’evento “Dialogando” previsto a cadenza annuale, si trasferiscono anche a Bassano.
“Dialoghi Asolani - spiega Piccinetti - ha la mission di fornire ai giovani una base di conoscenza importante - politica, economica, culturale - per poter prendere delle decisioni e creare così un tassello della nuova classe dirigente italiana. Perché se questa è la politica di oggi, noi abbiamo fallito.”
“Quando siamo partiti quattro anni fa - prosegue - siamo andati a Roma e abbiamo bussato alla porta delle due fondazioni politiche più importanti: Italianieuropei di Massimo D’Alema e Farefuturo di Gianfranco Fini. Ad Asolo, ogni anno, abbiamo quindi invitato cento giovani selezionati con un bando di concorso pubblico e meritocratico per partecipare ad un workshop con la formula di un seminario e con personalità politiche ed economiche e altri ospiti prestigiosi in veste di relatori. Abbiamo parlato di federalismo, di immigrazione, di riforme istituzionali, di legalità. Noi non diamo soluzioni, ma basi di conoscenza importanti, discutendo con più idee contrapposte. Alla fine di ogni seminario pubblichiamo un libro di atti anche con gli interventi dei ragazzi.”
“Quest’anno il vice presidente di Dialoghi Asolani Daniele Nahum ha sostenuto l’idea del Festival sull’integrazione - rivela il presidente -. L’abbiamo proposta a Bassano e l’Amministrazione comunale si è spesa tantissimo. Grazie al suo fertile interessamento, la manifestazione sarà annuale. Quest’anno, per i 150 anni dell’Unità d’Italia, parleremo dei nuovi italiani: l’oggetto e il soggetto saranno loro.”
“Ho avuto la fortuna di vivere per anni all’estero - rivela il patron dell’organizzazione di “Dialogando” - e ho conosciuto i nostri emigrati che arrivavano soprattutto da due regioni: la Sicilia e il Veneto. Guardacaso, le regioni di Lampedusa e di Bassano: la prima, non per sua scelta, capitale dell’immigrazione e la seconda, per sua scelta, capitale dell’integrazione. Due Comuni che a Roma, alla presentazione di “Dialogando” nella Sala del Mappamondo di Montecitorio, hanno siglato un patto di amicizia di cui mi assumo tutta la responsabilità.”
Ma perché proprio Bassano del Grappa, e non una città più grande, per il big event di “Dialogando”?
“Perché siamo di Asolo. Averlo fatto a Roma sarebbe stata una goccia nell’acqua - risponde Piccinetti -. Qui c’è una cornice particolare, con lo spirito giusto. E lo facciamo a Bassano perché l’Amministrazione ha recepito tutto immediatamente, con uno spirito di collaborazione incredibile. E poi a Bassano del Grappa si è fatta l’Italia. Una città con messaggi simbolici di grande importanza per i nuovi italiani.”

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