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Alessandro Tich
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Donazzan: "Draghi si vergogni"
L'assessore regionale attacca il governatore della Banca d'Italia per le sue dichiarazioni benevole nei confronti del movimento degli indignati. E in merito agli incidenti di oggi a Roma, aggiunge: "Indignati siamo noi"
Pubblicato il 15-10-2011
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“Indignati siamo noi nel vedere ancora una volta dei delinquenti organizzati che aggrediscono le forze dell'ordine, i beni dei cittadini, le realtà commerciali delle nostre città” .
Lo dichiara Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, Formazione e al Lavoro, in merito ai disordini scoppiati oggi a Roma nel corso della manifestazione del movimento degli indignati.
“Quello andato in scena oggi - aggiunge l'esponente Pdl - è la riproposizione dello stesso copione da parte di professionisti della violenza organizzata e questa è la stessa gentaglia che, di volta in volta, si fa chiamare no global, girotondini, disobbedienti, ma per i cittadini restano solo delinquenti”.
Il governatore della Banca d'Italia e futuro presidente Bce Mario Draghi. Donazzan: "E' un ipocrita"
“Per questi - continua Donazzan- dovrebbe valere la disistima sociale delle persone per bene e la contestuale vicinanza assoluta alle forze dell'ordine”.
“Mi auguro - ancora l’assessore regionale - di non dover più ascoltare qualche commentatore capace di dare giustificazioni sociologiche a questa violenza organizzata, nè si tolleri più la sordida teoria della provocazione a cui questi giovani " impegnati" sono stati sottoposti”.
“Una sola voce deve levarsi- sottolinea Donazzan-, netta, distinta, forte: siamo noi gli indignati da questi delinquenti e ci schieriamo comunque con le forze dell'ordine ed i loro agenti”.
Ma Elena Donazzan riserva una parte del suo attacco anche al governatore della Banca d'Italia e prossimo presidente della Bce Mario Draghi, che in dichiarazioni diffuse oggi alla stampa ha dato ragione agli indignati.
“Draghi si vergogni - dichiara l'assessore regionale -, non è degno del ruolo che deve ricoprire in Europa, i danni in tutta Europa di questi delinquenti organizzati non possono essere giustificati, mai”.
“Draghi - afferma ancora - si rivela inoltre un ipocrita perchè nega le proprie dirette responsabilità in qualità di massimo esponente della finanza internazionale, non si è reso conto il nuovo referente della Bce che quei "giovani" ce l'hanno proprio con lui?”.
“Questi finanzieri- precisa Donazzan- sono talmente lontani dalla vita reale fatta di economia, lavoro e vita normale da non rendersi conto che la massima responsabilità è attribuita a proprio loro”.
“E a Draghi- conclude l’assessore regionale- consiglio di venire a visitare qualche azienda veneta dove giovani per bene lavorano, fanno ricerca, si sacrificano e soprattutto rispettano le regole della convivenza civile e gli altri. Questo è il mondo reale, caro Draghi".
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