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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Lilian’s Day

Mercoledì 23 luglio l’ultima serata di Bassano Sotto le Stelle, dedicata alla musica jazz. Con un omaggio a Lilian Terry, la signora del jazz italiano che tanto ha dato alla città di Bassano e che dalla città di Bassano è stata a lungo dimenticata

Pubblicato il 21-07-2025
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Se esiste davvero la categoria dei “bassanesi d’adozione”, lei ne ha fatto parte a pieno titolo.
Anche se la città di Bassano del Grappa, a cui tanto ha dato nel campo della ribalta musicale, si è presto dimenticata di lei.
Ma ecco che la memoria di Lilian Terry (Il Cairo, 1930 - Nizza, 2023), vero nome all’anagrafe Liliane Cachia, riceverà finalmente nella nostra città il tributo che le spetta.

Lilian Terry (1930 - 2023)

Soprannominata “la signora del jazz italiano”, cantante jazz di prim’ordine con un importante curriculum concertistico e discografico, figura artistica cosmopolita e di rilievo internazionale, compositrice nonché conduttrice sia radiofonica che televisiva per la RAI negli anni ’60, Lilian (la chiamo anche con il solo nome perché l’ho conosciuta bene a Bassano, per il mio lavoro in TV, ed eravamo diventati amici) ha dedicato una parte importante della sua vita alla promozione di eventi e di progetti educativi mirati a far conoscere la musica jazz.
E lo ha fatto soprattutto a Bassano del Grappa, nelle cui vicinanze si era stabilita attorno agli anni ’80.
Qui ha fondato e diretto la Scuola Popolare di Musica Dizzy Gillespie, che aveva sede al Centro Giovanile ed era dedicata al leggendario trombettista jazz americano e grande amico della stessa Lilian Terry che riuscì a portarlo più volte in Italia.
L’apoteosi avvenne nel 1987 proprio a Bassano del Grappa, in occasione del 70simo compleanno di Gillespie, icona mondiale del jazz grazie anche alle sue caratteristiche “guancione” che suonando la tromba lui gonfiava come una mongolfiera, carica di abilità esecutiva e di simpatia umana.
In quelle irripetibili giornate mister Dizzy, invitato a Bassano dalla vulcanica Lilian, inaugurò di persona la Scuola Popolare di Musica a lui intitolata, rendendo il taglio del nastro un evento storico.
Poi ebbe anche l’onore di ricevere le chiavi della città di Bassano del Grappa - penso le ultime, a mia personale memoria - dal sindaco dell’epoca Gianni Tasca, diventandone così un cittadino onorario.
Lilian Terry aveva inoltre organizzato un’indimenticabile conferenza stampa con l’illustre ospite all’ex Caffè Excelsior, oggi Helmut Pub, all’angolo di viale Venezia con viale delle Fosse.
Quindi il gran finale: la grande festa in musica di compleanno “Dizzy’s Day”, allo Stadio Velodromo Mercante.
Era l’11 settembre (che non era ancora una data nefasta per il mondo occidentale) di quell’anno.
Oltre 5000 persone convenute da ogni dove e un “concert party” dalle 5 del pomeriggio alle 2.30 del mattino in cui suonarono un centinaio di musicisti - sempre invitati a Bassano dalla autorevole Lilian - tra cui Max Roach, Johnny Griffin, Milt Jackson, Randy Brecker, Tullio De Piscopo.
Col momento clou dell’enorme torta di compleanno al pistacchio e a sette ripiani con 70 candeline sopra, per spegnere le quali, con un’altra iconica gonfiata di guance, il mitologico festeggiato Dizzy Gillespie dovette salire su una scaletta.
Ho ricuperato tutto questo dalla mia “memory card” non solo per ricordare un grande appuntamento degno di essere ricordato ma anche per sottolineare il livello degli eventi, mai più proposti da allora con questo tipo di format, che Bassano del Grappa era capace di organizzare.

Basterebbero queste due cose - la Scuola Popolare di Musica Dizzy Gillespie e l’eco internazionale del grande evento “Dizzy’s Day” - per rimarcare la constatazione di quanto sia stato incredibile il progressivo oblio riservato dalla città di Bassano del Grappa a Lilian Terry negli anni successivi.
Perché è stato così: arrivederci e neanche “grazie”.
Con il tempo i rapporti tra l’instancabile fondatrice e animatrice della Scuola e le istituzioni cittadine sono andati a scemare, al punto che successivamente la signora del jazz italiano si è trasferita all’estero.
E alla fine, nel 1996, la Scuola Popolare di Musica Dizzy Gillespie, che comprendeva anche una sezione per allievi non vedenti, ha chiuso definitivamente i battenti.
Ma per fortuna non ha chiuso i battenti la sua eredità: in quella Scuola infatti si sono formati ma hanno anche insegnato e da quella Scuola sono usciti fior di musicisti jazz, oggi protagonisti della scena jazzistica contemporanea.
Sono in buona parte gli stessi musicisti che dopodomani, mercoledì 23 luglio, renderanno omaggio - finalmente, lo ribadisco - alla memoria di Lilian Terry.
Accadrà in occasione di Bassano City of Jazz, la manifestazione di Operaestate Festival che animerà in centro storico il terzo e ultimo appuntamento di Bassano Sotto le Stelle, organizzato assieme al Comune e alla Confcommercio.
Sul palco principale di piazza Libertà si esibirà il “The Lilian Terry Teachers Collective” con Beppe Calamosca al trombone, Gigi Sella al sax, Gianluca Carollo alla tromba, Marcello Tonolo al pianoforte, Massimo Zemolin alla chitarra, Stefano Olivato al basso elettrico e Davide Ragazzoni alla batteria.
A seguire, sullo stesso palco, si esibiranno il Francesco Crosara Trio, con Francesco Crosara (figlio di Lilian Terry) al pianoforte, Stefano Olivato al basso e Davide Regazzoni alla batteria, oltre allo Stefano Olivano Armonica Trio e all’Old Style Quartet di Roberto Baggio, quest’ultimo composto da ex allievi della Scuola Popolare di Musica Dizzy Gillespie ed allievi del compartimento jazz del Conservatorio Steffani di Castelfranco Veneto.
Oltre al concerto-memorial in piazza Libertà, una decina di altri gruppi saranno disseminati in tutto il centro storico, interpreti delle diverse declinazioni e stili del jazz contemporaneo, in un programma curato con l’associazione musicale Bacàn.
E così, 38 anni dopo il “Dizzy’s Day”, Bassano del Grappa avrà il suo “Lilian’s Day”.
Non ci sarà l’enorme torta di compleanno a sette ripiani di pistacchio ma, me lo auguro, un omaggio in musica a sette ripiani di gratitudine.

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